Sviluppo: 180 m
Esposizione: Est
Difficoltà: IV/V passi di VI
Protezioni: Chiodi, clessidre, cunei
Materiale: corda singola, rinvii, cordini, friends
Cordata: Confente-Leorato, prima ripetizione
"..poi mi dirai quanti ne hai visti..loro sicuramente vedranno te!"
Questa è l'ultima frase enigmatica giuntami dell'apritore poco prima della prima ripetizione, avvenuta il giorno stesso del termine della via, con il calare delle tenebre sulla piana di Preabocco. Diedro molto logico, osservato da anni ma tra mille dubbi, mai preso in considerazione. Arrampicata classica e logica su roccia ripulita con concrezioni e canne sui tiri centrali, protezioni a chiodi dalle molteplici forme e colori, ormai chiara rma dell'apritore (vedasi il diedro Stefani-Toldo), molte clessidre e...cunei in legno, vera chicca visto i tempi che corrono!
Tutte le soste sono su chiodi e clessidre attrezzate per l'eventuale calata, la roccia è sempre integrabile con friends medi, il primo tiro può risultare bagnato dopo le piogge ma è possibile bypassare la colata sulla destra allungando le protezioni e integrando con friend e clessidra (noi l'abbiamo trovato molto sporco di terra a causa della recente opera di pulizia). Il penultimo tiro invece è molto bello, esposto e continuo. Il rientro non è ancora evidente ma degli ottimi bolli blu indicano la via (anche con il buio!). Per concludere si tratta di una via dall'etica rigorosamente alpinistica tra le più tradizionali ma con una personalità propria, non anacronistica, contestualizzata con quel tocco di atmosfera fiabesca ed ironica nei confronti di chi si prende troppo sul serio in parete, provare per credere!
Relazione qui
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