Sviluppo: 650 m
Esposizione: NW
Tempo: 4 h (solo la via)
Difficoltà: VI+ 1 passo
Discesa: a piedi
Materiale: nda, friend e chiodi
Itinerario di pura ricerca, dallo stile classico, che sfrutta camini e colatoi solcanti l’intera parete dalla base fino alla cima. È stato aperto nel settembre 2024 dalla prolifica cordata Stefani-Rini. La salita richiama, in piccolo, i boral della Valle di San Lucano ed è quindi indicata soprattutto a chi predilige l’alpinismo d’avventura rispetto alla pura arrampicata. La nostra, assieme a L. Gaspari, è stata la prima ripetizione ad un anno dall’apertura. La relazione ufficiale è stata pubblicata su Le Alpi Venete, numero primavera-estate 2025.
Le difficoltà tecniche non sono elevate, la via è ben chiodata (soste incluse), ma l’impegno complessivo non è da sottovalutare: il complesso rientro richiede buona esperienza alpinistica e condizioni meteorologiche stabili, a causa del terreno infido e della totale assenza di tracce, fatta eccezione per quelle lasciate dai camosci. Si tratta del primo itinerario alpinistico aperto su questa struttura rocciosa che sovrasta il paese di Raossi, in Vallarsa, conosciuta sulle carte come I Campanili e collegata al complesso del Cherle tramite una sottile cresta sommitale. La via raggiunge la cima della Terza Pala (toponimo proposto dagli apritori), con i suoi 650 metri di sviluppo, risultando una delle più lunghe dell’intero gruppo Pasubio-Carega. L’ambiente è selvaggio e incontaminato, con roccia varia: generalmente buona, solida e slavata nei camini, ma con tratti detritici nei settori appoggiati. Alla penultima sosta, dove si trova anche il barattolo di via, è presente una nicchia che può fungere da bivacco per due persone. L’itinerario va affrontato esclusivamente in periodi asciutti.
Accesso:
Da Raossi (Vallarsa), parcheggio al centro del paese, si torna indietro di circa 100 m e si imbocca a sinistra una stradina asfaltata ripida (palina CAI 135 e fontana di fronte). La strada diventa poi sentiero, entrando in Val di Piazza, da cui la struttura rocciosa è già visibile.
Dopo due bivi consecutivi si tiene sempre la destra e si scende sul greto del torrente. Prima del ponte si abbandona il sentiero e si segue il torrente per 30-40 minuti, superando una briglia sulla destra, fino a raggiungere la verticale della parete. Qui si risale un canale di scolo sulla destra (freccia blu su masso), che in circa 20 minuti porta ad un risalto umido segnato da un chiodo con cordino rosso. Dopo questo risalto altri 100 metri di facile canale portano al primo tiro vero e proprio. Tempo complessivo: circa 1h20’.
Descrizione: Si rimanda all’ottimo schizzo degli apritori; in ogni caso la via può essere idealmente suddivisa in tre sezioni. La prima parte (primi 5 tiri) concentra i passaggi più impegnativi, resi delicati dalla roccia lisciata. La parte centrale (tiri 6-9) segue invece un canale più abbattuto, percorribile anche in conserva. Nella parte finale (tiri 10-14) la via si raddrizza tra camini e placche. Qui abbiamo evitato le placche verticali e sprotette del L12, scegliendo di salire per la fessura a sinistra. Al tiro 13, invece, siamo usciti direttamente forzando il camino con masso incastrato: nonostante la roccia umida, si trovano buone prese e una solida clessidra sotto il blocco.
Discesa: Dalla cima della Terza Pala si risale brevemente la Seconda Pala. Da qui si segue la cresta verso est in salita per poi perdere quota lungo il ripido crinale erboso a sud-ovest fino ad un evidente larice isolato. Si attraversa il pendio erboso fino a calare ad un gruppo di betulle, dove si trovano tracce della Grande Guerra (grotta militare utile come riparo). Si prosegue lungo la cresta erbosa e rocciosa, rimanendo a tratti sul filo e a tratti sul versante sinistro, fino ad un primo gruppo di faggi. Qui si abbandona la cresta per scendere tra faggeta, aggirando risalti e seguendo sempre come riferimento il crinale verso la Val di Piazza. Dopo lunga discesa nella macchia per tracce di camoscio si raggiunge una zona pianeggiante prima e una vecchia una forestale che porta di nuovo al torrente dell'avvicinamento, lo si attraversa e per traccia sulla destra idrografica in breve si ritorna al ponte dell'avvicinamento.
Tempo complessivo: 2h30’.
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