mercoledì 27 marzo 2019

Via Luca Franz Franceschini, Cima delle Coste

Zona: Cima delle Coste
Sviluppo: 450 m 
Tempo: 3 ore 
Esposizione: E
Difficoltà: 6b (5c obb.)
Materiale: singola 60m, 15 rinvii
Relazione seguita qui


Recente salita della cordata Pilati-Fox dedicata ad un giovane amico scomparso. Lo stile è quello delle vie adiacenti (Dinosauri) ma la roccia è decisamente meno unta e più “gripposa”. Nella parte bassa dove la via corre sullo zoccolo il tracciato si avvicina molto alla via adiacente, tanto che alcune cordate possono scambiare la sosta dell’una o dell’altra, mano a mano che si sale per terreno più abbattuto (anche in conserva) si raggiunge la seconda metà della via, più verticale e tecnica. Si attacca sotto ad una fessura verticale (nome alla base) da affrontare con una dulfer molto faticosa oppure eventualmente in A0. Successivamente per due tiri più facili si giunge ad una placca compattissima da affrontare in A0 oppure eventualmente in libera (si parla di 7a ). Segue uno strapiombetto seguito da traverso che conduce agli ultimi facili tiri che portano all’uscita e al libro di via. Discesa per comodo sentiero fino al campo sportivo di Dro.




M. Stefani in solitaria 









lunedì 4 marzo 2019

La magia dell'arrampicata notturna

Metti una giornata di teoria tra moschettoni e corde..
Metti due giovani irrequieti..
Metti il tardo orario…
Metti due frontali nel bagagliaio..

Cosa ne esce? Una vietta chill-out ai Tessari, quattro tirelli illuminati di metro in metro. Uscendo dall’ordinario si scoprono cose nuove, arrampicare di notte ha tutto un altro gusto, le altezze si appiattiscono, la visione si distorce e tutto si limita. Tutto sembra esistere nel raggio dei pochi metri illuminati attorno a sé stessi. Ogni singolo passaggio lo assapori come imboccare un buon piatto ad occhi chiusi e se provi a guardare più in là solo la tua immaginazione può aver ragione. Salire nella notte sembra di essere in una bolla nella quale ci sei tu e la prova che ci sia qualcos’altro ti è data dalle prese nelle falangi delle mani e dal sostegno sui piedi, niente altro. Sembra di galleggiare ad ogni movimento, quando la vista vien meno sembra quasi di essere sospesi nell’aria. 

Ogni tanto bisogna lasciar spazio alla follia, forse è un richiamo che ci viene da dentro, forse è semplicemente voglia di libertà, sempre e comunque in verticale. Rientrando alla macchina la luce si spegne, e quell’interruttore sul caschetto spegne la magia, si torna al mondo reale.

C. Confente

Via del Bafo, Roda del Canal