lunedì 21 agosto 2023

Prima Torre delle Giare Bianche, Le ricette di Elena (6b, 155m, 6a obb.)

Zona: Sengio Alto
Sviluppo: 155 m, 6L
Tempo: 4 h
Esposizione: E
Difficoltà: 6b, 6a obb.
Materiale: corda e rinvii
Relazione seguita qui

Con questa ascesa, aggiungiamo l'ultima tappa al gruppo di vie presenti sulla Prima torre delle Giare Bianche, che sono state precedentemente descritte: Alba Nueva, Stella Cometa e Pilastro NE. Questa salita è stata ripetuta insieme a Umberto, un amico condiviso di uno dei due apritori, Simone. La via è stata aperta nel 2018 ed è caratterizzata da un'arrampicata sportiva sia per quanto riguarda l'equipaggiamento che la linea. Il percorso inizia in alto, sul canale che si trova sul lato destro idrografico della torre. Dopo il primo tratto iniziale, l'intero primo tiro si sviluppa sulle ghiaie del vajo. La parte inferiore della via è composta da cubetti di colore giallo e nero, non è la migliore in termini di qualità, ma grazie all'opera di pulizia effettuata nel corso degli anni, la linea da seguire merita apprezzamenti. La salita segue una lunga colata nera che presenta alternanza di placche tecniche e piccoli strapiombini ben ammanigliati.

Potrebbe essere utile avere alcuni friend disponibili per la fessura chiave, che si trova nel quarto tiro, anche se non sono strettamente necessari: le protezioni a fix sono affidabili e nei punti cruciali.

La discesa segue lo stesso percorso delle altre vie: una breve doppia di 30 metri, poi si risale al sentiero di accesso e infine si scende a piedi fino al punto di partenza.







venerdì 11 agosto 2023

Alta Via dell'Adamello: avventura tra maestosità alpina ed echi della storia

Per un appassionato di trekking (ma anche per il medio alpinista), c'è un'esperienza che non bisogna davvero perdere: il Sentiero n°1 dell'Adamello, meglio conosciuto come Alta Via dell'Adamello. Questo percorso escursionistico per esperti è una delle gemme nascoste delle Alpi italiane, offrendo un'indimenticabile combinazione di maestosità alpina, natura incontaminata, storia e un'intensa dose di passaggi spiccatamente alpinistici.

 Introduzione all'Alta Via dell'Adamello

L'Alta Via dell'Adamello è un sentiero escursionistico per esperti che attraversa le magnifiche valli che si sviluppano a ventaglio dai piedi dell'Adamello (Caffaro, Daone, Adamè, Salarno, Miller, Avio, Paghera) in una delle catene montuose più affascinanti delle Alpi italiane. Situato nella regione della Lombardia, il percorso offre un'esperienza unica per gli escursionisti che desiderano immergersi nella bellezza intatta della natura alpina. E’ stato ideato da Adriano Floreancich della sezione CAI di Brescia nel 1969 e nella sua versione originale comprendeva 7 tappe da Passo Croce Domini a sud fino a Temù a nord, successivamente è stato prolungato con una tappa iniziale da Breno a Rifugio Malga Bazena (Passo Croce Domini) nel 2012 e verso Edolo con 2 nuove tappe passando dal Passo delle Gole Larghe che da accesso alla Val Paghera, quindi Rifugio Sandro Occhi e Malga Stain attraverso il passo Gallinera.

Il tracciato originale

 Una sfida per gli amanti del trekking

Il sentiero N°1 è una sfida affascinante e gratificante per gli appassionati di trekking. La sua lunghezza complessiva, che supera i 70 chilometri, richiede una buona preparazione fisica e mentale. Durante il cammino, gli escursionisti affronteranno diversi dislivelli con molti passi alpini (bel 12 sulle prime 7 tappe classiche) su terreno quasi sempre accidentato, ma ogni passo sarà ricompensato dalla vista spettacolare di panorami mozzafiato dalle creste granitiche ai ghiacciai del Pian di Neve, il più esteso ghiacciano interamente su territorio Italiano.

Tracciato attuale conl'aggiunta di una tappa all'inizio e 2 alla fine

 La bellezza naturale dell'Adamello

Questo itinerario escursionistico offre una panoramica completa della varietà paesaggistica dell'Adamello. Dagli imponenti ghiacciai alle distese di pascoli alpini, dalle acque cristalline dei laghi alle maestose vette, ogni tappa dell'Alta Via regala uno spettacolo della natura che lascia senza fiato.

 Incontro con la storia

Oltre all'incredibile bellezza naturale, l'Alta Via dell'Adamello offre anche un'opportunità unica di entrare in contatto con la storia. Durante il percorso, gli escursionisti incontreranno resti di trincee e postazioni militari risalenti alla Prima Guerra Mondiale, testimonianze di un passato tormentato ma importante. Questi siti storici aggiungono una profondità emotiva all'escursione, ricordandoci il valore della pace e della libertà che oggi possiamo godere.

Un'esperienza autentica e lontana dal turismo di massa

Una delle caratteristiche più affascinanti dell'Alta Via dell'Adamello è la sua autenticità. A differenza di altre mete turistiche di montagna, questa zona è ancora lontana dal turismo di massa. Lungo il percorso, gli escursionisti avranno l'opportunità di immergersi nella tranquillità e nella serenità della natura, lontani dalla frenesia della vita moderna.

Consigli per gli escursionisti

Prima di intraprendere l'Alta Via dell'Adamello, è essenziale prepararsi adeguatamente. Ecco alcuni consigli per rendere l'avventura ancora più piacevole e sicura:

  •  Allenamento fisico: Preparati con un adeguato allenamento fisico, includendo escursioni più brevi e dislivelli per migliorare la resistenza.
  • Equipaggiamento adeguato: Assicurati di avere un abbigliamento adatto alle escursioni in montagna, comprese scarpe da trekking robuste e impermeabili, abbigliamento a strati per adattarsi ai cambiamenti climatici e uno zaino confortevole per trasportare tutto il necessario.
  • Acqua e cibo: Porta sempre con te una buona quantità di acqua (magaria anche un potabilizzatore portatile) e snack energetici. Lungo l'Alta Via, non sempre ci saranno punti di ristoro disponibili, quindi è fondamentale essere autosufficienti.
  • Carte e navigazione: Non affidarti solo al GPS (il telefono non prende quasi mai, se non in prossimità dei passi di alta quota), ma porta con te carte dettagliate e una bussola. La copertura del segnale potrebbe essere debole o inesistente in alcune zone.
  • Rispetto per la natura: Lascia solo impronte e prendi solo ricordi. Rispetta l'ambiente e segui le regole dell'escursionismo responsabile.
  • Attrezzatura: fondamentali un paio di bastoncini, scarpe adeguate, ad inizio stagione un paio di ramponi leggeri possono tornare utili per superare alcuni nevai residui. I tratti esposti sono tutti attrezzati con catene nuove, tuttavia, un imbrago ed un kit da ferrata possono tornare utili (ma non indispensabili) per superare alcuni passaggi.

Le tappe

Tappa 1: Centro Storico di Breno - Conca di Bazena

L’avventura inizia dal pittoresco centro storico di Breno, a un'altitudine di 340 metri sul livello del mare. Il percorso ti porterà a un'altitudine di 1.800 metri nella Conca di Bazena, con un dislivello totale di 1.460 metri. Questa tappa richiede circa 5 ore. Il paesaggio cambierà gradualmente mentre guadagni quota, passando da suggestivi paesini a prati alpini spettacolari. Nota bene: questa tappa è stata aggiunta successivamente e non farebbe parte del percorso originale che inizia dal rifugio Tassara.

Tappa 2: Dal Rifugio Tassara al Rifugio Tita Secchi

Dopo aver trascorso la notte al Rifugio Tassara (1.800 m.s.l.m.), ci si dirige verso il Rifugio Tita Secchi situato a un'altitudine di 2.367 metri. Con un dislivello di 567 metri, questa tappa richiede circa 2,30 ore di cammino. La vista panoramica e l'atmosfera sempre più di alta di montagna renderanno questa breve tappa un'esperienza indimenticabile passando per il passo delle Terre fredde e il famoso Passo della Vacca.

L'inconfondibile vacca

Tappa 3: Dal Rifugio Tita Secchi al Rifugio Maria e Franco

Da un rifugio all'altro, questa tappa ti porterà da un'altitudine di 2.367 metri a 2.574 metri attraverso ampi spazi desolati di alta quota. Il tempo di percorrenza varia da 5,30 a 8 ore a seconda delle condizioni. La difficoltà è classificata come EE, incontrerai tratti più impegnativi che richiederanno attenzione e determinazione specialmente nel superare il Passo Brescia dove sono presenti delle catene fisse, dal lato opposto è presente un facile nevaio già in vista del Rifugio Maria e Franco.

Le prime fisse del Trekking proprio sotto al Passo Brescia


Tappa 4: Dal Rifugio Maria e Franco al Rifugio Lissone

Lasciati affascinare dalla natura incontaminata mentre percorri questa tappa che va da 2.574 metri a 2.020 metri. Attraverso la Sega d’Arno, il Lago Avolo e le insidiose Creste di Ignaga fino alla riposante Valle Adamè. Ci si impiega tra 4,30 e 6 ore per completare il percorso. La difficoltà è ancora valutata come EEA, quindi assicurati di essere preparato per i tratti attrezzati che incontrerai lungo il percorso.

Le creste di Ignaga, il tratto più insidioso del Trekking


Tappa 5: Dal Rifugio Lissone al Rifugio Prudenzini

Dopo aver passato la notte al Rifugio Lissone (2.020 m.s.l.m.), ti aspetta una tappa che ti porterà al Rifugio Prudenzini, situato a 2.235 metri attraversando l’ardito Passo Poia in circa 4,30 - 6 ore. Questa tappa è ancora classificata come EE e non ci sono tratti di corde fisse ma bisogna saper destreggiarsi nel cammino sui grossi massi di tonalite.

Quasi in prossimità del Passo di Poia


Tappa 6: Dal Rifugio Prudenzini al Rifugio Tonolini

La tua avventura continua e questa volta dovrai superare il Passo Miller tra i massi granitici scendendo al Rifugio Gnutti. Da qui per sentiero in discesa e attraverso il caratteristico Passo del Gatto ti permetterà di raggiungere prima il Rifugio Baitone e poi il Rifugio Tonolini. In alternativa è possibile giungere al Tonolini attraverso il passo del Cristallo, più alpinistico. Questa tappa presenta Il tempo di percorrenza varia da 5 a 7,30 ore e sono presenti alcune corde fisse.

Lo Gnutti visto dal Passo Miller


Tappa 7: Dal Rifugio Tonolini al Rifugio Garibaldi

Preparati per una giornata di avventura mentre percorri questa tappa che raggiunge il passo più alto di tutto il trekking: il Passo di Premassone. Ambiente di alta quota e scorci da cartolina con l’inconfondibile profilo dell’Adamello. In discesa sono presenti alcune catene fisse. Raggiunta la diga è necessario superare lo stretto e ripido Passo del Lunedì.

Spettacolo al Passo di Premassone


Tappa 8: Dal Rifugio Garibaldi al Rifugio Occhi all'Aviolo

Da qui in poi si tratta di due 2 tappe aggiunte: il sentiero originale terminerebbe al Garibaldi per poi discendere completamente la Val d’Avio fino a Temù. In ogni caso se si vuole proseguire oltre questa tappa ti condurrà attraverso il Passo delle gole Larghe. Preparati per una camminata di 5-7 ore, con una difficoltà valutata come EE.

Il termine dell'Alta via classica al Rifugio Garibaldi


Tappa 9: Dal Rifugio Aviolo a Edolo

L'ultima tappa ti porterà da 1.930 metri a 720 metri di altitudine, mentre ti avvicini alla fine del tuo viaggio. Dovrai affrontare l’ultimo passo del Trekking: il Gallinera e la Malga Stain.

 L'Alta Via dell'Adamello è un'esperienza straordinaria per gli amanti della montagna e dell'avventura. Attraverso panorami mozzafiato, natura selvaggia e un'atmosfera autentica, questo percorso escursionistico rimarrà impresso nella memoria di chiunque voglia intraprenderlo. Tuttavia, è essenziale prepararsi adeguatamente e affrontare l'avventura con rispetto per la natura e per se stessi. Buon trekking e buone avventure!

 


giovedì 3 agosto 2023

Vajo dell'Orsa, Edlinger mon ami (6c+, 215 m, 6b obb.)

Zona: Spiazzi-Vajo dell'Orsa
Sviluppo: 225 m 7L
Esposizione: SE
Tempo: 5 h
Difficoltà: 6c+, 6b obb. S2
Discesa: a piedi
Materiale: mezze, 17 rinvii

Ambiente remoto e solitario quello del Vajo dell'Orsa in Valdadige, nonostante la vicinanza con il Santuario della Madonna della Corona. La via sportiva dedicata a Patrick Edlinger è stata aperta dall'alto nel 2019 e supera il primo e più evidente pilastro da sud sulla destra idrografica della valle. Inizia con un primo tratto di 35 metri, valutato 6a+ (ignorare una sosta intermedia di calata), per poi affrontare una placca di 6b+ fino alla sosta, si prosegue con un bel 6c di 40 metri, caratterizzato da una delicata placca iniziale seguita da un impegnativo strapiombo con affilatissime prese all'apparenza delicate. Successivamente dopo un trasferimento su cengia, si affronta una terza lunghezza di 6c di 40 metri, raggiungendo la cima di un maestoso pilastro: un tiro continuo su placca con appoggi sfuggenti, il più bello dell'intera via (nomen omen). Da qui in poi, la difficoltà diminuisce, mantenendosi sul 6a/6a+ su placche abbattute con qualche passaggio di 6b, ma la roccia diventa più disturbata dalla vegetazione. Un intelligente ed esposto traverso verso sinistra precede l'ultimo magnifico tiro che definirei plaisir, con una bella sezione su Rosso di Verona.
Facile rientro a Spiazzi in discesa dove si aveva precedentemente lasciato l'auto, prima per prati e poi per strada asfaltata.