martedì 31 gennaio 2017

Nuove cascate di ghiaccio in Valdalpone

Evviva le irruzioni artiche, si vorremmo più irruzioni artiche noi ghiacciatori..magari artiche ed antartiche insieme! La magia del freddo plasmatore dell'effimero che crea sogni inaspettati in luoghi insospettabili. Così di ritorno da Malga Sorgazza, al tepore del caminetto di casa mia con gli amici Sandro ed Andrea, di fronte a delle ottime birre del Tosano, veniamo a sapere sul gruppo whatsapp dei local climbers che mentre noi si macinavano chilometri sull'A4 qui in vallata veniva salita cascatella ghiacciata di 20 mt a 10 minuti da casa.

Una settimana dopo.. Chiacchierando del più e del meno sulla strada di ritorno da Campogrosso con Mario vengo a sapere che il Gruppo Speleologico Montecchia, durante una ripetizione, ha trovato una grotta con l’ingresso intasato dal ghiaccio..Tanto ghiaccio in mezzo ad un bosco in una valle remota a nord sotto strapiombi e un mezzo a muri di rovi..I cosidetti “Pissarotti”. Passiamo quindi la rassegna di queste piacevoli scoperte invernali.

Cascata Regina del Fosso - Castelvero


Prima salita: Andrea Zandonà & Christian Baldo
Prima ripetizione in notturna: Manuel Leorato & Andrea Roncolato
Lunghezza: 20 mt
Difficoltà: I, 4
Cordone per moulinette in loco.
Posizione: 45.553130° 11.217394°





Andrea e Christian alla prima salita


Cascate dei Pisarotti - S. Bortolo 

Diverse linee disponibili.
Prima salita: Gianni Confente & Mario Brighente
Altezza massima 30 mt
Difficoltà: II, 3-4
No materiale in loco











lunedì 30 gennaio 2017

Cascate del Vajo Paradiso


L’eccezionale freddo secco di questo inverno ’16-’17 ha contribuito alla formazione di tantissimi flussi glaciali nella media/bassa montagna, uno dei casi più eclatanti nella provincia di Verona è quello del Rio (o Vajo) Paradiso, tra Breonio e S. Anna d’Alfaedo sul bordo occidentale dell’altopiano della Lessinia. Evento talmente fuori dal comune da meritare un trafiletto sul giornale L’Arena (Link). La rarità dell’evento (si parla di una frequenza di formazione ogni 10 anni) e l’esposizione mediatica ha generato una vera e propria “corsa alla scalata” tra i Local Ice Climbers di Verona e provincia. Noi ovviamente non potevamo perderci il gusto di spiccozzare a 40 minuti da casa quindi ecco il report fresco fresco.

Zona: Breonio, altopiano della Lessinia
Sviluppo: 4 risalti dai 20 ai 40 mt
Esposizione: N-O
Difficoltà: 3, 4+
Materiale: da cascata
Discesa: A piedi
Tempo: 2-3 h
Parcheggio: 45.630186° 10.914466°

Parcheggiare in prossimità della posizione GPS idicata sopra e seguire la segnaletica locale fino al punto più basso del canyon, prestare attenzione, in certi punti il sentiero è molto esposto e scivoloso. 30 minuti di cammino in discesa.









Cascata 1
Arrivati in fondo al sentiero nei pressi di uno slargo entrare nella forra. la prima cascata è un facile risalto di 3° grado, con ghiaccio abbondante e facilmente proteggibile, segue piccola goulotte e successivo ginocchio. 30 metri circa, sosta su albero.




Cascata 2
Facile risalto di 3° un pò più ripido rispetto al primo ma sempre con ghiaccio abbondante, 25 mt circa, sosta su pianta. Proseguire nel fondo del canyon fino al cospetto della terza imponente colata.


Cascata 3
Doppia candela verticale di 30 metri, affrontabile a destra dove risulta leggermente più appoggiata ma con strapiombino iniziale (ci si può aiutare in spaccata con le rocce laterali). Noi abbiamo preso la verticale candela di destra, continua, esigente e difficilmente proteggibile se non con dispendio di energie a causa dei numerosi e fragili cavolfiori di ghiaccio. Arrivati in uscita la soddisfazione è assicurata, a nostro giudizio un 4. Sosta su pianta a sinistra. Possibile anche la top rope abbandonando l'alveo grazie ad un sentiero che porta alla sommità.



Ph per gentile concessione di Michele Cimolini



Ph per gentile concessione di Michele Cimolini


Ph per gentile concessione di Michele Cimolini

Ph per gentile concessione di Michele Cimolini

Ph per gentile concessione di Michele Cimolini

Cascata 4
Proseguendo nell'alveo del torrente arrivare nei pressi dell'ultimo divertente risalto di 3° grado, qui il ghiaccio può essere sottile ma le difficoltà non impongono una chiodatura abbondante. Sosta su albero o su spit nei pressi del sentiero di rientro.




martedì 24 gennaio 2017

Cascata Mani Fredde

Zona: Campogrosso
Sviluppo: 3 lunghezze, 80 mt
Esposizione: O
Difficoltà: 3, 4
Materiale: Da cascata
Discesa: A piedi
Tempo: 1 h
Partecipanti: io, Mario

Simpatica cascata a pochi minuti dal passo di Campogrosso, in Piccole Dolomiti al sieme al buon Mario.

Per raggiungerla si parcheggia nei  pressi del rifugio Campogrosso, si prende la strada che porta verso Pian delle Fugazze, poco prima di un ponticello cementato si prende una traccia per prati sulla sinistra (già si nota il flusso ghiacciato del torrente), scendere fino al bosco in discesa grazie a delle corde fisse si giunge all'attacco. La cascata offre diverse linee, noi abbiamo mantenuto la destra per sfruttare una sosta a spit sulla nicchia dopo il primo risalto (35m). Segue breve muretto fino ad una seconda sosta su roccia (20m). Ultimo tiro appogiato per altri 30 m conduce ad un cordone su pianta. Risalire per la traccia verso destra per raggiungere nuovamente il ponticello. Se la strada per Campogrosso è chiusa causa neve la si può raggiungere a piedi da Pian della Fugazze in un ora di cammino.








lunedì 16 gennaio 2017

Cascata di Forcella Magna

Zona: Val Malene
Sviluppo: 2 lunghezze, 60 mt
Esposizione: E
Difficoltà: III
Materiale: Da cascata
Discesa: Doppia
Tempo: 1 h
Partecipanti: io, Andrea, Sandro


Bella e solare cascata in alta Val Malene, ben visibile nella sua bellezza dall'alta Valle e dalle Grattarole. 
Si raggiunge in 40 minuti di cammino da Malga Sorgazza seguendo il sentiero che all'altezza della Teleferica Brusà si dirama e punta a Forcella Magna, il sentiero passa proprio alla base della cascata, all'altezza di un ponticello.
L'abbondante presenza di acqua in questa zona fa si che il flusso glaciale sia generoso, nonostante la siccità ormai imperante in questo inverno, al contrario di altre cascate della stessa Valle. Formata è anche una bella candelina verticale sulla destra che si può salire aggiungendo un pò di pepe all’uscita.
La facile cascata principale si può spezzare in due tiri da 30 mt (sosta su nicchia a destra) oppure in un unico tiro da 60 mt (3°), sosta finale sui mughi di destra; rientro in doppia.

Dopo aver spiccozzato per bene le varie linee salibili, vista la larghezza del flusso glaciale, ci si può sbizzarrire sulla candeletta che si noterà scendere da un colatoio sulla destra: unico tiro da 30 mt con sosta su radice di mugo (4°).










lunedì 9 gennaio 2017

Canale - Mamma li Turchi (5a, 165 m)

Zona: Valdadige, Canale
Sviluppo: 6 lunghezze, 165 m
Esposizione: S-E
Difficoltà: 5a, 5b brevi passaggi
Protezioni: Spit e cordoni
Materiale: Cordini, mezze corde o singola da 80m.
Discesa: Doppie o traccia
Tempo: 2 ore
Prima ripetizione: M. Brighente

Nuova via in Valdadige sulle pareti sopra l'abitato di Canale di Rivoli ad opera della cordata Gianesini-Leorato-Confente. La via dal carattere sportivo supera con logicità una successione di pareti, rampe e placche levigate fino a giungere in prossimità del crinale superiore. 

La parete il cui toponimo proposto "Parete S. Barbara" allude ad una statuetta votiva posta sopra l'ex cava, a sinistra rispetto all'attacco della via.
L'accesso avviene a piedi in 10 minuti dalla chiesa di Canale di Rivoli per il sentiero CAI che conduce a Castelpresina, imboccarlo e risalire il primo ghiaione sulla sinistra dopo 50 mt, si giunge così all'ex cava, salire verso il bordo sinistro per trovare il nome della via.

Per la discesa vi sono 2 opzioni: in doppia con calate massimo di 40 mt oppure dopo l'ultima sosta seguire i cordoni fino ad un grande albero, quindi per tracce verso nord fino a raggiungere un ghiaione pensile, continuare dritti fino ad un salto che si scende con l'aiuto di una corda fissa. Superato un breve tratto di bosco si giunge ad un ghiaione che, tenendo la sinistra, riporta nuovamente sul sentiero.

PS. Chi l'ha definita "una via rumego alle porte della Valdadige" (il sito redclimber.it) probabilmente non ha mai visto un vero "rumego": si consiglia amichevolmente di farsi un po' di gavetta in più prima di erigersi a giudice perentoreo delle vie della Valle.



Secondo tiro



Placca Parabolica

Placca Parabolica