lunedì 26 agosto 2024

Pala di S. Martino, Gran Pilaster Langes-Merlet (800 m, IV+)

Zona: Pale di S. Martino
Sviluppo: circa 800 m
Esposizione: S
Tempo: 8 h
Difficoltà: IV+
Discesa: via normale
Materiale: NDA
Protezioni: clessidre, chiodi
Relazione: consigliata quella di IV Grado (edizione cartacea)

Ascensione classica molto frequentata su questa croda costellata di papaveri alpini, sia da chi la percorre in cordata sia dagli amanti del free-solo viste le difficoltà contenute e la roccia ottima. Tuttavia se si opta per dormire nel nuovissimo (ma piccolo) bivacco di vetta il peso da portarsi sulle spalle inizia a farsi sentire e le ore in parete si possono dilatare. Nella parte centrale non si segue una via obbligata ed in caso di nebbia non è facile orientarsi specialmente se non si vedono gli strapiombi gialli che indicano il termine della via. Fino dall'uscita dei camini è possibile un rientro a doppie aggiornando eventualmente il materiale delle soste (martello e chiodi sempre su queste vie). Si rammenta infine che i terzi gradi degli anni 20 sono bel lontani dai terzi moderni e la discesa dalla Normale equivale ad un altra via: con i nuovi resinati ricorda una piccola Segantini.

Accesso: dall'arrivo della Funivia prendere il sentiero verso il Rif. Rosetta e da li raggiungere il Passo di Val di Roda per il sentiero 702 che con ampi tornanti in discesa conduce al bivio con il 715 per il Passo di Ball. Seguire il 715 fino alla base della parete che si risale fino in prossimità di una targa, la via attacca 30 m sulla destra della stessa. 50 minuti.

Descrizione:
visto l'ampio sviluppo e le differenze sostanziali nelle relazioni confrontate, riassumiamo la via in 4 parti.
Prima parte "I camini". Qui ci sono ben 3 varianti di attacco, scegliamo quella a destra della targa che con tre lunghezze raggiunge la grande terrazza detritica dove inizia il vero e lungo camino-canale sbarrato da un sasso incastrato. Lo si segue fedelmente per 5 lunghezze di corda fino a sbucare sulla sommità di una spalla. Due passi di IV+
Seconda parte "la parete". Si attraversa a sinistra per raggiungere più o meno il centro della grande parete-rampa (ometti) e si puntano senza via obbligata i grandi strapiombi gialli che formando una V con il pilastro sulla destra sembrano chiudere l'accesso ad ogni possibilità di uscita. Sei lunghezze in totale con passi di IV verticali ma ben ammanigliati, chiodi di passaggio e numero se clessidre.
Terza Parte "Il diedro". Dagli strapiombi si sfugge sulla sinistra su bella parete articolata che porta alla base di un evidentissimo diedro nero. Lo si sale tutto oppure attraversandolo a sinistra all'altezza di un friend incastrato (sosta su 2 chiodi). Proseguire facilmente fino all'ultima grande banca detritica da cui parte l'ultimo pilastrino che scalato sulla sinistra conduce al pulpito di fine via. Quattro lunghezze, IV+ nel diedro.
Quarta Parte "Le Roccette". Ci si abbassa fino ad una forcella e poi si passa sul versante nord della Pala, dove seguendo gli ometti si scalano le roccette elementari che conducono sulla sommità della calotta in vista del Bivacco. 150 m circa.

Discesa: dalla calotta sommitale puntare al grosso ometto a N, scendere per pendii ghiaiosi (ometti) in direzione est fino alla comparsa dei resinati, seguirli fedelmente per districarsi nel labirinto della dentellata cresta della Pala che la collega all'altipiano. Ci sono alcune doppie, la prima evitabile, la seconda (20 m in diagonale) costringe ad una traversata espostissima e senza assicurazioni per raggiungere il secondo anello 6-7 m a sinistra, dove fare la seconda calata di altri 20 m. Effettuare una calata da 60 m non è consigliabile per il recupero corde. Si procede seguendo i resinati aggirando tutti i pinnacoli sulla sinistra (presente un'altra breve doppia su un camino) fino a raggiungere la Cima delle Scarpe. Dalla Cima facilmente si seguono gli ometti fino al Rifugio Rosetta. 2 h totali.



La dentellata cresta di discesa


La terza ed esposta doppia

In discesa dalla normale



Sopra il diedro finale

In uscoita dai camini



Schizzo più verosimile circolante in rete. Fonte Sergio Ramella


Via Normale. Fonte Sergio Ramella


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