lunedì 16 dicembre 2013

Rocca Pendìce - Via "Silvia"

Zona: Punta della croce Sud - Castelnuovo
Sviluppo: 4 lunghezze
Esposizione: S
Difficoltà: V
Chiodatura: Quattro chiodi lungo la via
Materiale: 5/6 rinvii, friends, dadi, singola da 60 m
Discesa: Sentiero
Tempo: 2 h
Partecipanti: io, Fabio

Roccia calda il 15 dicembre in piena pianura padana. A Verona se non arriva la perturbazione prevista per il 19 sono esattamente 28 giorni che non piove. La nebbia ristagna e la neve sulle cime di casa è quasi svanita. Puntatina alla Rocca, unica isola a forare il mare di grigiume che aleggia sulla bassa ormai da settimane. C'era voglia di alpinistico, solo l'idea di andare a monotiri in falesia mi nausea ultimamente, non so perchè, sarà il cambio di stagione e il fatto che in inverno ho occhi solo per neve e ghiaccio..La via comunque è carina, quella con maggior sviluppo su roccia della parete (se così si può chiamare). Bello assaye il secondo tiro da 35 m sul diedro, sulla guida lo danno come di "arrampicata fantastica" di V. Soste attrezzate e solo 4 chiodi contati in loco. Abusare di dati e friends più che un dovere è un divertimento su questa trakit spaziale.


Punta della Croce con in cima la croce

Shaobbella

Pintagramm


mercoledì 11 dicembre 2013

Canale N del Plische

Prima uscita snowalp dell'anno, neve in scioglimento, non durerà fino a fine anno se non sopraggiungono precipitazioni a salvare la situazione. Che inizio di inverno triste..
Per non farci prendere dallo sconforto scegliamo un canale a nord, che teoricamente dovrebbe essere ancora carico di neve residua. Il canale in questione scende dalla forcella tra la cime del Plische ed il dente fino a malga Campobrun, non troppo ripido in quando io devo testare la nuova splitboard e Sandro è alla sua prima uscita con gli sci da sci alpinismo.

Con le pelli saliamo rapidi dal Rifugio Revolto fino alla forcella in poco meno di due orette anche se la mulattiera è solo parzialmente innevata e ci dobbiamo più volte togliere gli sci. Giunti allo Scalorbi si prende il sentiero in salita in direzione della nostra cima, già tracciato in parte da dei coraggiosi ciaspolatori (questa zona non è molto frequentata in inverno). Nei pressi della forcella è consigliebile togliere la split e salira con ramponi e picca fino alla croce di vetta. Da qui scendere la prima pala ripida e poi giunti nel canale che via via diventa meno ripido fino a sfociare nei pressi di malga Campobrun con vari zig zag di rocce e mughi nella parte finale.

Dalla malga 200 m in salita e ci si ritrova sulla mulattiera percorsa in salita.


Il tracciato

lunedì 14 ottobre 2013

Carè Alto Cresta E

Zona: Val Borzago - Rif. Carè Alto
Sviluppo: 300 m
Esposizione: E
Difficoltà: AD / IV°
Materiale: Picca, ramponi, corda, 5 rinvii, qualche nut e friend.
Discesa: Via normale
Tempo: 7h
Partecipanti: io, Sandro


Splendida ascensione di soddisfazione in ambiente alpino selvaggio e di interesse storico senzadubbio inequiparabile, le difficoltà risultano varie ed omogenee tali da consentire un buon utilizzo delle varie tecniche alpinistiche, un ripasso completo che non guasta di certo alle cricche che crea a volte la memoria.

Dalla bucolica val Borzago si sale ripidamente fino al rifugio dove è consigliabile pernottare. Di qui la traccia di sentiero parte esattamente dietro di esso per raggiungere prima la bocchetta del cannone e poi la vedretta di conca, risalirla puntando alla base della parete che scende dalla cresta nel punto più basso e sulla verticale di un gendarme. Da qui si attraverla la terminale e si sale con un tiro di 30 mt di III/IV non obbligato, seguire qualche chiodo e integrare eventualmente con qualche dado. Gente che ha fretta in montagna affronta slegata questa parte semplice, ma pur sempre delicata. Raggiunta la cresta iniziano i veri divertimenti: si prosegue in conserva cercando i passaggi più semplici ora di quà e ora di là mantenendo sempre una esposizione magnifica sui ghiacciai del versante nord, l'unico passaggio ostico si ha quando si raggiunge una placca povera di appigli e che costringe a prendere letteralmente a cavalcioni il crestone per 3-4 metri. Quando iniziano a vedersi resti di baraccamenti militari si è raggiunta la cresta nevosa che di li a poco porta alla sella da cui ci si abbassa un poco per superare l'ultima cuspide rocciosa che sorregge la croce di vetta.
Per scendere bisogna raggiungere di nuovo la cresta, proseguire dalla parte opposta fino a raggiungere dei sassoni sui quali sono fissati degli ancoraggi che permettono una doppia che deposita direttamente sul ghiacciaio sottostante. Da qui si segue a ritroso la via normale attraverso la vedretta di Lares fino alla sella del Niscli, poi faticosamente per sassoni si scende verso il fondovalle fino ad affrontare l'erta scalinata tra due pareti chiamata Bus del Gat che fa sbucare esattamente al rifugio.































lunedì 7 ottobre 2013

Falesia di Brendola

Esposizione Nord-Ovest con 12 vie abbastanza durette dal 5c al 7c: ho scovato questa falesietta nei meandri della rete su un vecchio sito e in un giorno di incertezza metereologica ci ho messo il naso.
Bello si, ma tutto schiodato..chi sarà stato e con queli motivazioni? Questa è il quesito che non mi ha fatto dormire la notte, perfino le catene e le calate per la doppia...rimane solo una vecchia roverella per un eventuale top-roping, a meno che non vi portiate dadi e piastrine da casa.
Raggiungere il Golf Club di Brendola (Vicenza), parcheggiare all'esterno nello slargo di fronte all'ingresso. Quindi prendere un sentierino che aggira esternamente il parcheggio privato, dopo 20 m troverete una panchina, vi troverete sul belvedere sopra la parete, scendere a vista a dx per la scarpata o attrezzare una doppia dall'albero.
La falesia è composta da due grotte separate da un pilastro grigio da altre due grottine più piccole, inizio quasi sempre su forte strapiombo a buchi.

Le vie "erano" queste da dx a sx:

Free foot 7b
Tira ostie 6b
Forrest Jump 6a+
Logaritmo di un gesto 5c+
Wild wolf 6c+/7a
L'ultimo dei moicani 6c+/7a
Ghiro ghiro mondo 7a
Pigri riposi 7c/7c+
Black Wall 6a+
Baby sitter 5c
Tribulus terrestris 6c+
Psylocibe ?
Canne e gatto 7a+



martedì 24 settembre 2013

The sky over Brentino

Zona: Brentino, settore "Il castello" - Torre Grigia
Sviluppo: 5 lunghezze, 150 m
Esposizione: E
Difficoltà: 6c (A0)
Chiodatura: Buona
Materiale: 10 rinvii, 2 corde
Discesa: 4 doppie
Tempo: 3h
Partecipanti: io, Sandro

Via a tratti bella ed impegnativa a torto poco frequentata, ma comunque ben attrezzata, sarete certi di non trovare nessuno.
Parcheggiare alla chiesa di Brentino, seguire in salita a sx la strada ciotolata e le indicazioni verso il santuario della Madonna della Corona, risalire il sentiero scalinato solitamente affollato di pellegrini fino al quinto mistero "Gaudioso", e non "Gioioso" come indicato in tutte le guide, pena la completa risalita fino a Spiazzi alla ricerca dell'inesistente tabello (se non si conosce il settore non si bada alla sottigliezza dei sinonimi). Dopo il famigerato tabello proseguire dritti fino ad una curva a gomito e prendere un'esile quasi invisibiletraccia a sx (ometto). Il sentiero è invaso dalla vegetazione a causa dell'abbandono di questo settore ma seguendo i bolli gialli si raggiunge un sasso con indicazioni verso la Torre Gialla e la Torre Grigia, seguire la grigia e si arriva alla base evidenziata dalla scritta e il n°2. Attenzione che nel tratto dopo il bivio, una frana ha cancellato il sentieri, abbiamo messo in loco diversi ometti per non perdere il sentiero.
Il primo tiro è semplice ma delicato, in quanto presenti comodini e credenze traballanti, il secondo con comoda sosta su sedile arboreo è il più cazzuto, 6c su tacche e assenza quasi totale di piedi. Il terzo più semplice ma con un cordino per superare il tettino. Quarto non banale ma non cazzuto. Quinto spendido, placconata che ricorda le zebrate, 6a sincero fino alla sosta aerea sopra Brentino, da cui prende il nome la via. Insomma tutta la via non molla per un momento il tiro e lasoddifazione alla fine c'è; non capiamo infatti perché questo settore sia così snobbato nonostante il comodo avvicinamento. Andate e portate un decespugliatore.






secondo tiro


terzo tiro






Splendida placca finale


Brentino visto da un rinvio all'ultimo tiro

mercoledì 11 settembre 2013

Presanella Cresta N-E

Zona: Val d'Amola - Rif. Segantini
Sviluppo: 300 m
Esposizione: N-E
Difficoltà: AD - II°
Materiale: Picca, ramponi, corda, cordini e qualche friend
Discesa: Via normale
Tempo: 8h
Partecipanti: io, Sandro

Fotocronaca riassuntiva ed esaustiva (in tutti i sensi...) di una giornata che non dimenticheremo facilmente. La cresta est della Presanella mi ha toccato nel profondo, andando a sondare tutti gli aspetti dell'andare tra cime rocciose e ghiacciate, un vero battesimo dell'alpinismo anche se per noi non era certo il primo 3.000. Diciamo il primo 3.000 con incognite.
 Roccia, rampe ghiacciate, conserve (non di verdura), nebbia, freddo, acqua, grandine, smarrimenti, botte di culo metereologiche, visioni mistiche e morene interminabili...Andate a farla cosa fate ancora li?

Alta val d'Amola, oggi splende il Sol

Raggiungendo l'attacco della cresta

Inizia a salire la nuvolaglia

Unico momento in cui s'è vista la cresta


Rampa finale

Sole befardo della cima



Il bivacco Brigata Alpina Orobica

In discesa

Qui mentre vaghiamo persi sul ghiacciaio del Nardis

4 cantoni, la via di discesa più lunga

E' la fine....ah no ecco il rifugio..

Mammasantissima