Zona: Val Bondasca
Sviluppo: 850 m
Tempo: 4/5 h in conserva
Esposizione: NE
Difficoltà: IV+
Materiale: 6 rinvii, friend 1-2-3
Primi salitori: Zürcher-Risch 4 Agosto 1923
Relazione seguita
"Arrampicata ideale su spigolo, senz'altro una delle più belle di tutte le Alpi. I franamenti avvenuti a due terzi di altezza non hanno sostanzialmente modificato la caratteristica della salita. Le difficoltà sono abbastanza omogenee, cosicchè questa via è considerata esempio tipico di IV (...) La linea di salita più consigliabile si attiene allo spigolo: l'arrampicata ne guadagna in bellezza e in sicurezza grazie alla roccia solida."
A. Bonacossa, Masino-Bregaglia-Disgrazia, CAI TCI
Avvicinamento 2020
Anche questa volta non relaziono la via ma mi attengo semplicemente a fornire consigli utili derivanti dalla mia esperienza diretta. Attualmente la via è poco affollata e questo è tutto merito all'avvicinamento quasi triplicato dovuto alla chiusura del vecchio sentiero a causa della frana del Cengalo. Si parte a piedi dalle ultime case di Bondo e in 5 ore e 3/4 oltrepassando i 2100 m poco sotto al Passo Trubinasca si cala con -200 m di dislivello al Sasc Furà. La quantità di ore è così esagerata perchè la nuova traccia è alquanto disagevole, con molte catene e passa attraverso diversi canaletti umidi e scivolosi, in ogni caso con buona gamba si può accorciare a 4-5 ore.
La salita
La via è ottimamente attrezzata nella parte bassa (spit e chiodi), un pò meno nella seconda metà ma la ottima roccia e la possibilità di pizzare buone protezioni consente una veloce progressione. Tutte le soste sono con spit e catena. Noi abbiamo doppiato una mezza da 60 m e progredito in conserva protetta fino alla vetta, l'altra mezza ci è venuta utile per le doppie di discesa sul versante italiano. Molte cordate optano per fare conserva lunga con una corda singola tenendo nello zaino una gemella solo per le doppie. A voi la scelta della tattica migliore. Non per ultimo il fattore attrezzatura da ghiaccio: solitamente in piena estate non sono necessari ramponi e piccoza, i nevai basali non sono ripidi e la traccia presente è sufficiente.
La discesa per la parete Sud:
CD1: scendere per traccia poco sotto alla vetta, calata da anello cementato, oppure disarrampicando nel canale (II-III) 50 m.
CD2: dal monolite che si trova lungo la via normale abbandonandola e scendendo il diedro-canale a dx faccia a valle (attenzione alle corde e ai sassi), sosta nascosta oltre la spalla di sinistra faccia a valle (possibile calata intermedia in caso di incastro), 45m.
CD3: calata in verticale, sosta appesi, 35 m,
CD4: ancora per placche appoggiate, sosta appesa appena sopra alla cengia, 45 m
CD5: calata da 60 m nel vuoto che deposita su neve ripida altrimenti possibile sosta intermedia su spuntone per raggiungere le rocce basali.
Nessun commento:
Posta un commento