lunedì 26 ottobre 2020

Monte Cengio, Via Garemi (V, 220 m)

Zona: Monte Cengio
Sviluppo: 220 m
Esposizione: S
Tempo: 2 h
Difficoltà: III, V
Materiale: singola, rinvii, cordini

Relazione seguita qui

Dopo il successo della Cresta delle Postazioni, una nuova via antologica sempre sul tema “guerra” (e come dargli torto vista la location) con la firma degli Schiro sulle pareti, o meglio creste, del monte Cengio sull’altipiano di Asiago (VI).

Lavoro di pulizia ciclopico specialmente sul primo tiro, la via si può dividere idealmente in due parti visto l’erboso tiro di raccordo centrale che interrompe la continuità e per questo a mio parere la pone uno step sotto alla Cresta delle postazioni in quanto a bellezza globale dell’ascensione.

Attacco “500 passi” in discesa oltre l’attacco delle Postazioni, grosso ometto su punto panoramico con evidenti segni di disgaggio sotto ad una placca nera appoggiata. Chiodatura mista fix e chiodi, soste tutte a fix. Discesa “da cartolina” attraverso il sentiero storico verso sinistra per raggiungere in breve il parcheggio del Granatiere, si potrebbe valutare l’accesso dal Piazzale Principe del Piemonte per chi non ha mai percorso interamente la “Granatiera”.

Panchina all’attacco e tricolore di vetta la rendono certamente la via più plaisir del Cengio… per il momento!  PS: Vivamente consigliati i concatenamenti.










lunedì 12 ottobre 2020

Castel Presina: Senza chiedere il permesso (6a+, 160 m, 5c obb.)

Zona: Castel Presina
Sviluppo: 160 m
Esposizione: E
Tempo: 2,5 h
Difficoltà: 5c (6a+, 1 pass.)
Materiale: singola, 12 rinvii, cordini

Nuova chicca del Pinamonte su quello che praticamente è il suo settore a Castel Presina all’estremo bordo destro, quello più grigio. Ricalca un vecchio tentativo, sono visibili 2 chiodi sul primo e secondo tiro e la scritta “progetto” alla base, da qui il nome. Riassumendola potremmo definirla più bella di Evitando il Frio per qualità della roccia, leggermente più facile ma con la pecca di avere un tratto di trasferimento nel bosco pensile, l’unica della parete da questo punto di vista, questo fa perdere la caratteristica principale di Castel Presina data dall’esposizione onnipresente. Chiodatura artigianale e abbondante, soste artigianali alcune senza anello con solo catena, sole dalla mattina fino alle 15.00.L’attacco evidente, 10 m a destra di Evitando il Frio aggirando lo spigolo, scritta sbiadita “Progetto” sotto ad una rossa fessura camino tra il grigio e il rosso che da qui ricomincia verso destra sulla verticale del bosco pensile.

L1 Si parte nel camino su roccia gialla ben appigliata ma da ripulire (1 spit alto, eventuale clessidra da ripassare più bassa), ci si sposta sullo spigolo a sx e dopo qualche metro sosta appesa a dx, 25 m, 5c

L2 Si sale il diedrino e placca con molte tasche, traversino verso dx un pò ostico, sosta sotto il diedro/camino di "evitando il frio", 5b-6a

L3 Si traversa ancora a dx e poi dritti su muro ben appigliato, si sosta o in parete o nel bosco su piante (corde fisse) 30-40 m 5c

L4 Risalito il bosco si attacca la parete finale, pilastro verticale con ottime prese, uscita aggettante sulla destra, sosta comoda, 20 m 5c

L5 Ancora bellissima placca lavorata con buchi e tasche con passo finale per l’uscita da uno strapiombino con canne e passo obbligato su goccia  (6a+) 20 m

Rientro classico come per le altre vie del settore, si è a poche decine di metri dal sentiero della soprastante falesia.









 


giovedì 8 ottobre 2020

Tessari - Sperone & Raccordo del Forte (IV, 140 m)

Zona: Tessari, Valdadige
Sviluppo: 140 m
Esposizione: E
Tempo: 2 h
Difficoltà: IV
Materiale: singola, friend medio piccoli

Altra via aperta nella fascia soprastante la Roda del Canal, sulla sinistra di CAI 130, il merito è di consentire la prosecuzione della scalata senza dover ritornare alla base della Roda. Per l’accesso salire per traccia con ometti che porta all’evidente ghiaione, alcune decine di metri sul sentiero di discesa delle RodaRisalire quest'ultimo lasciandosi sulla destra l'attacco di CAI 130 e arrivare brevemente ancora in salita verso sinistra e poi dritti per vaga traccia fino al giallo sperone d'attacco, chiodi poco visibili sulla sinistra.
La prima metà del primo tiro è il chiave della via: proteggibile con un paio di friend medi, salire poi per difficoltà contenute e roccia all'apparenza insicura fino alla pianta di sosta. Da qui in poi la via è una tranquilla scorrazzata su placche via via più salde e divertenti, è possibile cercare difficoltà maggiori spostandosi ora a destra ora a sinistra. Dopo il raccordo erboso, altri tre corti tiri e si i termina in cresta poco a nord del Forte S. Marco. Vi sono 2 possibilità di discesa a mio avviso, o per il canale tracciato tra la via e il forte (brevi tratti di disarrampicata e ometti) oppure per la discesa delle vie Leone di Nemea / Tre Pilastri seguendo il sentiero fino alla sella verso nord.