lunedì 14 ottobre 2013

Carè Alto Cresta E

Zona: Val Borzago - Rif. Carè Alto
Sviluppo: 300 m
Esposizione: E
Difficoltà: AD / IV°
Materiale: Picca, ramponi, corda, 5 rinvii, qualche nut e friend.
Discesa: Via normale
Tempo: 7h
Partecipanti: io, Sandro


Splendida ascensione di soddisfazione in ambiente alpino selvaggio e di interesse storico senzadubbio inequiparabile, le difficoltà risultano varie ed omogenee tali da consentire un buon utilizzo delle varie tecniche alpinistiche, un ripasso completo che non guasta di certo alle cricche che crea a volte la memoria.

Dalla bucolica val Borzago si sale ripidamente fino al rifugio dove è consigliabile pernottare. Di qui la traccia di sentiero parte esattamente dietro di esso per raggiungere prima la bocchetta del cannone e poi la vedretta di conca, risalirla puntando alla base della parete che scende dalla cresta nel punto più basso e sulla verticale di un gendarme. Da qui si attraverla la terminale e si sale con un tiro di 30 mt di III/IV non obbligato, seguire qualche chiodo e integrare eventualmente con qualche dado. Gente che ha fretta in montagna affronta slegata questa parte semplice, ma pur sempre delicata. Raggiunta la cresta iniziano i veri divertimenti: si prosegue in conserva cercando i passaggi più semplici ora di quà e ora di là mantenendo sempre una esposizione magnifica sui ghiacciai del versante nord, l'unico passaggio ostico si ha quando si raggiunge una placca povera di appigli e che costringe a prendere letteralmente a cavalcioni il crestone per 3-4 metri. Quando iniziano a vedersi resti di baraccamenti militari si è raggiunta la cresta nevosa che di li a poco porta alla sella da cui ci si abbassa un poco per superare l'ultima cuspide rocciosa che sorregge la croce di vetta.
Per scendere bisogna raggiungere di nuovo la cresta, proseguire dalla parte opposta fino a raggiungere dei sassoni sui quali sono fissati degli ancoraggi che permettono una doppia che deposita direttamente sul ghiacciaio sottostante. Da qui si segue a ritroso la via normale attraverso la vedretta di Lares fino alla sella del Niscli, poi faticosamente per sassoni si scende verso il fondovalle fino ad affrontare l'erta scalinata tra due pareti chiamata Bus del Gat che fa sbucare esattamente al rifugio.































lunedì 7 ottobre 2013

Falesia di Brendola

Esposizione Nord-Ovest con 12 vie abbastanza durette dal 5c al 7c: ho scovato questa falesietta nei meandri della rete su un vecchio sito e in un giorno di incertezza metereologica ci ho messo il naso.
Bello si, ma tutto schiodato..chi sarà stato e con queli motivazioni? Questa è il quesito che non mi ha fatto dormire la notte, perfino le catene e le calate per la doppia...rimane solo una vecchia roverella per un eventuale top-roping, a meno che non vi portiate dadi e piastrine da casa.
Raggiungere il Golf Club di Brendola (Vicenza), parcheggiare all'esterno nello slargo di fronte all'ingresso. Quindi prendere un sentierino che aggira esternamente il parcheggio privato, dopo 20 m troverete una panchina, vi troverete sul belvedere sopra la parete, scendere a vista a dx per la scarpata o attrezzare una doppia dall'albero.
La falesia è composta da due grotte separate da un pilastro grigio da altre due grottine più piccole, inizio quasi sempre su forte strapiombo a buchi.

Le vie "erano" queste da dx a sx:

Free foot 7b
Tira ostie 6b
Forrest Jump 6a+
Logaritmo di un gesto 5c+
Wild wolf 6c+/7a
L'ultimo dei moicani 6c+/7a
Ghiro ghiro mondo 7a
Pigri riposi 7c/7c+
Black Wall 6a+
Baby sitter 5c
Tribulus terrestris 6c+
Psylocibe ?
Canne e gatto 7a+