Esposizione: E
Tempo: 8/12 h
Difficoltà: III su roccia
Discesa: doppia e a piedi
Materiale: friend m.p. 4 rinvii, 1 mezza.
Via aperta nel 1993 dal compianto Franco Spanevello, guida di lunga esperienza che ha lasciato il segno in Piccole. Più continua della vicina Diretta, concentra però le vere difficoltà in due brevi passi di placca. Protezioni e soste a fix siliconati, marchio di fabbrica di Franco, con cui negli anni ’90 e 2000 rilanciò l’intero settore del Fumate, poi segnato dai crolli del piazzale SUCAI. Ogni via munita di questi fix porta la sua firma e garantisce una chiodatura impeccabile. La Renata presenta roccia compatta, ripulita dalle ripetizioni, per un’arrampicata scorrevole e piacevole.
A via finita, dopo la doppia da 25 m, conviene proseguire sulla parete nord della Guglia Negrin con un ulteriore, splendido tiro; dopo la calata sul versante opposto potete scegliere se salire la Guglia Piccola (roccia meno ripulita) o la Guglia Schio, più a destra sul Giaròn della Scala (maggior sviluppo), completando così una classica cavalcata dolomitica davvero appagante.
Via firmata Massarotto-Conedera, famosa per l’impegno psicologico dovuto al mix di esposizione e scarsezza di protezioni. In realtà, a parte la sosta 5: un solo chiodo piantato a metà, che conviene rinforzare, le altre soste sono presenti e attrezzate con due protezioni ciascuna. Noi l’abbiamo gustata solo a metà: da L8 in poi ci siamo ritrovati sotto una pioggerellina insistente, mentre il temporale infuriava sul vicino massiccio dell'Agner con grandine e fulmini. Da affrontare con meteo stabile in quanto da L7 non è più possibile una ritirata.
Accesso: Da Malga Framont imboccare l’Alta Via n. 1. Oltrepassata la Forcella del Camp, proseguire sul sentiero in discesa finché, sulla destra, si nota una traccia che scende sotto le pareti. Risalire il canale che sale verso il Tridente del Camp, quindi traversare a destra lungo la cengia ascendente verso sinistra (tratti di II) che conduce all’attacco su una cengia mugosa, cordino nero. 1h 30.