Zona: Monte Verena
Sviluppo: 180 m
Esposizione: NE
Tempo: 3 h
Difficoltà: V, V+
Discesa: a piedi
Materiale: friend fino al 3
Protezioni: cordini, chiodi
Sviluppo: 180 m
Esposizione: NE
Tempo: 3 h
Difficoltà: V, V+
Discesa: a piedi
Materiale: friend fino al 3
Protezioni: cordini, chiodi
Bella intuizione di Mathias Stefani per questa via di arrampicata tradizionale, aperta in solitaria, su roccia bianca e compatta a fessure e diedri, su parete inusuale e molto fresca anche in estate. Ideale per chi ama l'ambiente e non disdegna i lunghi avvicinamenti (ma non troppo). Le difficoltà non sono eccessive ma è necessario sapersi proteggere adeguatamente lungo i tiri. Al termine della via consigliato un piatto di bigoli e una birra al Rifugio poco lontano dall'uscita della via.
Accesso: si parcheggia nel piazzale degli impianti del monte Verena, gratuito in estate. Prendere la strada sulla destra dell'impianto che risale la pista. Arrivati nel falsopiano in vista dell'impianto superiore (Pista dei Caprioli) prendere una strada-raccordo con sbarra che si collega alla forestale n°820 che si segue in discesa fino al tornante con una palina CAI (30 minuti con buon passo). Scendere il canale per 200 m. Attraversare a destra viso a monte superando una costola erbosa (ometti). Attraversare lungamente sotto parete superando un primo spigolo e arrivando ad un secondo. Attacco indicato da un chiodo con cordone su una placca di fianco ad un diedro obliquo. (40 minuti dal tornante se non si perde la traccia).
Descrizione:
L1: salire con andamento diagonale verso sinistra per una fessura e vari risalti fino ad un chiodo con cordone giallo che indica il punto di sosta da integrare con friend. IV, 25 m
L2: si attraversa in orizzontale verso sinistra e poi in verticale per una lama, una fessura e un camino che conduce alle grandi placche che si seguono con leggera destra fino a una cengia comoda. Sosta su grossa clessidra con anello. V, 35 m
L3: rimontare la bella colata nera a gocce fino ad una cengia poi prendere delle fessure che permettono di raggiungere una seconda piccola cengia. Qui si attraversa nettamente a destra per ballatoio (cordone) fino a una grossa cengia con sosta su due chiodi e anello. V+, 25 m
L4: si superano delle belle placche e poi delle rocce rotte sempre con andamento verso destra fino ad arrivare ad una zona mugosa dove si sosta su mugo. IV+, 45 m
L5: variante di uscita non originale. Si attraversa a sinistra e fino a superare un larice e ci si trova sotto alla curiosa "Scodella". La si supera nel centro fino ad uscire sulla sommità a sostare su una clessidra. Libro di via. IV, 50 m
Discesa: attraversare per traccia a sinistra superando della vegetazione alta in leggera salita fino ad arrivare nei pressi dell'ultimo tornante prima del Rifugio (5 minuti). Dal rifugio si scende dalle piste lungo la traccia marcata ed in 15-20 minuti si è nuovamente alla macchina.
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Relazione originale |
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L3 |
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La scodella |
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Il canalone da scendere |
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Il raccordo a destra: non raggiungere il Rifugio all'andata |
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L3 |
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L4 |
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L1 |
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