lunedì 29 luglio 2019

Second Life, Castello del Settsass

Zona: Valparola, Settsass
Sviluppo: 200 m
Tempo: 3 h
Esposizione: S
Difficoltà: 5c, passi di 6a
Materiale: 12 rinvii, qualche friend e cordone
Relazione seguita qui

Via di Andrea Lucchi e Marco Russo in questo settore poco battuto da apritori e ripetitori; 200 metri di sviluppo e attrezzata completamente a fix con tratti integrabili da integrare con cordoni in clessidra e pochi friend. Arrampicata di soddisfazione sui primi 3 tiri: 5c continuo e passi di 6a. Più inerbita e discontinua nella seconda metà ma comunque sempre alla ricerca delle porzioni di roccia migliore. Avvicinamento in 40 minuti dal forte Instraisass (Valparola) per il sentiero 23 (Nome alla base). Discesa molto veloce intercettando verso nord il sentiero 24 che riconduce all'auto. Vista la brevità e l'esposizione a sud è da considerarsi ottima per le giornate di tempo incerto.

Attacco macabro

Primo tiro
Terzo tiro



Quarto tiro

Conturines

venerdì 26 luglio 2019

Traversata integrale delle Aiguille Entreves-Toula

Zona: Rifugio Torino
Sviluppo: 350 M Entreves + 250 m fino alla Toula
Tempo: 6 h
Esposizione: N/E
Difficoltà: IV, 1 passo di 5a
Materiale: NDA, friends e cordoni

La superclassica attraversata dell'Aiguille d'Entreves, quella della foto sulla "fiamma di roccia" presente in molti cataloghi e riviste sportive presenta una naturale continuazione dopo la schiena ghiacciata che solitamente ne rappresenta il termine e la discesa. Una sottilissima cresta rocciosa interrotta da numerosi gendarmi conduce naturalmente alla normale all’Aiguille della Toula, l’itinerario non è attrezzato ma presenta numerosi segni di passaggio e alcune soste attrezzate per una breve doppia nei pressi dell’ultimo gendarme. La possibilità di rimanere sottocresta con difficoltà minori è comunque sconsigliata per il terreno maggiormente instabile: grossi massi in bilico e tratti friabili. Rimanendo fino a dove è possibile sul filo di scresta e proteggendosi su spuntoni si riesce ad arrampicare sul solido granito. Una volta giunti al grande gendarme di fronte alla Toula, calarsi leggermente ed attraversare in orizzontale con attenzione fino a raggiungere la via normale dalla quale si scende nei pressi del Col Flambeau. Questa soluzione prolunga abbastanza la classica “gita” dell’Entreves ma evita la noiosa risalità del ghiacciaio per rientrare al Torino.  

Atrtaversata integrale





La Fiamma

Direzione Toula


Vetta Aiguille della Toula


mercoledì 24 luglio 2019

Via Ottoz-Grivel, Pyramid du Tacul

Zona: Pyramid du Tacul
Sviluppo: 400 m
Tempo: 8 h
Esposizione: E
Difficoltà: IV, 1 passo di V
Materiale: NDA, 1 set completo di friends

Via piacevolissima di approccio al granito dei Satelliti del monte Bianco, accesso dal Rifugio Torino in poco meno di un ora, attraversata la serraccata centrale del ghiacciaio abbandonare la traccia per l’Aiguille du Midi e puntare lo zoccolo della evidente piramide. Superare alla meglio la terminale facendo attenzione alla serraccata soprastante sempre pronta a scaricare sassi e ghiaccio, giunti sullo zoccolo vi sono ottimi terrazzini dove riporre il materiale da ghiaccio e calzare quello da roccia. I primi tiri di bassa difficoltà conducono via via sullo spigolo che darà la direzione a tutti il resto della via, l’arrampicata non è mai obbligata e si ricercano le minori difficoltà, le fessure più proteggibili e talvolta ci si può incappare in passaggi non della linea originale e assai più peperiti. Superata la fessura chiave subito dopo l’unico strapiombetto dello spigolo ci si trova in una zona di placche chiodate che conduce alla parte terminale di roccette facili che conducono in vetta. Con quattro doppie belle verticali sulla sinistra dello spigolo si giunge alla base, prestare molta attenzione al recupero delle corde, le fessure attraggono magneticamente le corde e le fanno incastrare molto spesso, fare calate corte piuttosto di calate lunghe tanto le soste sono abbondanti ed affidabili come quelle lungo la via.


Attacco



Attacco

Belle placche centrali

Passaggio chiave

Placche sommitali

mercoledì 17 luglio 2019

Punta della Compagnia: Spigolo Elisa (250 m, VI-)

Zona: Vajo Formigari, Sengio Alto
Sviluppo: 250 m
Tempo: 3 h
Esposizione: E
Difficoltà: IV, 1 passo di VI-
Materiale: NDA, 9 rinvii

Simpatica salita esplorativa di questa torre rimasta inviolata fino ad oggi 2019 (Punta della Compagnia, toponimo proposto), gli apritori hanno salito in stile tradizionale lo spigolo del pilastro che offre minori difficoltà alternando cenge mugose, placche di ottima roccia, camini e tratti un pò più friabili fino a raggiungere la "pala mugosa" sommitale che si risale tra i baranci (in conserva ndr) fino alla vetta dove si trova il libro di via. La linea è stata successivamente alla salita ripulita e resa maggiormente sicura con fix alle soste e sui passaggi più delicati in un ottica, a nostro parere, rivolta alle ripetizioni da parte di chi vuole cimentarsi con le prime esperienze da primi su questo tipo di terreno d'avventura. 

Attacco: Da Campogrosso, parcheggiare alla sbarra, passare sotto al Baffelan, imboccare il sentiero Peruffo, passare sotto gli Apostoli, oltrepassare i vaji delle Gane e delle Giare Bianche, giunti all'impluvio del Formigari (scritta rossa) risalirlo seguendo gli ometti fino all'evidente attacco della via sulla destra (grosso torione con cordone rosso in clessidra).


Discesa con due rapide doppie, la prima corta fino ad una grossa pianta e la seconda verticale fino ad una forcelletta, da qui verso destra in 20 min si raggiunge la base della cavalcata dei Denti e quindi il Sentiero della Loffa, soluzione da noi adottata contrariamente alla relazione che indicava di scendere per il vajo Formigari fino all'attacco con un altro paio di doppie.

Placca di attacco




Tratti di trasferimento tra i mughi
Il camino chiave



Sul terrazzo in uscita dal camino

Disegno di M. Stefani

mercoledì 10 luglio 2019

Falesia Trad "Fata del Lago", Lagorai

Zona: Val di Rava
Sviluppo: Vie dai 15 ai 30 m
Avvicinamento: 2 h
Esposizione: S-O
Difficoltà: dal 5c al 7a
Materiale: da falesia, friend grandi per le vie in fessura
Punti di appoggio: Bivacco-Malga Rava di Sopra

Un piccolo gioiello nel cuore selvaggio del Lagorai, granito con fessure che non hanno nulla da invidiare a certe vie della Sardegna (anche se qui mancano i tafoni), posta nel comune di Bieno in Valsugana la si raggiunge con un lungo avvicinamento a piedi che può scoraggiare si ma vi posso assicurare che la qualità della roccia vi saprà ampiamente ripagare.

Da Malga Rava di Sopra di sopra puntare l'evidente parete rocciosa posta sulla sponda destra del Lago retrostante la malga stessa (15 min a piedi). La falesia è stata chiodata dalla guida Alessio Conz e compagni, alcune vie sono state spittate, alcune miste trad/chiodi ed altre, le più evidenti in fessura, sono state lasciate completamente da proteggere. Tramite una corda fissa raggiungibile sulla destra della parete ci si può calare dalla cengia che percorre tutta la parte superiore della falesia e scalare così in top rope se non si è provvisti di una serie di friend grandi. Nella zona vi è abbondante presenza d'acqua, coviene pernottare nell'accogliente bivacco visto il lungo accesso e rientro, è possibile anche accendere stufa e cucinarvi ma manca la legna, buone scalate :)



Vista dalla falesia


Supermakkia 6c+, fix








lunedì 8 luglio 2019

Via del tetto dei 50 m, Val Gadena

Zona: Val Gadena, Valsugana
Sviluppo: 80 m
Tempo: 4-5 h
Esposizione: S
Difficoltà: A2
Materiale: Staffe, 30-35 rinvii

Incredibile e storica via di arrampicata artificiale aperta da Berto Marampon e compagni, che si sviluppa quasi interamente sulla volta di un enorme grottone o "covolo" affrontando un tetto orizzontale che supera i 50 m di lunghezza. Interamente richiodato a fix con maglia rapida e soste Raumer rispettando la lunghezza originale delle protezioni, talvolta piuttosto distanti, con un passo obbligatorio su chiodo a pressione originale causa piastrina sparita. Abbastanza fisico ed estraniante vista la completa assenza della "dimensione verticale" è adatto come alle brutte giornate di pioggia ma anche alle calde giornate estive visto che la partenza della via si trova nel punto più profondo della grotta.

 






Pilastro Dalai Lama, Via Nirvana (120 m, 6a obb.)

Zona: Pilastro Dalai Lama, Cornetto
Sviluppo: 120 m
Tempo: 2 h
Esposizione: N
Difficoltà: 6a, 1 passo di 6b
Materiale: singola e rinvii

Un'ottima alternativa sportiva alle affollate classiche sul Pilastro del Vajo stretto, la via attacca esattamente sul lato opposto del franoso vajo che porta all’attacco della via Maica, sulla parte centrale della bella parete grigia del Pilastro Dalai Lama solcata da una fessura percorsa dalla nostra via. Scritta rossa alla base, “N” (Nirvana), poco più sotto scritta “D.P.” (Divina Provvidenza). Primo tiro 6a+ continuo su placca gialla aggettante fino a raggiungere la fessura su un pulpitino dove si sosta. Secondo tiro, verso destra seguendo la fessura ora più facilmente fino a sostare su un esile cengetta gialla. Terzo tiro di traverso verso dx sulla cengetta stessa fino alla bellissima placca grigia che si risale interamente. Nel quarto ed ultimo tiro si affronta lo strapiombino di sinistra per evitare la "Via della Fessura" che sale da destra. Per facile cresta e mughi fino alla sommità dove ora risiede il libro di via. Discesa con 2 doppie fino al vajo di accesso.

Relazione completa su "D per Dolomia"





Foto by Niko Beta







venerdì 5 luglio 2019

Canale Schenatti al Disgrazia

Zona: Monte Disgrazia
Sviluppo: +1100 m / 8 km
Tempo: 6 ore 
Esposizione: N-O
Difficoltà: AD, 45°
Materiale: Qualche friend medio-piccolo
Cordata: Leorato-Cunico


Lo Schenatti è il più rapido canale di accesso alle vetta del Disgrazia dal ghiacciaio di Preda Rossa e che permette di evitare il giro sulla cresta di Pioda della via normale, che comunque si può effettuare in discesa. A stagione medio avanzata può presentare una parte scoperta di sfasciumi in prossimità della strozzatura che richiede un pò di attenzione e movimenti delicati, per il resto si tratta di un ascesa relativamente semplice. Arrivati in cresta in prossimità dell’anticima, si alternano tratti nevosi e rocciosi fino al famoso Cavallo di Bronzo, ultimo pilastro posto a difesa della cima principale. Questo in caso di ingorghi di cordate si può prendere di petto oppure aggirare a destra o a sinistra. La disceva avviene a ritroso e poi percorrendo la via normale o cresta di Pioda.