Sviluppo: 4 lunghezze
Esposizione: E
Difficoltà: VI continuo i tiri verticali, IV la cresta
Materiale: 10 rinvii, 2 mezze da 60 m
Discesa: facili prati
Tempo: 2 h
Apritori: Sconosciuti
Importante presessa: non conoscendo nome ed apritori della via l'abbiamo identificata con il nome della cima.
L'attacco si raggiunge parcheggiando in prossimità del divieto di transito nelle vicinanze della malga Parparo, si prosegue per 15 minuti per il sentiero e quando si scorge un laghetto di malga recintato si attraversa in discesa i prati fino al muretto a secco sul bordo della scarpata che guarda il paese di Giazza. Da qui per sentiero fino alla base della parete, quando questo punta verso nord in discesa abbandonare il sentiero a dx per traccia di camoscio fino all'evidente grande tetto. Salire il diedro che strapiomba leggermente (chiodo) poi per roccia svasa seguire una fessurina, spostarsi a sinistra (chiodo) e salire sempre dritti fino alla sosta. Da qui sempre dritti per roccia svasa infima, e a tratti friabile fino alla cresta, sosta su spuntone. Altri due tiri di cavalcata molto divertenti porteranno ai prati sommitali, stando sempre attenti ai grossi bocchi instabili.
La via merita molto per l'ambiente in cui si svolge e non certo per la qualità mediocre della roccia: la sensazione di ritrovarsi catapultati da un ambiente crollante e verticale ai dolci altipiani della lessinia è un contrasto impagabile.
La discesa si compie a vista per prati puntando il sentiero di accesso.
Attacco |
Sosta fuori dai tiri ostici |
La bella fessura finale |
Verso il Grolla è la val Revolto |
Parcheggiare qui! |
La cresta vista dal M.te Terrazzo |
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