Zona: Val Ronchi
Avvicinamento: 1.30 dal Rif. Revolto
Sviluppo: 300 m di canale + 102 m di misto
Esposizione: N
Difficoltà: passi di M4
Materiale: Picche, ramponi, friend, chiodi
Discesa: A piedi
Tempo: 8/9 h
Partecipanti: io e Christian
La
storia di questa ascensione risale a 3 anni fa, Dicembre 2014, intenzionati a
salire la linea evidentissima del vajo nord di cima Trappola nel gruppo del
Carega, veniamo bloccati al Passo Pertica da una tormenta di neve. Perso il colpo veniamo anticipati da Franz Rota Nodari che con grande fiuto porta a termine la prima salita (Relazione qui).
Passano gli anni ed il progetto cade nel dimenticatoio, fino ad oggi fino a quando non trovo in Christian un ottimo compagno, predisposto al "ravanamento" e alle mille incognite di un ascensione in una zona totalmente fuori dagli itinerari classici.
18 Febbraio 2017, partiti dal Revolto alle 6.30, raggiungiamo il Pertica per traccia, da tracciamo il sentiero che conduce a cima Trappola su neve sfondosa che ci accompagnerà fino a sera. Raggiunto il bosco di faggi che permette di scendere il Val Ronchi (8.30), seguiamo una traccia che inizialmente ci sembra di camoscio ma via via ci appare chiaro che camoscio non è..Tracce e peli di canide, facciamo uno più uno: "tracce di Lupo." Un piccolo branco di Lupo della Lessinia, già udito e più volte avvistato in zona. Tanto male, abbiamo le picche ma non dovrebbero attaccare l'uomo! Fin qui sarebbe già valsa la pena del ravanamento fino in fondo al canalone.
Sorpassiamo senza accorgerci l'impluvio del Vajo che sale a Cima Trappola fino a giungere alla base della cima di Castel Gaibana. Un grosso zoccolo chiude tutti gli impluvi sommitali e li fa precipitare in alto sopra ampie balze, l'unico salibile senza troppo ingaggio su rocce evidentemente marce è il nostro canale, che strozzato in alto svolta e sinistra apparentemente in direzione della vetta.
Saliamo nutrendo la speranza di trovare neve portante fino alla base delle pareti che lo chiudono, qui va un và meglio, ma sul più bello che la neve regge, la neve termina. Visto che il canale non conduce in dirittura della vetta ma si chiude su se stesso puntiamo la parete dove più debole e con 2 tiri da 30 m con passi di M4, costretti a pulire le prese con mani e picche, attrezziamo una sosta su roccia (lasciata) e una sosta veloce su grosso larice. Con un unico tiro da 60m per zolle e mughi arriviamo fradici sulla forcelletta che ci dovrebbe spianare la strada per la vetta. Ci stupiamo nel notare che la forcella è solo una forcella e basta..che precipita per 30/40 m su di un vajo pensile e si incunea in un stretto canyon in direzione delle vetta. Decidiamo di battere quindi ritirata vista l'ora ormai tarda (14.00), comunque convinti che la linea di salita logica del vajo è stata superata!
Quattro doppie e alle ore 16.00 siamo nuovamente al Rifugio Pertica dopo 2 ore di snervante salita sul sentiero 109 della Val Ronchi su neve marcia...Ma i giochi rimangono ancora aperti!
Passano gli anni ed il progetto cade nel dimenticatoio, fino ad oggi fino a quando non trovo in Christian un ottimo compagno, predisposto al "ravanamento" e alle mille incognite di un ascensione in una zona totalmente fuori dagli itinerari classici.
18 Febbraio 2017, partiti dal Revolto alle 6.30, raggiungiamo il Pertica per traccia, da tracciamo il sentiero che conduce a cima Trappola su neve sfondosa che ci accompagnerà fino a sera. Raggiunto il bosco di faggi che permette di scendere il Val Ronchi (8.30), seguiamo una traccia che inizialmente ci sembra di camoscio ma via via ci appare chiaro che camoscio non è..Tracce e peli di canide, facciamo uno più uno: "tracce di Lupo." Un piccolo branco di Lupo della Lessinia, già udito e più volte avvistato in zona. Tanto male, abbiamo le picche ma non dovrebbero attaccare l'uomo! Fin qui sarebbe già valsa la pena del ravanamento fino in fondo al canalone.
Sorpassiamo senza accorgerci l'impluvio del Vajo che sale a Cima Trappola fino a giungere alla base della cima di Castel Gaibana. Un grosso zoccolo chiude tutti gli impluvi sommitali e li fa precipitare in alto sopra ampie balze, l'unico salibile senza troppo ingaggio su rocce evidentemente marce è il nostro canale, che strozzato in alto svolta e sinistra apparentemente in direzione della vetta.
Saliamo nutrendo la speranza di trovare neve portante fino alla base delle pareti che lo chiudono, qui va un và meglio, ma sul più bello che la neve regge, la neve termina. Visto che il canale non conduce in dirittura della vetta ma si chiude su se stesso puntiamo la parete dove più debole e con 2 tiri da 30 m con passi di M4, costretti a pulire le prese con mani e picche, attrezziamo una sosta su roccia (lasciata) e una sosta veloce su grosso larice. Con un unico tiro da 60m per zolle e mughi arriviamo fradici sulla forcelletta che ci dovrebbe spianare la strada per la vetta. Ci stupiamo nel notare che la forcella è solo una forcella e basta..che precipita per 30/40 m su di un vajo pensile e si incunea in un stretto canyon in direzione delle vetta. Decidiamo di battere quindi ritirata vista l'ora ormai tarda (14.00), comunque convinti che la linea di salita logica del vajo è stata superata!
Quattro doppie e alle ore 16.00 siamo nuovamente al Rifugio Pertica dopo 2 ore di snervante salita sul sentiero 109 della Val Ronchi su neve marcia...Ma i giochi rimangono ancora aperti!
L'attacco del canale |
Lungo il canale |
La parete che lo chiude in alto |
Segni di slavine recenti e non portanti |
Saliamo sulla sinistra dove la parete è meno repulsiva |
Sosta su larice del secondo tiro |
Giunti sulla forcella |
Vista verso il Carega |
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