martedì 24 settembre 2013

The sky over Brentino

Zona: Brentino, settore "Il castello" - Torre Grigia
Sviluppo: 5 lunghezze, 150 m
Esposizione: E
Difficoltà: 6c (A0)
Chiodatura: Buona
Materiale: 10 rinvii, 2 corde
Discesa: 4 doppie
Tempo: 3h
Partecipanti: io, Sandro

Via a tratti bella ed impegnativa a torto poco frequentata, ma comunque ben attrezzata, sarete certi di non trovare nessuno.
Parcheggiare alla chiesa di Brentino, seguire in salita a sx la strada ciotolata e le indicazioni verso il santuario della Madonna della Corona, risalire il sentiero scalinato solitamente affollato di pellegrini fino al quinto mistero "Gaudioso", e non "Gioioso" come indicato in tutte le guide, pena la completa risalita fino a Spiazzi alla ricerca dell'inesistente tabello (se non si conosce il settore non si bada alla sottigliezza dei sinonimi). Dopo il famigerato tabello proseguire dritti fino ad una curva a gomito e prendere un'esile quasi invisibiletraccia a sx (ometto). Il sentiero è invaso dalla vegetazione a causa dell'abbandono di questo settore ma seguendo i bolli gialli si raggiunge un sasso con indicazioni verso la Torre Gialla e la Torre Grigia, seguire la grigia e si arriva alla base evidenziata dalla scritta e il n°2. Attenzione che nel tratto dopo il bivio, una frana ha cancellato il sentieri, abbiamo messo in loco diversi ometti per non perdere il sentiero.
Il primo tiro è semplice ma delicato, in quanto presenti comodini e credenze traballanti, il secondo con comoda sosta su sedile arboreo è il più cazzuto, 6c su tacche e assenza quasi totale di piedi. Il terzo più semplice ma con un cordino per superare il tettino. Quarto non banale ma non cazzuto. Quinto spendido, placconata che ricorda le zebrate, 6a sincero fino alla sosta aerea sopra Brentino, da cui prende il nome la via. Insomma tutta la via non molla per un momento il tiro e lasoddifazione alla fine c'è; non capiamo infatti perché questo settore sia così snobbato nonostante il comodo avvicinamento. Andate e portate un decespugliatore.






secondo tiro


terzo tiro






Splendida placca finale


Brentino visto da un rinvio all'ultimo tiro

mercoledì 11 settembre 2013

Presanella Cresta N-E

Zona: Val d'Amola - Rif. Segantini
Sviluppo: 300 m
Esposizione: N-E
Difficoltà: AD - II°
Materiale: Picca, ramponi, corda, cordini e qualche friend
Discesa: Via normale
Tempo: 8h
Partecipanti: io, Sandro

Fotocronaca riassuntiva ed esaustiva (in tutti i sensi...) di una giornata che non dimenticheremo facilmente. La cresta est della Presanella mi ha toccato nel profondo, andando a sondare tutti gli aspetti dell'andare tra cime rocciose e ghiacciate, un vero battesimo dell'alpinismo anche se per noi non era certo il primo 3.000. Diciamo il primo 3.000 con incognite.
 Roccia, rampe ghiacciate, conserve (non di verdura), nebbia, freddo, acqua, grandine, smarrimenti, botte di culo metereologiche, visioni mistiche e morene interminabili...Andate a farla cosa fate ancora li?

Alta val d'Amola, oggi splende il Sol

Raggiungendo l'attacco della cresta

Inizia a salire la nuvolaglia

Unico momento in cui s'è vista la cresta


Rampa finale

Sole befardo della cima



Il bivacco Brigata Alpina Orobica

In discesa

Qui mentre vaghiamo persi sul ghiacciaio del Nardis

4 cantoni, la via di discesa più lunga

E' la fine....ah no ecco il rifugio..

Mammasantissima

martedì 10 settembre 2013

"Antonella" al soglio Sandri-Menti

Zona: Campogrosso-Fumante
Sviluppo: 5 lunghezze
Esposizione: N-E
Difficoltà: V
Chiodatura: Mista
Materiale: 12 rinvii, mezze da 60 m
Discesa: Doppie
Tempo: 3 h
Partecipanti: io, Sandro, Ronco


Ultimamente sto collezionando vie con nomi di donna. Si dice che in genere portino sfiga, sai le donne "ti fanno tribolare"; ma tutto sommato Antonella al soglio Sandri-Menti si è comportata abbastanza bene, bè si a parte le doppie sotto la pioggia....

Dal grande anfiteatro di roccia che sta attorno "piazzale" SUCAI, il soglio è l'ultimo a sinistra faccia a monte, proprio sopra la frana del "Rotolòn", sinistro presagio dell'infimità della roccia? No! Stupore oltre ogni limite nel non aver smosso un sasso o staccato una pietra per tutti e 5 i tiri. La via è semplice, di quinto abbastanza continuo, il senso di esposizione appaga, la roccia altrettanto il panorama selvatico, roccioso, imponente: dal Soglio dell'inferno, al Dito di dio fino al piccolo ma cadente Milite.
Rispetto alla guida di Casarotto abbiamo trovato un tiro in più. Non serve descrivere altro oltre a poche osservazioni, la prima è che nel tiro finale che porta in vetta dovete allungare i rinvii all'inverosimile se non volete patire le pene dell'inferno nel recupero. La seconda riguarda le doppie: per la prima bisogna spostarsi più in basso sopra lo spigolo della Cipriani, si vede un cordino dalla vetta, poco dietro troverete un anello per la prima calata che avverrà da prima in un canalone per poi oltrepassare lo spigolo, 30 m esatti..Da li in poi la questione diventa più intuitiva. Byez



Attacco, indicato da una "A"


Il cadente "Milite"

Lungo la via


Guglie da dx: Gei, Negrin, Piccola, il Corno, Schio, Dito di Dio e la parete di P.ta Sibele




Prima doppia

Seconda doppia

Ultima doppia sopra il tetto della grande frana


mercoledì 4 settembre 2013

Rocca Pendìce - Via "Claudia"

Zona: Punta della croce Sud - Castelnuovo
Sviluppo: 4 lunghezze
Esposizione: S
Difficoltà: IV
Chiodatura: Due chiodi, uno spit
Materiale: 5/6 rinvii, cordini, singola da 60 m
Discesa: Sentiero
Tempo: 2 h
Partecipanti: io, Andrea

Dove portare portare gli amici per essere battezzati al multi-pitch?? Il Trapezio dei Tessari (Brentino) ormai mi ha stufato ed è sempre A-A follatissimo..Un ottima soluzione a questo dilemma si chiama: Punta della Croce Sud a Castelnuovo sui Colli Euganei (PD)!!Via un pò banale, non credo che la ripeterò ancora, se proprio proprio in libera, ma anche no...I primi due tiri sono carini, poi c'è un tiro su roccioni di cresta, uno nel bosco e quello finale stupendevole ma di soli 15 mt circa. Trachite ovunque solidissima, rovente sotto il sole di Settembre, acqua finita quasi subito. Il fattore che mi ha fatto optare per le vie di questo settore è la totale assenza di esseri umani della peggior specie dotati di corde/caschetto/imbrago, questi ultimi si limitano ad ammucchiarsi come mosche in zona numerate/dinamiche, ed è meglio così.
Si mette la macchina nel parcheggio vicino la chiesa di Castelnuovo da dove si vede già la croce di vetta, strada in cemento, prima curva, sentiero a destra fregandovene del cartello "proprietà privata", avanti dritti, primo bivio tirare dritti fin sotto allo spigolo da dove partono le vie con i nomi in giallo sulla roccia.
La via è alpinistica, senza soste, solo due chiodi in loco ma se ci si vuole proteggere si trova molto dove infilare.
La nostra idea iniziale era quella di concatenarla con Silvia ma viste le temperature l'acqua si è "evaporata" dalla borraccia e quindi abbiamo provato delle vie spittate di fresco su di una paretina non citata sulla guida della Rokka. Molto bella la centrale verticalissima con lama posseduta da ghiro soffiante seguita fessura "svasosa" da incastro di pugno e strapiombino finale sempliciotto: ocio che la corda gratta tanto!
Cacchio ma ora io ci voglio ritornare qua!!