La prima, domani alle 15.30 con ospite Manuel Leorato: si parlerà di montagna, scalate e amore per il verticale!
martedì 14 aprile 2020
Juta Studio, diretta Instagram
Da domani sul canale Instagram di Juta Studio (https://www.instagram.com/jutastudio/)inizia una serie di dirette in cui si farà una chiacchierata con ospiti sempre diversi a proposito delle loro passioni o del loro lavoro. Nel mentre, verrà realizzata live un'illustrazione a matita sull'argomento.
sabato 4 aprile 2020
Skialp Costabella, su di un fiordo chiamato Garda
Zona: Cima Costabella, Monte Baldo
Sviluppo: 450 m
Tempo: 4 h
Esposizione: S-O
Difficoltà: MS
Quota di partenza: 996 m
Quota massima: 2.087
Sviluppo: 8 km
Parcheggio: N 45° 41' 8.908'' E 10° 47' 2.01''
Il must have di ogni scialpinista veronese, da cogliere subito dopo un abbondante nevicata sul Baldo, se non esattamente durante la nevicata stessa! La vicinanza del fiordo..ops Lago di Garda e l'esposizione solare contribuisce alla rapidissima trasformazione del manto nevoso in crosta superficiale, basta indugiare di un solo giorno per ribaltare completamente frittata e condizioni. L'attraversamento di un tratto di pineta a metà salita è reso difficoltoso dagli ancora evidentissimi segni della tempesta Vaja. Per il resto si tratta di una gita dai panorami impagabili su pendii ampissimi se si perdono tra il blu del cielo spartiacque tra la Valdadige e il blu profondo delle acque del Benaco.
Sviluppo: 450 m
Tempo: 4 h
Esposizione: S-O
Difficoltà: MS
Quota di partenza: 996 m
Quota massima: 2.087
Sviluppo: 8 km
Parcheggio: N 45° 41' 8.908'' E 10° 47' 2.01''
Il must have di ogni scialpinista veronese, da cogliere subito dopo un abbondante nevicata sul Baldo, se non esattamente durante la nevicata stessa! La vicinanza del fiordo..ops Lago di Garda e l'esposizione solare contribuisce alla rapidissima trasformazione del manto nevoso in crosta superficiale, basta indugiare di un solo giorno per ribaltare completamente frittata e condizioni. L'attraversamento di un tratto di pineta a metà salita è reso difficoltoso dagli ancora evidentissimi segni della tempesta Vaja. Per il resto si tratta di una gita dai panorami impagabili su pendii ampissimi se si perdono tra il blu del cielo spartiacque tra la Valdadige e il blu profondo delle acque del Benaco.
Verdon plaisir
É possibile accostare la parola Verdon con Plaisir? Certo
che si, anche se nell'immaginario collettivo Verdon fa rima con vie
dall'obbligatorio elevato e protezioni chilometriche, negli ultimi decenni nella
valle dell’alta Provenza si è lavorato per omogeneizzare il “parco
vie” e renderlo fruibile ad un pubblico più vasto incentivando così il turismo
sportivo. La Palud e Castellane, i due comuni principali sono ormai sempre più
simili ad una grande, gigantesca Arco dal sapore di lavanda selvatica. Di
seguito una selezione di vie estratte dalla recente guida che ci hanno
introdotto in questo viaggio di primo approccio alla leggendaria arrampicata
verdoniana.
SETTORE GRAOUBAOU
Mystere et crotte de bique & Les beaux lots de José (6a)
Due vie di due tiri ciascuna nella nuova falesia Graoubaou di recente fattura a poche centinaia di Metri da Pointe Sublime all'imbocco del Couloir Samson. La falesia presenta 5 tiri dal 6a al 7b, le vie da noi percorse presentano tiri tecnici a gocce alternate a fessure verticali, la discesa è rapida per traccia di sentiero. La parete è esposta ad est ed è molto fresca nei pomeriggi estivi, accesso brevissimo dal parcheggio del Couloir Samson, parete già visibile.
SETTORE VALAUTE
Anche qui 2 vie di 2 tiri ciascuna nella falesia no big di Valaute, si raggiunge in discesa dal primo tornante della Route de Cretes, evidenti ometti presenti. L'attrezzatura della falesia è abbastanza recente ma risente un pò della vegetazione rigogliosa specialmente all'attacco delle vie e sul sentierino di rientro. Esposizione NE.
Sorania (6b)
Le daube à papi (6a)
SETTORE EYCHARME
Bwana Maline (5c, 80 m)
Via plaisir molto famosa e frequentata, presenta tratti di roccia a gocce veramente enormi, una gentile introduzione all'arrampicata tipica del Verdon con avvicinamento in discesa dal tornante prima dello Chalet, ricerca accurata dell'attacco (non sempre intuitivo) discesa in doppia vertiginosa (50 m) e risalita divertente e sicura. Attrezzatura nuova. Esposizione Est.
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Attacco ben segnato |
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Primo tiro a gocce enormi |
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Temporale |
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Uscita bagnata |
giovedì 5 marzo 2020
Scialpinismo in Lagorai-Cima d'Asta, la nuova edizione
A distanza di quasi 10 anni dalla prima edizione esce l'attesissimo aggiornamento della guida di scialpinismo per eccellenza del Lagorai, edita da Versante Sud e frutto del lungo lavoro di esplorazione di Alessio Conz. 150 itinerari per tutti i gusti, dai più blasonati e frequentati a quelli che si insinuano negli angoli più remoti di questa magnifica, selvaggia e bizzarra catena nel cuore delle Dolomiti. Anche le difficoltà sono omogenee e per tutte le "pelli" e lamine, sono intuitivamente deducibili grazie ad una scheda degli itinerari molto chiara: esposizione, sviluppo, difficoltà di discesa, pericolosità tutte informazioni che vengono non di meno coronate dalla possibilità di scaricare tutti i tracciati gps dal sito dell’editore grazie ad un codice univoco stampigliato sulla seconda di copertina. Un comodissimo QR code per ogni itinerario ci conduce direttamente al punto di attacco grazie alla nostra App di navigazione di fiducia. Grafica aggiornata ed accattivante, carta leggera ed una copertina aggressiva che mette fin da subito la voglia di buttarsi a capofitto in picchiata giù per una discesa immacolata, ancor prima di aprire la guida. Insomma un must have per ogni skialper del nord est che si rispetti e anche per l'occidentalista alla ricerca di nuovi spazi ed avventure.
Sfogliabile ed acquistabile qui
martedì 25 febbraio 2020
Le cascate di ghiaccio del Ghelpach
Simpatica e molto conosciuta palestra di ghiaccio a pochi
chilometri dal centro di Asiago, ideale per allenarsi in previsione di cascate
più impegnative. Il profondo canyon che si sviluppa tra Rotzo e Treschè-Conca
vede crearsi le condizioni ottimali per la scalata quasi in tutti gli inverni,
freddo e acqua garantite insomma. Con una passeggiata pressochè pianeggiante
dal ponte sul torrente Ghelpach dove si lascia la macchina, si oltrepassa un
area pic nic, poco dopo una traccia scende sulla destra in vista già delle
colate, indicazioni per la altrettanto famosa Grotta del Popolo (Loite Kubala).
Giunti sul fondo con una corda fissa, si risale in canyon verso sinistra per le
cascate di ghiaccio più facili e didattiche oppure si scende verso la destra
idrografica e con una calata di 30 m si giunge nel Luna Park di Drytooling dove
si trova anche la difficile Cascata Luna Rossa. Il settore Scuola di sinistra presenta
molte colate che scendono dalla sinistra idrografica, alcune scalabili con corda
da 60 m altre necessitano di mezze corde visti gli sviluppi maggiori. Tutte le
calate sono su soste su cordone e maglie rapide talvolta intasate da cordoni,
quindi è buona educazione sostituire eventuali cordini e ferramenta e
verificare sempre l’attrezzatura, se si pratica la moulinette utilizzare un
moschettone proprio. Le varie colate ghiacciate terminano a ridosso dell’anfiteatro
di Ultimo Respiro, colata che da il nome al settore.
Di seguito elencate le principali cascate del settore Scuola con nomi e difficoltà:
- Luna rossa, 70 m 5 (al bivio a destra con doppia di 30 m alla base)
- Très Facile, 30 m 3- (al bivio a sinistra fino all'anfiteatro di Ultimo Respiro)
- Millennium Falco, 15 m 3-4
- Misto Corto, 15 m 2 M6
- Cliffhanger, 25 m 3
- Ric & Gian, 20 m 3
- Tre Scalini, 30 m 4
- Dolce Sabi, 20 m 4+
- Otto chiodi, 15 m 4
- Bombè, 70 m 4
- Goulotte Azzurra, 90 m 4
- Ultimo Respiro, 20 m 3
lunedì 24 febbraio 2020
Equilibrium: prima ripetizione integrale
Zona: Parete dei Fondi, Piccole Dolomiti
Sviluppo: 350 m
Esposizione: N
Difficoltà: IV, M4 (passi di M5)
Protezioni: set completo di friends e chiodi
Materiale: Mezze da 60 m
Articolo-relazione su Up Climbing
Dopo due anni e due tentativi, si torna ancora all’attacco della parete dei Fondi motivati dalle le condizioni ideali per la ripetizione, motivato anche dal compagno di cordata che mi sollecita a più riprese sul ripetere proprio questo itinerario che nel tempo avevo messo da parte ma mai dimenticato del tutto.
M.Leorato
Sviluppo: 350 m
Esposizione: N
Difficoltà: IV, M4 (passi di M5)
Protezioni: set completo di friends e chiodi
Materiale: Mezze da 60 m
Articolo-relazione su Up Climbing
Dopo due anni e due tentativi, si torna ancora all’attacco della parete dei Fondi motivati dalle le condizioni ideali per la ripetizione, motivato anche dal compagno di cordata che mi sollecita a più riprese sul ripetere proprio questo itinerario che nel tempo avevo messo da parte ma mai dimenticato del tutto.
È un sabato mattina soleggiato e tiepido in pianura, ma la
neve al Passo di Campogrosso è diventata come marmo bianco di Carrara, grazie al
processo di gelo e rigelo.
Attacca Damiano arrampicando a mani nude talvolta sul verglass e
utilizzando solo i ramponi, la progressione è lenta e dolorosa per il freddo intenso della parete nord ma fortunatamente questa
volta troviamo i tre chiodi affioranti rispetto alla precedente salita fino al
libro di via. Dal secondo tiro passo in testa e non eseguo la variante
delle fessure di sinistra ma mi attengo alla relazione originale salendo in
verticale, trovo un chiodo, qualche friend precario e finalmente riesco ad
agganciare con un passio strapiombante la meringa ghiacciata e durissima che si stacca dal ballatoio. La cengia è perfettamente livellata dalla neve e veramente scomoda, la sosta e il libro sono ancora li nonostante il soffitto di gialli instabili che la sovrasta ed incute un pò di timore.
Proseguo per il tiro caratteristico in traverso, la cengia sempre più esigua, la
roccia sempre più gialla ed aggettante, per fortuna ci si tiene su belle maniglie nette. Sullo spigolo un chiodo giallo
provvidenziale come da relazione, il secondo è coperto dal ghiaccio. Ad un tratto sul punto più esterno una di quelle belle prese gialle mi si apre in mano, perdo l’equilibrio, mi sento attirare giù dalla gravità ma mezza falange dell’anulare destro rimane sulla scaglia e riesce a farmi ristabilire la precaria posizione riportandomi in asse
con il corpo. L'Equilibrium è ristabilito. Non imprecazioni ma un più dolce “Mamma mia” e si esce sul pendio
con le corde che tirano, sosto su quel che spunta fuori di un piccolo mugo appena sul
ciglio del Vajo Breve.
Recupero il compagno e si procede verso le varie possibilità di uscita ora disponibili, per facili pendii nevosi e qualche saltino roccioso. Senza saperlo abbiamo compiuto l'ascensione il giorno 22 del mese, anniversario della morte di Federico, uno dei due apritori, caduto sul Piz Morteratsch nelle Alpi svizzere il 22/08/2019. Al bar del paese beviamo anche noi un bicchiere di vino rosso in sua memoria e all'amicizia indissolubile che lega i compagni di cordata nella travolgente passione chiamata Alpinismo.M.Leorato
lunedì 17 febbraio 2020
Cascate di ghiaccio in Val Paghera
La Valpaghera è la quint'essenza delle cascate di ghiaccio in Valcamonica: flusso d'acqua garantita dal lago Aviolo, esposizione invernale favorevole che vuol dire freddo al punto giusto, facilità di accesso, Rifugio aperto in inverno per noi cascatisti: ameno ed accogliente e non per ultime le medie difficoltà delle 7 cascate.
Di seguito una carrellata delle più famose e facili, da noi percorse in una due giorni di full immersion e relax glaciale.
Di seguito una carrellata delle più famose e facili, da noi percorse in una due giorni di full immersion e relax glaciale.
Albero di Natale Ramo Sinistro
Famosa e senza bisogno di
presentazioni, il ramo sinistro è l’unico che si cela alla vista dal sentiero di
accesso, ampia alla base con un restringimento nella parte terminale, la si
affronta con due tiri da 50 m circa, soste attrezzate a fix per la doppia, la
prima sullo sperone ghiacciato di sinistra e la seconda quasi al termine sulla
destra.
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Albero di Natale SX |
Dal libro del Rifugio |
Cascata del Ripiego (Variante Ramo sinistro)
Facile ed abbinabile alle
dirimpettaie Sinistra e Destra nel caso di sovraffollamento, il ramo è nascosto e non visibile
dalla base, si deve oltrepassare lo spigolo roccioso che delimita il ramo
Sinistro sulla Sinistra con un facile tiro, sosta su ghiaccio. Successivamente
per risalti più o meno ripidi si raggiunge la sosta di Albero di Natale, da qui
proseguire o rientrare in doppia.
Cascata del Sentiero/Scudo
La
cascata classica dei Corsi, da affrontare o per primi la mattina o per ultimi
alla sera. La larghezza consente comunque ampio margine di salite in parallelo.
Oltrepassare Albero di Natale, al bivio mantenere la destra rimanendo sotto alle
pareti rocciose, lo Scudo è evidentissimo. Si può fare anche con un singolo
tiro da 60 m (2° o 3° in base a come si affrontano i muretti) e con altri 10
metri scarsi si è esattamente sul sentiero del rientro, da qui il nome. Eventuali
soste a fix attrezzate sul margine superiore destro e sinistro.
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Scudo |
Dal libro del Rifugio |
Lo Scivolo
Bella
e tormentata cascata da flusso con molte meduse di ghiaccio nella sezione centrale
seguita da bel scivolo ghiacciato che conduce alla piana sommitale, si trova
esattamente a sinistra della più gettonata Terrordactyl. Con il primo tiro su
supera zoccolo e poi un tratto verticale (3+). Secondo tiro più facile fino agli
alberi nei pressi dell’uscita (2°), da qui si intercetta facilmente il sentiero
che porta al Rif. Aviolo o in discesa al bivio di accesso sotto ad Albero di
Natale.
Mazinga Zeta
Dal libro del Rifugio |
Mazinga Zeta
Interessante
colata da abbinare alle precedenti visto che si trova su un piano superiore
rispetto alle stesse ed esattamente sul gradino roccioso che sorregge il
Rifugio Aviolo, ben evidente dal sentiero. Tiro unico di 45 m con sezione
centrale abbastanza ripida (3+) seguita da risalti più appoggiati, sosta con
cordone su pianta con maglia rapida dalla quale si scende in doppia.
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