martedì 15 maggio 2018

Wild climbing routes di Andrea Lucchi

Una guida per tutte le stagioni. È chiaro fin dalle prime righe della sua presentazione l'intento di Lucchi e del suo "Wild climbing routes" (Ed. Vividolomiti): quello di raccontare un alpinismo lungo tutto l'arco dell'anno; con itinerari di "Ghiaccio, neve, roccia" - che ne è poi proprio il sottotitolo. Dalla Presanella agli Alti Tauri, dalla Val d'Adige alla Marmolada, ma anche dalle Grandes Jorasses al Bernina: non solo l'arco dell'anno, ma anche l'intero arco alpino ha in questa pubblicazione i suoi sparsi rappresentanti. 
Il progetto dell'opera è senz'altro ambizioso e ammirevole, eppure ne è risultato un libro agile, con 53 itinerari proposti, spesso inediti, qualche volta "nascosti", su pareti famose ma anche più defilate quando non neglette. Ogni salita è relazionata dettagliatamente, nello stile schematico, minuzioso e "tecnico" ormai più diffuso nelle guide alpinistiche. Rompono e vivacizzano la teoria delle ascensioni alcune pagine di mano dei loro stessi protagonisti. E questa sorta di surplus testimoniale è senz'altro una delle frecce più preziose ai molti archi di Lucchi. 
Il quale, molto prima di essere un alpinista, fra le altre cose, è un curioso; e sarebbe una sciagura essere l'uno senza l'altro; e anzi tra queste pagine si impara proprio questa lezione. Ecco il più bel merito di questo libro, essere un libro per curiosi.

Simone Gianesini



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