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lunedì 31 marzo 2025

Vajo Ruga del Zalica con variante Sorriso (D, III+, 600 m)

Zona: Monte Zevola
Sviluppo: 600 m
Esposizione: NE
Tempo: 3-4 h
Difficoltà: D 70°
Discesa: a piedi
Materiale: nda, friend mp

Si risale la prima parte per 200 m con pendenza a 45 per poi deviare leggermente a destra ed incontrare il primo risalto (III+, IV in base all'innevamento). Presenti alcuni chiodi e cordoni; sosta in uscita sulla destra. Proseguire nel solco fino alla forcella con la Guglia Zaltron. Abbassarsi con breve corda doppia, traversare il canale principale del Vajo Cesco per salire il bel canalino tortuoso di sinistra (variante Sorriso). Giunti in forcella si disarrampica fino a raggiungere il solare Vajo Largo. Salirlo prendendo il canale centrale con pendenza a 70° e qualche passo di III fino a sbucare in cresta attraverso una goulottina ombrosa sulla sinistra.

Accesso: Parcheggiata l'auto nello slargo sotto alla chiesetta del Rif. Battisti prendere il sentiero 120 in direzione est. Oltrepassato il primo evidente cono di slavinamento del Vajo dell'Acqua il nostro vajo è il conoide immediatamente successivo.

Discesa: per tracce digradare verso sud-est fino a raggiungere l'imbocco del Vajo Ristele che con le sue serpentine conduce al sentiero 120 che riporta al Rifugio Battisti.












lunedì 24 febbraio 2025

Vallarsa, Vajo Basilio (AD, III, 400 m)

Zona: Gruppo del Cherle
Sviluppo: 400 m
Esposizione: NW
Tempo: 3-4 h
Difficoltà: AD 55°
Discesa: a piedi
Materiale: nda, friend mp

Il vajo Basilio, salito per la prima volta nel 1945 divide la Guglia Due amici da Guglia Adriano. Sovente citato solo come ripiego o via di fuga dal vicino e più famoso Vajo dell'uno conserva un suo carattere e dignità alpinistica, soprattutto con questi inverni avari di neve.
Inizialmente è un unico scivolo nevoso, verso la fine troviamo una diramazione, su quella di destra dove si impenna e la roccia diventa friabile troviamo uno spit di passaggio, seguito da un cordino in nicchia ed una sosta poco sopra.

Accesso: dalla frazione Ometto di Vallarsa (TN) parcheggiare alla galleria chiusa che porterebbe al Passo di Campogrosso. Attraversare la galleria fino al sentiero CAI per il Vallon dei Cavai (Val Gerlano-Giare Larghe). Dove il Vallon dei Cavai svolterebbe a sinistra entrare nel nascosto Vajo dell'uno fino al bivio con la guglia Adriano dove si tiene la sinistra.

Discesa: raggiunta la forcella Basilio se non si prosegue per altri itinerari (consigliati: Alte Planke, Canalino NE di Cima Innominata) si svalica facilmente nel Vallone dei Cavai passando alla base del Campanile Cherle e della Cascata "Vi piace il posto" fino ad chiudere l'anello nei pressi delle Giare larghe.

Verso Guglia Adriano, il bivio


Canalino di destra



La parte terminale marcetta (1 spit e 1 sosta)



Pala dei 3 Compagni e Campanile Cherle



lunedì 10 febbraio 2025

Bella Lasta, Vajo della Salbanara (TD/80°/V, 330 m)

Zona: Bella Lasta
Sviluppo: 330 m
Esposizione: NE
Tempo: 3-4 h
Difficoltà: TD 80°
Discesa: a piedi
Materiale: mezze corde. Friend mp, 1-2 viti

Il vajo della Salbanara è una stretta incisione tra pareti molto ravvicinate che raggiunge una sella mugosa posta tra la Salbanara e la Bella Lasta. In condizioni di scarso innevamento può risultare più difficile del Supermosca stesso a causa dei passi di misto obbligatori su pareti lisciate. Lo si affronta con 6-7 tiri di corda, in loco soste su golfari e fix inox di passaggio nei punti più difficili, alcuni dei quali purtroppo allentati (portare chiave da 17 mm eventualmente).

Accesso: Parcheggiare in uno slargo prima di raggiungere Malga Morando sulle Montagnole (Recoaro). Seguire il Sentiero dei grandi alberi fin sotto la verticale della Bella Lasta dove si abbandona il sentiero puntando il canale evidente.

Descrizione
Individuato l'imponente spigolo nord della Bella Lasta, si risale inizialmente il facile flusso di slavinamento. Dopo due facili risalti si traversa a destra nei pressi di un bivio a prendere l'intaglio principale. Lo si risale fino allo sbarramento chiave da superare con passi di artificiale. Segue canale facile fino ad un altro risalto più semplice oltre il quale si trova il famoso passaggio con la colata ghiacciata. Oltre le difficoltà diminuiscono il prossimità delle marce rocce terminali che portano all'uscita a sinistra.

Discesa: Calare in mezzo ai mughi verso sud fino ad intercettare la mulattiera che percorsa verso est conduce al Boale del Mesole. Discenderlo fino al punto di partenza.

Il canale di accesso dopo il primo risalto

Terzo Risalto (Chiave)

Quarto risalto

Parte centrale

Penultimo risalto con colata

Tiro di uscita su marcione



martedì 10 gennaio 2023

Cima Mosca, Vajo Supermosca (ED/70°/M6, 290 m)

Zona: Cima Mosca
Sviluppo: 300 m
Esposizione: N
Tempo: 6 h
Difficoltà: ED V+ e VI M6
Discesa: a piedi
Materiale: nda
Relazione qui

Quando ho cominciato con i canali ghiacciati delle Piccole Dolomiti (Vaji) 15 anni fa, la copertina della guida di riferimento nella prima edizione presentava una rigola ripida ed estetica sulla parete nord di cima mosca bene dopo anni di attesa ed occasioni perse siamo riusciti a ripetere anche questa linea decisamente “da copertina”.

A livello tecnico il canale è un canale ordinario come tipico della zona ad eccezione del tiro di 15 metri su diedro friabile e mal chiodato: la parte alta è stata protetta con 3 resinati mentre la parte bassa, sopraTtutto se secca risulta più impegnativa e poco proteggibile: presenti due chiodi di cui uno malfermo "da granito" piantato a metà su cui se si ha il coraggio si può azzerare.

Rimontati di nuovo su neve si punta l'isola rocciosa dove è presente una sosta fix+chiodo che risulta alta se con poca neve, possibilità di sostare su spuntone e friend medi. Il successivo canale porta con linearità alla finestra di uscita poco sotto alla cima che si raggiunge con 40 m di pendio ropido.








martedì 22 febbraio 2022

Vajo Daniele Nardi (50° M4, 150 m)

Zona: Campogrosso
Sviluppo: 150 m
Avvicinamento: 1 h
Esposizione: N
Difficoltà: M4, 50°
Materiale: 2-3 friend m.p.

Breve ma suggestivo Vajo dedicato dagli amici apritori alla memoria di Daniele Nardi, assiduo frequentatore invernale delle Piccole Dolomiti. Si sviluppa in una fessura del Triangolo, la struttura rocciosa che divide il Boale dei Fondi dal Boale Mosca. Si sale il Boale Mosca, all’altezza della Torre si svolta a sinistra verso la rientranza della parete dove si trova una slanciata guglia da cui per un cunicolo nevoso si esce su un ripiano del lato opposto. 
Discesa per Boale Fondi o Boale Mosca.
Il percorso ai neofiti sviluppandosi in un ambito sicuro e con facile ripiego. Nella sua brevità ha tutte le caratteristiche per diventare una classica con la possibilità poi di proseguire con altra ascensione sul versante est del Mosca (Stella d’oriente) oppure sulla bastonata nord del Boale dei Fondi (Vaji rovesci o Rampa).







martedì 20 aprile 2021

Vajo di Giano, direttissima alla torre omonima

Zona: Tre Croci, Salbarana
Sviluppo: 280 m
Avvicinamento: 1 h
Esposizione: N
Difficoltà: D, 70°
Materiale: Piccozza-Ramponi
Quota: 1600 m

Vajo semplice e divertente nello stile dei più ripetuti Diagonale/Dal Cengio ma meno battuto dalle cordate, presenta un breve tratto a 70° con buon innevamento, oppure risaltino di III, sosta a fix e cordone presenti. Molto consigliato per l'ambiente e la vista sulla Rocca di Giano, nome ispirato al castello Scaligero di Arzignano. Appena fuori dalla strozzatura chiave a metà canale è ben visibile l'angusto camino della Salbarana, mentre più in basso dove le pareti si avvicinano e la pendenza aumenta, sulla sinistra, attacca la via di misto Lupi Grigi.

Accesso: raggiunta Malga Morando, proseguire per mulattiera, percorrere la base dei vaji fin sotto alla Bella Lasta, in prossimità di un faggio isolato si risale il canale come per accedere al Vajo Salbarana, in prossimità della prima fascia mugosa svalicare a destra e si entra comodamente del vajo di Giano. Questa soluzione più rapida con cui si guadagna quota e permette evitare di attraversare ancora e prendere il vajo dal conoide di base talvolta scoperto. 
Discesa: si cala per bosco alla mulattiera di arroccamento e si raggiunge comodamente il facile Boale del Mesole









lunedì 19 aprile 2021

Vajo Potteghe: nuovo "baby vajo" nei Monti Lessini

Zona: Cima Potteghe, Parparo di Sopra 
Sviluppo: 150 m
Avvicinamento: mezzora 
Esposizione: N
Difficoltà: F, 45-50°
Materiale: Piccozza-Ramponi
Prima salita documentata: M. Leorato 
Quota: 1400 m

Breve canale incassato ed estetico, ben visibile dalla vicina Cima Grolla ma che resta celato tra le pieghe della parete rocciosa se si percorre il vicino sentiero che conduce a Malga Malera partendo dal parcheggio di Malga Parparo di Sopra. L'abbondantissimo innevamento di questo inverno ha contribuito allo slavinamento e alla formazione di un fondo ghiacciato che rende la progressione divertente e sicura ed insolita per l'ameno altipiano dei Lessini.
Purtroppo il canale vista la brevità non è concatenabile a nessun altro delle vicinanze, a meno che si scenda dal Vajo del Trappola e si cavalchi la cresta fin oltre Cima Grolla oltrepassando passo Malera. Pubblichiamo la relazione per il solo piacere della conoscenza e dell'esplorazione delle nostre montagne.

Accesso: posteggiare al parcheggio di Malga Parparo di Sopra, prendere la strada che conduce a Malga Malera, oltrepassare la pozza recintata antincendio, giunti al passo tra il Grola e il Potteghe, scendere verso E in discesa e oltrepassare il muretto grazie ad una scaletta ed ad un cavo fisso che conduce al Baito Pigaroletto, non raggiungerlo ma scendere di 50 metri costeggiando la fascia rocciosa più bassa verso destra faccia a valle fino a raggiungere l'attacco nei pressi dello spigolo con caratteristico strapiombo (Via della Cresta del Potteghe, 3L, VI).

Discesa: senza percorso obbligato in direzione della pozza e poi all'auto



Visto da Cima Grolla

Scaletta di accesso per il Baito Pigaroletto







Parte terminale

Uscita


Rosso avvicinamento, Blu discesa