martedì 27 maggio 2025

Tessari, Via Cercando il Giusto Chiodo (125 m, V-)

Zona: Salto del Faraone
Sviluppo: 125 m
Esposizione: NE
Tempo:2 h
Difficoltà: V-
Discesa: a piedi
Materiale: nda

Linea piacevole su roccia abbastanza solida, protetta con cordoni in clessidra segnavia e rari chiodi. Piccoli diedri si alternano a placche lavorate, con un paio di passi su terreno più rotto nell’uscita finale: la palestra ideale per chi vuole prendere confidenza con le protezioni veloci. Salita e ripulita da Giorgio Roncolato e Marco Canova nel maggio 2024, corre esattamente di fronte a Gioco a Incastro, posta dall’altra parte del canale della teleferica sulla Parete del Cristo della Strada.


Accesso: Stesso avvicinamento di Momento Curioso sul Salto del Faraone, attacco pochi metri a destra.

Descrizione
L1: 25 m, III.
L2: 20 m, IV-.
L3: 30 m, IV
L4: 30 m, V-
L5: 20 m, III

Discesa: Seguire i bolli rossi che, dopo una radura, riportano al sentiero di discesa verso sud; in alternativa scendere il Canale della Teleferica per concatenare altre vie.




lunedì 26 maggio 2025

Tessari, Gioco a Incastro (200 m, VI)

Zona: Cristo della Strada
Sviluppo: 200 m
Esposizione: E
Tempo:2 h
Difficoltà: VI
Discesa: a piedi
Materiale: nda

Itinerario dal sapore classico aperto da Brighente, Dal Cerè e Vicentini nel 2024, protetto in stile tradizionale, che si snoda con eleganza alla ricerca della roccia più bella – da qui il nome. L’attacco regala subito un tiro elegante e sostenuto. Le lunghezze successive, più morbide e piacevoli, conducono sotto una caratteristica fascia rossastra verticale. Qui, la progressione si fa più tecnica ma sempre logica, grazie alla roccia generosamente lavorata che regala movimenti eleganti. Un traverso lungo e aereo, sopra un’ampia placca levigata, introduce agli ultimi tiri, dove le difficoltà si stemperano in passaggi elementari ma mai banali. Consigliato portare qualche friend medio per integrare la protezione nei tratti difficili.

Accesso: si costeggia la base del Salto del Faraone, si oltrepassa l’attacco di «Giocando tra diedri» e, risalito per una quindicina di metri lo sbocco del canalone di discesa, si raggiunge l’evidente spigolo rosso verticale dov’è scritto il nome della via; trenta minuti.

Descrizione:
L1 - 28 m, VI. Muro giallo verticale ma ben ammanigliato. Uscita a destra.
L2 - 29 m, III. Placche lavorate.
L3 28 m, IV. Facili risaltini.
L4 - 20 m, II. Trasferimento a sinistra
L5 - 25 m, V. Muretto verticale e poi verso destra.
L6 - 28  m, VI. Traverso aereo e un po' pazzerello.
L8- 40 m, III. Facili balze terminali.

Discesa: Dall’ultima sosta si passa vicino al Roccolo con il libro di via; seguire una breve traccia segnata fino al sentiero CAI, che seguito verso sud riporta al parcheggio in mezz’ora.

L2

L5


L6




Tessari, Via Pettirosso (150 m, V)

Zona: Cristo della Strada
Sviluppo: 150 m
Esposizione: E
Tempo:2 h
Difficoltà: V
Discesa: a piedi
Materiale: nda

Aperta da Brighente e Dal Cerè nel dicembre 2023, la linea attraversa la fascia strapiombante compresa fra “Tra Roccia e Lecci” e “2×2”, puntando alle placche più solide e compatte del settore; i primi due tiri, di II grado, si percorrono comodamente con le scarpe d’avvicinamento; nella sezione chiave è fondamentale integrare la chiodatura con friend #0.4–1, posizionandoli con cura e trovando la corretta sequenza di movimenti; i tiri sono brevi e gestibili con una singola mezza corda raddoppiata; l’itinerario si presta infine a essere concatenato con le vie adiacenti, rientrando alla base per il canale della teleferica.

Accesso: Da Tessari procedere verso N, oltrepassare la Parete Rigata, quindi la falesia della Grattugia e il Salto del Faraone. Proseguire ancora 200 m su sentiero pianeggiante (ometti). La parete, più in alto, reca il nome alla base tra “Tra Roccia e Lecci” e “Via della Compagnia”. 30 min.

Descrizione:
L1 - 25 m, II. Dalla via della Compagnia, si traversa a sinistra.
L2 - 22 m, II. Traversare ancora a sinistra.
L3 18 m, V-. Dritti e poi a destra stando attenti a non finire sulla via Tra Roccia e lecci posta a sinistra.
L4 - 25 m, V. Tiro sinuoso su placca con un bel traverso dove è necessario proteggersi.
L5 - 18 m, IV-. Dritti per diedrino e fessura.
L6 - 20 m, II. Da qui in poi terreno facile affrontabile in conserva.
L7 - 15  m, III. Ci si immette nella via Tra roccia e lecci.
L8 - 30 m, III. Terreno facile fino al boschetto.

Discesa: Seguire i bolli rossi che portano al sentiero CAI 71; da qui, verso S, si torna comodamente all’abitato di Tessari.

L3

L4


Pezòl, Via Dante Dassati (VI+, 210 m, V+ obb.)

Zona: Bolognano
Sviluppo: 210 m
Esposizione: S
Tempo:2 h
Difficoltà: VI, V+ obb. R1
Discesa: a piedi
Materiale: nda

Si tratta di una via storica aperta l’11 agosto 1974 da Enrico Leonardi e Marco Vecchi e dedicata a Dante Dassatti, comandante della Brigata Garibaldi. Con le Fiamme Verdi e il Battaglione Operaio Fiat, Dassatti contribuì a liberare Riva del Garda e Arco dalle truppe naziste in ritirata, evitando che le due città venissero bombardate. Pur citata già nel 1983 nella prima guida di arrampicata di Arco, Vie di roccia e grotte dell’Alto Garda, assieme alla via del Diedro e della Parete Sud, rimase per decenni nell’oblio, coperta di vegetazione e con roccia sporca e friabile. Il rilancio del settore avvenuto dal 2017 e quasi parallelamente tra i team di Brighente con la "Cresta del Pezol" (febbraio 2017) e quello di Grill ("Sulle pance del Pezol" ottobre 2017), ha dato slancio all’apertura di numerosi nuovi itinerari su ottima roccia e difficoltà contenute, grazie alla pulizia sistematica. Il restauro e il raddrizzamento degli ultimi due tiri di questa linea storica sono opera di F. Kuckner e compagni, che l’hanno ripristinata nel dicembre 2020.

Accesso:
Da Bolognano (TN) si parcheggia bordo strada a questo tornante 45° 54′ 59.8″ N  10° 55′ 22.0″ E
 (pochi posti auto). Oltrepassare la sbarra, proseguire sulla sterrata e, al masso con bolli scendere a sinistra. Ad un bivio nel bosco con gli attacchi della parete dell'IR inferiore continuare dritti. Dalla cengia rocciosa ignorare un secondo bivio (discesa) e continuare in leggere salita e superato un ghiaione si giunge alla parete contraddistinta dal grande diedro dove sulla destra si sviluppa la nostra via. L'attacco si trova sulla sinistra della via Cercando la Trincea (scritta azzurra, clessidra). 20 min.

Descrizione:

L1 – 25 m, V. Placche appoggiate con breve traverso a destra.
L2 – 30 m, VI. Bella costola e poi placca compatta.
L3 – 30 m, V+. Placca, muretto verticale finale.
L4 – 20 m, V-. Camino terroso oltre lo spigolo (sosta facoltativa).
L5 – 20 m, VI-. Fessura verticale, traverso su placca.
L6 – 30 m, VI+. Strapiombo atletico, poi placche a fessure.
L7 – 30 m, IV. Muretto friabile e placca fino al boschetto dove terminerebbe la via.
L8 – 30 m, V. Dalla cengia proseguire per la via Claudia fino ad un secondo boschetto.
L9 – 25 m, V. Ultimo bel pilastrino della Claudia che permette di uscire direttamente sulla Cima.

Discesa:
Dalla panchina salire fino al grande traliccio; scendere sul sentiero (tratti attrezzati) fino alla palina “Garda Trek”, quindi prendere a sinistra (ometto) per ricongiungersi al percorso di avvicinamento e rientrare all’auto.

L1

L3

L5

L6

Foto dalla scheda ANPI di Dante Dassati

Relazione originale

lunedì 19 maggio 2025

Monte Pastello, Via Giochi Estivi (VII, 160 m, VI+ obb.)

Zona: Monte Pastello
Sviluppo: 160 m
Esposizione: W
Tempo: 3 h
Difficoltà: VII, VI+ obb. R2
Discesa: a piedi
Materiale: nda

Via del 2021 della premiata ditta Maghella-Gnaccarini, risente un po' della ricrescita vegetativa nei tiri centrali. Bella la prima lunghezza su fessura strapiombante, la placca della terza lunghezza e il diedro fessura finale con passo strapiombante tutto da proteggere a friend: di soddisfazione. La chiodatura tradizionale è ridotta al minimo sui tratti facili mentre è sufficiente nei punti chiave. Soste a spit inox artigianali. Nel complesso è consigliata a cordate con esperienza con l'ambiente Pastello. Indispensabile una serie completa di friend, anche grandi; martello e chiodi per ogni evenienza. Per concatenare un'altra via della parete è possibile scendere rapidamente in doppia dalla via Comete (frecce nel bosco sommitale).

Accesso:700 metri prima di Forte Masua arrivando da Cavalo (frazione di Fumane, VR) prendere una strada sterrata sulla sinistra in località Molane (880 m), palina CAI del sentiero Molane-Dolcè. Parcheggiare al bivio o seguire brevemente la sterrata fino alla sbarra con slargo. Si segue il sentiero CAI in discesa prima per pascoli, poi per faggeto. Poco dopo aver oltrepassato un cancello per il pascolo si trova un cartello naturalistico sulla sinistra, abbandonare quindi il sentiero CAI che scende ripido e prendere la traccia sulla sinistra. Questa mantiene la quota per poi perderla brevemente nei pressi di un vecchio fronte di cava. Oltrepassato un vecchio rudere si continua in piano e poi in leggera salita fino a scavalcare una sella. Da qui sempre mantenendo la quota, oltrepassata una radura ci si trova alla base dello spigolo. Costeggiare tutto il grande zoccolo verso sud, arrivando così con un’ultima salita terrosa alle placche di attacco della via delle Quaranta Galee. Proseguire verso sud ed oltrepassare il Pilastro Centrale. Poco oltre, tra il grande camino del pilastro e la parete gialla sulla destra si trova l'attacco della via, cordone e nome alla base. (50').

DiscesaRisalire il bosco (ometti) fino ad una una traccia che conduce a destra (sud) fino ad una radura. Costeggiarla in salita sbucando su una seconda più ampia e continuare sulla traccia, individuare un primo albero isolato in mezzo al prato e lasciarselo alla sinistra quindi continuare sulla destra nel bosco (ometti) per traccia fino al tornante della forestale. Scendere lungo questa oltrepassando ad un certo punto un cancello fino a raggiungere l’auto (30').



L1

L2

Penultimo tiro

Fessura finale




lunedì 12 maggio 2025

Biacesa - Ernia (5c A0, 100 m)

Zona: Falesia Regina del Lago
Esposizione: SE
Tempo: 1 h
Difficoltà: 5c A0 (6b+ in libera)
Discesa: a piedi
Materiale: singola e rinvii
Relazione seguita

Bella via meritevole come la vicina Regina vista la continuità nell'arrampicata. Tutte le soste sono spittate. Bellissimo l'ultimo tiro su fessura. Friend utili ma non indispensabili.

Accesso:
Dall’imbocco della galleria si prosegue in discesa sulla vecchia strada del Ponale, arrivati di fronte ad uno spiazzo sterrato sulla destra imboccate il sentiero che sale al termine del muro in sassi sulla sinistra. Seguirlo in salita fino a superare un tratto esposto. Poco dopo si arriva ad un bivio contrassegnato dalla tabella “palestra”. Da qui continuare per raggiungere il Settore C. Raggiunta la falesia continuare alla base delle pareti fino a trovare l'attacco della via posto tra le vie Regina del Lago e Semiramide (taghetta). 20 min.

Descrizione:
L1 – 25 m, 5a . Facili placche appoggiate.
L2 – 20 m, 5c A0. Piccolo strapiombo azzerabile e poi placche di movimento.
L3 – 25 m, 5a . Facili placche appoggiate.
L4 – 30 m, 5c . Serie di placche lavorate con fessura. Sosta sul ciglio oppure poco oltre nel boschetto.

Discesa: Prendere la traccia a sinistra per ricongiungersi al sentiero principale, da li percorrerlo verso sinistra se si vuole scendere oppure proseguire sugli itinerari della terza fascia (Re, Cadetto, Minkione, Sogno di Carlo). 

L2

L1


lunedì 5 maggio 2025

Val Posina, El Mejo del Majo (VII, 160 m, V obb)

Zona: Sojo Lovalbante (Monte Majo)
Sviluppo: 160 m
Esposizione: S
Tempo: 3 h
Difficoltà: VII, V obb
Discesa: doppie
Materiale: NDA
Relazione 
seguita

La via, aperta dai fratelli Balasso nel 2021, cerca i punti deboli, correndo sullo spigolo sud-est del Pilastro Margàn, sul Sojo Lovalbante – o Dente di Cane, come fu ribattezzato dalle truppe italiane durante la Prima Guerra Mondiale. Si sviluppa su ottima roccia, in un ambiente solitario e suggestivo con esposizione a sud, ideale anche in giornate invernali asciutte. L’arrampicata è varia, su difficoltà contenute ma non banali, con due tratti più impegnativi (VI/VII) facilmente azzerabili. La via è consigliata ad alpinisti che arrampicano con spirito esplorativo. Chiodatura e soste tradizionali con chiodi e vecchi cordoni. Consigliato martello, qualche chiodo e una serie di friend medio-piccoli.

Nota storica: Il Sojo Lovalbante, importante caposaldo austro-ungarico, fu teatro di duri combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale. La cima ospitava un bunker inespugnabile con osservatorio, feritoie, mitragliatrici e un complesso sistema di gallerie tuttora visitabili.

AccessoDa Arsiero si prende la strada per Posina. Dopo circa 2 km da Posina, in direzione del Passo della Borcola, si raggiunge località Ganna. 50 metri oltre la vecchia scuola, svoltare a destra su una stradina stretta che in 1 km porta a Contrà Lambre. Parcheggiare nello slargo 100 metri prima della contrada. Seguire la carrareccia verso Casa Betta, quindi attraversare il prato antistante (privato) salendo al margine alto a destra. Entrare nel bosco seguendo ometti e un sentierino, superare tre grandi massi erratici e deviare a sinistra alla base del terzo, seguendo una ripida traccia ben segnata. Proseguire in direzione est tra pareti e valloni, superare un breve salto, entrare e risalire un vallone, quindi attraversarlo. Giunti a un anfratto, traversare 20 m su cengia e salire obliquamente a destra fino alla base del Pilastro Margàn (grande ometto all’attacco). Attenzione: durante l’avvicinamento, in particolare nei tratti boschivi e nei prati, è frequente la presenza di zecche. Si consiglia abbigliamento adeguato e controllo al termine dell’escursione. 55 minuti da Lambre.

Descrizione:

L1 – IV, V, un passo di VI e uno di VII-. Tiro vario e sostenuto prevalentemente in fessura.

L2 – III, IV, un passo di V. Più facile, di collegamento.

L3 – IV, V, un passo di V+. Sezione tecnica e ben protetta.

L4 – IV, V, un passo di VI-. Pilastro e poi traverso tecnico a sinistra.

L5 – IV, V, un passo di VI e uno di VII. Due placche verticali in sequenza.

L6 – II. Breve trasferimento su cresta erbosa.

L7 – IV, V. Tiro finale su larga fessura.

DiscesaDalla sosta del 5° tiro (libro di via) abbiamo due opzioni: calarsi con 2 doppie 45+60 m  fino alla base, oppure scalato anche L7 proseguire per la lunga cresta (tratti di IV e una calata da 25 m) fino a raggiungere il sentiero 511 che attraverso il Passo del Colombo in circa 40 minuti riporta a Contrà Lambre.


L1

L4

L5


Ph credits GRRC

Ph credits GRRC




S. Massenza, Spigolo del Vento (V+, 110 m, IV+ obb)

Zona: S.Massenza
Sviluppo: 110 m
Esposizione: E
Tempo: 2 h
Difficoltà: V+
Discesa: a piedi
Materiale: singola, friend mp, nuts
Relazione seguita

Breve ma divertente via aperta da Diego Campi e compagna nel 2017. Percorre con logica lo spigolo più a destra visibile dell'intero settore delle Rampe sopra la centrale elettrica in ambiente suggestivo con splendida vista sul lago. Arrampicata prevalentemente su roccia buona con passi di aderenza, tratti verticali ben appigliati e fessure con qualche blocco da saggiare con cautela in uscita. Qualche fix di passaggio o cordoni segnavia ma generalmente è necessario integrare con friend o nuts. Ottima come via di mezza giornata o da combinare con altre salite in zona.

Accesso: 
Dal parcheggio presso la centrale ENEL di Santa Massenza, imboccare il sentiero per Ranzo che si stacca sulla sinistra subito dopo la prima casa. Seguire il sentiero fino a raggiungere una palestra di roccia, quindi svoltare a destra. Proseguire per circa 300-400 metri lungo il sentiero principale, ignorando il sentierino a sinistra che conduce all'attacco delle “Rampe”. Si passa prima alla base del pilastro della via Spigolo Nascosto, poi alla via G.M.D., e infine alla via Giubileo. Superata una scalinata in cemento, prima dell'acquedotto, si passa sotto all'attacco della via. Tempo di avvicinamento: circa 35 minuti.

Descrizione:
L1 - 30 m V-. 2 piccoli diedri.
L2 - 30 m IV+. Placche di aderenza.
L3 - 25 m V+. Spigolo ripido.
L4 - 25 M IV. Belle fessure.

Discesa:
Dall’uscita della via salire di pochi metri, quindi traversare verso destra. Scendere un breve tratto, poi risalire fino a intercettare il sentiero ENEL, ben segnalato da bolli rossi. Da qui si inizia la discesa lungo il sentiero Scal, attrezzato con una scala di ferro. Raggiunto un evidente ghiaione svoltare a destra per attraversarlo e continuare a scendere fino a tornare a Santa Massenza. Tempo di discesa: circa 45 minuti.

La linea della via

L3

L4

L2