mercoledì 26 luglio 2017

Direttissima Messner, Sasso delle Nove

Zona: Sass dla Crusc
Sviluppo: 370 m 
Esposizione: Sud
Difficoltà: IV e V, pp. V+
Protezioni: Chiodi (pochi) in loco. Soste attrezzate.
Materiale: nda
Discesa:  Per la cresta est, 3 ore fino a Pederù
Tempo: 2,30 / 3 ore la via


La parete sud del Sass da les Nu è una immane placconata, appoggiata inizialmente, poi via via più verticale, come una colossale onda pietrificata. La parte superiore è interrotta da degli strapiombi ad arco e solcata da un sistema di diedri. Il colpo d'occhio è unico! 
A 70 m dall'attacco una cengia percorre tutta la parete, terminando a sinistra su un bellissimo diedro che risale per due tiri fino a una seconda cengia.
L'accesso è lungo: se si parte da Pederu' bisogna contare un avvicinamento di 4 ore e 1200-1300 m di dislivello. L'ideale sarebbe pernottare in uno dei rifugi dell'Alpe di Fanes. Di qui 1 e 45 all'attacco, dapprima lungo il sentiero 7, poi senza percorso obbligato, per pascoli e terreno carsico, in direzione della lontana parete. 
La Direttissima Messner segue una linea retta ed elegante, sulla verticale della cima, inizialmente lungo la grande placconata, sfruttando una colata appena accennata, poi risalendo i due diedri (il primo più marcato, il secondo meno) sulla destra degli strapiombi ad arco. Alle soste si trovano sia protezioni moderne (2 spit o spit + ch) sia classiche; sui tiri 2-3 ch., qualche spit ogni tanto. Facile integrare solo sui diedri finali, mentre sulla placca soltanto dentro qualche rigola più profonda. 
Bisogna considerare che circa a metà placconata una via attraversa verso sinistra.
L'arrampicata è di placca e di diedro, su roccia eccezionale e compatta nella parte bassa, comunque buona in alto. Il grado è spesso V, con qualche passo forse di V+, ma mai faticoso. 
Nonostante i suoi 370 m circa la via è molto veloce, date le sue caratteristiche: roccia, necessità di andare spediti senza potersi proteggere, linearità. Noi ci abbiamo messo 2 ore.
La discesa segue la cresta verso est e porta molto lontano dall'attacco. 
Effettivamente non si trovano molte relazioni di questa via, ma la vera chiave interpretativa sta nel puntare al marcato diedro con stratificazioni verticali, appena sulla destra della cima. 





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