martedì 27 ottobre 2015

Camino del Soca, una via da riscoprire

Zona: Ceraino
Sviluppo: 3/4 lunghezze (80 m)
Esposizione: E
Difficoltà: V+
Chiodatura: Presente
Materiale: 10 rinvii, cordini, dadi o friend
Discesa: Doppia
Tempo: 2 h
Partecipanti: io, Sandro, Andrea, Michele

Una delle vie storiche della falesia di Ceraino, siamo a nella chiusa di Rivoli in territorio veronese, aperta nel 1979 da Emiliano Zocca detto "El Soca". Essa sale l'evidente camino a picco sul sottostante fiume Adige, la si individua facilmente percorrendo il sentiero basso che costeggia pareti e fiume fino ad un salto roccioso servito da cordone con nodi. Da li ci si assicura ad un alberello e si sale su dritti fino alla prima sosta. La spittatura effettuata con giusta parsimonia conservando lo spirito esplorativo della prima salita è comunque compensata con una roccia dal grip eccezionale e la possibilità di integrare in fessure con friend medi e dadi. Dopo la prima sosta appesa si supera un tratto leggermente strapiombante e scavalcando un ceppo di Fico si giunge ad un comodo terrazzino su cui si recupera il secondo da una sosta con anello nuova di zecca. Da qui la via che apparentemente termina, prosegue senza protezioni superando un facile camino fino a giugere ad un tratto boscoso (albero con cordone di calata) lo si risale fino ai pressi di un foro nella roccia simile ad una grotta, noi volendo raggiungere la sommità abbiamo salito l'altro facile camino fino a raggiungere un altro terrazzo boscoso (cordino con anello di calata) da questo punto con un altro risalto si raggiungerebbe la sommità della falesia ma avendo lasciato il materiale alla base ci siamo calati con due doppie da 30 mt fino al punto di partenza.

Senza ombra di dubbio, a mio parere, la via meriterebbe una sistemazione della parte alta, anche solo ripulendo dalla vegetazione, aumentandone così lo sviluppo a scapito però della continuità dell'arrampicata, rimane comunque una via spettacolare in un ambiente che non ha eguali nel Nord Italia.


Primo tiro





La Chiusa


Dalla seconda sosta



Il camino alpinistico sopra la seconda sosta


martedì 13 ottobre 2015

Nuova frana sul Dito di Dio

Un nuovo crollo risalente a domenica 4 Ottobre 2015 ha definitivamente modificato la morfologia della nostra amata guglia simbolo delle Piccole Dolomiti e delle vie di Gino Soldà. Guardare per credere, pubblico a malincuore questa foto scattata l'11 Ottobre 2015 confrontata con una di repertorio presa dalla rete.

giovedì 1 ottobre 2015

Un approfondimento sul gruppo del S. Sebastiano


Dopo l'apertura della via Labirintite sul S. Sebastiano, nonostante le difficoltà incontrate dovute all'orientamento, al freddo e alla roccia mediocre, è rimasta nascosta in me comunque una voglia di ritornare ad esplorare quelle forcelle e cenge selvagge percorse solo da Camosci. Mi sono documentato ed ho trovato una vecchissima monografia dedicata a questo gruppo semi sconosciuto, di seguito una sintetica descrizione del versante ovest, così come lo si contempla da Passo Duràn.

Il versante occidentale del S. Sebastiano verso il Passo Duràn, dalla Croda Spiza m 2066 (NO), da sinistra a destra: Cima dei Gravinai m 2299, Cime delle Lastie m 2370-2421, Cima Nord di S. Sebastiano m 2488, Cima Livia m 2366, Sasso di Càlleda m 2132.
I tre canaloni principali sono rispettivamente: C1, Canalone di Cima dei Gravinai, C2, Canalone di Cima Nord di S. Sebastiano, C3, Canalone di Cima Livia. 
Le forcelle più importanti sono rappresentate dalla Forcella di Cima Livia e la forcella del Sasso di Càlleda. 
Tratteggiato il Viàz dei Cengioni (o Cengioi) percorso per la prima volta ufficialmente da P. Sommavilla, G., C. e M. Angelini, G. e F. Arrigoni, 1965). Vi è presente anche una traversata dei cengioni alta, marcata in blu (Viaz Aut), ma ne se sconsiglia la percorrenza perchè non segnata e i pochi ometti sono stati per la maggior parte spazzati via dalle valanghe.
Le principali vie di arrampicata sono:
A, Via Sommavilla-Angelini, 1964. B, Beaco-Crepaz-Mejak, 1961. C, Zanetti-Bogo, 1922. D, Via Angelini, 1959. E, Via Sirch-Zacchi-Lise, 1921. F, Via Crepaz-Diena, 1960. In rosso il nuovo tracciato della Via Labirintite di Gianesini-Leorato, 2015.

Informazioni tratte dalla publicazione di G. Angelini, TAMER S. SEBASTIANO, Ed. Le Alpi Venete.