Disponibile online e nelle migliori librerie.
giovedì 30 gennaio 2020
Valle del Sarca mon amour. 54 vie classiche, sportive e «plaisir»
Grande sforzo editoriale per la storica cordata veronese-trentina Brighente-Zanetti che dai chiodi sulla roccia passa alla penna sulla carta mettendo nero su bianco la loro collezione scelta di vie aperte negli anni nella valle del Sarca. 54 itinerari classici, sportivi e misti moderni a chiodi e spit, ognuno trattato con ampia descrizione, scheda tecnica, immagini e schizzi dettagliati a colori. Uscita a fine 2015 per conto di Tamellini Editore, nelle 173 pagine ancora attualissime potete trovare un ottima integrazione alla panoramica pressochè infinita di vie aperte nella "Valle della Luce" e presente nelle pubblicazioni più famose. Oltre a chicche inedite potrete inoltre contare sul fatto che i due chiodatori local hanno percorso, sistemato e messo in sicurezza personalmente le loro stesse vie e non redatto una semplice "lista della spesa" di vie, valore aggiunto questo di notevole importanza e che non sempre si acquista sul prezzo di copertina in molte guide sportive.
Disponibile online e nelle migliori librerie.
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martedì 28 gennaio 2020
Vajo Bianco e Cascata Stalactika
Zona: Vajo Bianco, Piccole Dolomiti
Sviluppo: 50 m + 250 m di vajo
Tempo: 6 h
Esposizione: N
Difficoltà: 4+
Materiale: Dotazione da cascata
In alpinismo è impossibile fare programmi e il più delle volte bisogna prendere la "cascata" al balzo. Questo è il caso di Stalactika, in questo inverno mite e strano lei si è formata con particolare esuberanza e quindi meglio non farsela scappare. Risalite quindi il Vajo dei Colori, poi parte del Bianco e successivamente il Nascosto fino all'evidente sella prima della sua rapida deviazione a sinistra, la cascata sta li di fronte oltre la selletta che ricondurrebbe in discesa di nuovo sul Bianco. I tiri, come li abbiamo percorsi noi, sono pressapoco così:
L1. Tiro con risalto di 4-5 m a 75°-80°. Ghiaccio di buona che permette ottime protezioni.
L2. Tiro con ghiaccio ripido a 85° e poi 90°, richiede una certa disinvoltura tecnica e continuità di braccia, segue terreno appoggiato e sosta su ginocchio di ghiaccio.
L3. Superare il risalto di giaccio di 3 m e proseguire nel vajo a consenva fino ad un altro risalto di ghiaccio.
L4. Superare il risalto di giaccio di 3 m e proseguire fino alla sella sulla destra che con una discesa ed un traverso raggiunge una nicchia gialla a poche decine di metri dalla Bocchetta del Capitello, uscita del vajo Bianco.
Discesa classica al passo di Campogrosso attraverso il Boale dei Fondi.
Sviluppo: 50 m + 250 m di vajo
Tempo: 6 h
Esposizione: N
Difficoltà: 4+
Materiale: Dotazione da cascata
In alpinismo è impossibile fare programmi e il più delle volte bisogna prendere la "cascata" al balzo. Questo è il caso di Stalactika, in questo inverno mite e strano lei si è formata con particolare esuberanza e quindi meglio non farsela scappare. Risalite quindi il Vajo dei Colori, poi parte del Bianco e successivamente il Nascosto fino all'evidente sella prima della sua rapida deviazione a sinistra, la cascata sta li di fronte oltre la selletta che ricondurrebbe in discesa di nuovo sul Bianco. I tiri, come li abbiamo percorsi noi, sono pressapoco così:
L1. Tiro con risalto di 4-5 m a 75°-80°. Ghiaccio di buona che permette ottime protezioni.
L2. Tiro con ghiaccio ripido a 85° e poi 90°, richiede una certa disinvoltura tecnica e continuità di braccia, segue terreno appoggiato e sosta su ginocchio di ghiaccio.
L3. Superare il risalto di giaccio di 3 m e proseguire nel vajo a consenva fino ad un altro risalto di ghiaccio.
L4. Superare il risalto di giaccio di 3 m e proseguire fino alla sella sulla destra che con una discesa ed un traverso raggiunge una nicchia gialla a poche decine di metri dalla Bocchetta del Capitello, uscita del vajo Bianco.
Discesa classica al passo di Campogrosso attraverso il Boale dei Fondi.
lunedì 27 gennaio 2020
Goulottina del Bianconiglio, nuova proposta sul Sengio Alto
Zona: Sengio Alto, Piccole Dolomiti
Sviluppo: 50 m
Tempo: 3 h
Esposizione: O
Difficoltà: 2-3+
Materiale: NDA+3 viti da ghiaccio corte
Sviluppo: 50 m
Tempo: 3 h
Esposizione: O
Difficoltà: 2-3+
Materiale: NDA+3 viti da ghiaccio corte
Simpatica e breve cascata di recentissima scoperta sul
Sengio Alto, all’apparenza breve ma da non
prendere sotto gamba. Attacca sulla destra della partenza della Via
degli Ometti in una goulotte incassata e nascosta rivolta ad ovest,
raggiungibile dal Vajo Boffetal se ben innevato oppure dal sentiero di
arroccamento se le gallerie non sono ostruite dalla neve, calando in prossimità
dell’attacco degli Ometti. Due tiri divertenti su ghiaccio dapprima sottile con
tratti di misto (40 m utile un friend) sosta su ghiaccio ora più spesso a
sinistra oppure su due ottime fessure di media misura sulla destra. Segue
candelina finale verticale fino a sostare su una pianta con cordone presente
sulla sinistra (10 m). Discesa alla base per facile canale sulla sinistra
oppure continuando in verticale fino a raggiungere il sentiero di arroccamento
che conduce al passo degli Onari.
Sul calcare affilato
Storia di una guida digitale in Valdadige
L’alpinista ed instancabile apritore Mario Brighente racconta la sua storia dalle Pale di S. Martino passando per le Piccole Dolomiti e la Valle del Sarca fino ad approdare ai Tessari nella Valdadige veronese. L'exploit dello sviluppo sulla Roda del Canal, la raccolta di schizzi, l'avvicendarsi di amici e collaboratori fino ad approdare al progetto di "V Per Valdadige", guida green e gratuita diventata il riferimento per il settore della Valle che vive ora il suo momento più vivo e prolifico.
Venerdì 21 Febbraio 2020
Sede CAI G. Biasin, San Bonifacio VR
Ore 21.00
Ingresso libero
L’alpinista ed instancabile apritore Mario Brighente racconta la sua storia dalle Pale di S. Martino passando per le Piccole Dolomiti e la Valle del Sarca fino ad approdare ai Tessari nella Valdadige veronese. L'exploit dello sviluppo sulla Roda del Canal, la raccolta di schizzi, l'avvicendarsi di amici e collaboratori fino ad approdare al progetto di "V Per Valdadige", guida green e gratuita diventata il riferimento per il settore della Valle che vive ora il suo momento più vivo e prolifico.
Venerdì 21 Febbraio 2020
Sede CAI G. Biasin, San Bonifacio VR
Ore 21.00
Ingresso libero
giovedì 23 gennaio 2020
Monte Coppolo Skialp
Zona: Monte Coppolo, Passo Brocon
Sviluppo: 450 m
Tempo: 4 h
Esposizione: N-O
Difficoltà: F
Quota di partenza: 1.610 m
Quota massima: 2.070 m (Cima Ovest)
Sviluppo: 5 km
Facile salita adatta a chi si cimenta per la prima volta con sci e pelli. Si svolge dapprima su mulattiera e successivamente su ampia e panoramica dorsale circondata dagli abeti. Le pendenze non sono mai esagerate e a metà circa si trova una breve discesa: è quindi da sconsigliare agli Snowboarders. Il pendio finale si apre attorno a quota 2000 m fino ad arrivare all'anticima Ovest che precipita a sud con una parete nevosa molto ripida e dalla quale inizia la lunga cresta che porta alla cima vera e propria con la grande croce di vetta (attenti alle cornici). La discesa avviene per l'itinerario di salita costringendo un pò a spingere nella parte finale.
Sviluppo: 450 m
Tempo: 4 h
Esposizione: N-O
Difficoltà: F
Quota di partenza: 1.610 m
Quota massima: 2.070 m (Cima Ovest)
Sviluppo: 5 km
Facile salita adatta a chi si cimenta per la prima volta con sci e pelli. Si svolge dapprima su mulattiera e successivamente su ampia e panoramica dorsale circondata dagli abeti. Le pendenze non sono mai esagerate e a metà circa si trova una breve discesa: è quindi da sconsigliare agli Snowboarders. Il pendio finale si apre attorno a quota 2000 m fino ad arrivare all'anticima Ovest che precipita a sud con una parete nevosa molto ripida e dalla quale inizia la lunga cresta che porta alla cima vera e propria con la grande croce di vetta (attenti alle cornici). La discesa avviene per l'itinerario di salita costringendo un pò a spingere nella parte finale.
lunedì 13 gennaio 2020
Stella d'oriente e Canalino dei Fondi
Zona: Cima Mosca, Piccole Dolomiti
Sviluppo: 390+90 m
Tempo: 6 h
Esposizione: E-N
Difficoltà: TD IV
Materiale: NDA+3 viti da ghiaccio
Sviluppo: 390+90 m
Tempo: 6 h
Esposizione: E-N
Difficoltà: TD IV
Materiale: NDA+3 viti da ghiaccio
Ottima accoppiata di vie di ghiaccio e misto ramponabile in
zona Mosca e Boale dei Fondi. Stella d’Oriente è l’effimera rigola glaciale
sulla parete est di Cima Mosca, compresa tra il Boale mosca a sinistra e il Vajo
mosca a destra. È facilmente individuabile
vista l’evidente presenza di una cascata di ghiaccio fantasma alla sua
base, che comunque non fa parte della salita, la via si incunea ancor più a
sinistra tra le pieghe della parete e al riparo dal primo sole dell’alba che
contribuisce a riscaldare da subito i pendii sommitali generando cadute di
massi all’altezza della cascata. Nel percorrere questa via di consiglia di
attaccare ad ore antelucane e di percorrere velocemente la parte bassa più
aperta ed esposta alle cadute. La seconda metà molto più incassata è abbastanza
sicura e protetta. Il tiro chiave presenta 4-5 metri verticali di IV e sono
presenti 2 chiodi. Si esce in cresta per pendii ripidi e assicurandosi su
mughi.
Calandosi rapidamente dal Boale Mosca in direzione S-E si può raggiungere rapidamente l'attacco del Canalino dei Fondi. 90 m totali fattibili con due tiri di corda. Il primo affronta il primo risalto aggettante ma con ottimi agganci e protezioni (sasso incastrato), raggiunta la curvatura a sinistra e sosta su larghe fessure, e si sale o a destra o a sinistra in base alle condizioni, con ottimi agganci ma molte rocce rotte che incutono un certo timore. Uscita su neve via via sempre meno consistente e grossa cornice sommitale da scavalcare con attenzione. Discesa molto rapida per Bocchetta Fondi in direzione S-E.Stella d'oriente |
Canalino dei Fondi |
Antivigilia sulla Cresta OSA
Zona: Moregallo, Valmadrera
Sviluppo: 500 m
Tempo: 3 h
Esposizione: S
Difficoltà: IV
Materiale: NDA
Come da tradizione ormai, ogni anno all'antivigilia di Natale, gli Istruttori della scuola CAI di Valmadrera si prodigano di illuminare interamente la famosa Cresta OSA sul Monte Moregallo nel Lecchese. Lavoro lungo ed impegnativo che però consente a flotte e flotte di arrampicatori di assaggiare l'aria frizzante invernale a picco sopra le città illuminate in un atrmosfera surreale creata da queste lampade appese ad un cavo lunghissimo che collega l'attacco alla croce di vetta in completa continuità.
La cresta ha un notevole dislivello ma le difficoltà si concentrano nei primi 2-3 tiri dove spesso si generano gli ingorghi peggiori durante l'evento, successivamente si consiglia di procedere in conserva, segue un tratto in cui si scende a piedi per poche decine di metri per poi ricominciare ad arrampicare in corserva fino al caminetto, secondo punto chiave della salita e successivamente al caratteristico "ponte" di roccia che indica il termine della via. Fuoco di bivacco in vetta, scambio di auguri e successiva discesa ripida spaccagambe al lume della frontale fanno parte integrale dell'esperienza.
Sviluppo: 500 m
Tempo: 3 h
Esposizione: S
Difficoltà: IV
Materiale: NDA
Come da tradizione ormai, ogni anno all'antivigilia di Natale, gli Istruttori della scuola CAI di Valmadrera si prodigano di illuminare interamente la famosa Cresta OSA sul Monte Moregallo nel Lecchese. Lavoro lungo ed impegnativo che però consente a flotte e flotte di arrampicatori di assaggiare l'aria frizzante invernale a picco sopra le città illuminate in un atrmosfera surreale creata da queste lampade appese ad un cavo lunghissimo che collega l'attacco alla croce di vetta in completa continuità.
La cresta ha un notevole dislivello ma le difficoltà si concentrano nei primi 2-3 tiri dove spesso si generano gli ingorghi peggiori durante l'evento, successivamente si consiglia di procedere in conserva, segue un tratto in cui si scende a piedi per poche decine di metri per poi ricominciare ad arrampicare in corserva fino al caminetto, secondo punto chiave della salita e successivamente al caratteristico "ponte" di roccia che indica il termine della via. Fuoco di bivacco in vetta, scambio di auguri e successiva discesa ripida spaccagambe al lume della frontale fanno parte integrale dell'esperienza.
giovedì 9 gennaio 2020
Vajo dei Camosci e Canalino nord di Forcella Bianca
Zona: Molare, Piccole Dolomiti
Sviluppo: 300+100 m
Tempo: 6 h
Esposizione: E-N
Difficoltà: D
Materiale: NDA+4 viti da ghiaccio
Sviluppo: 300+100 m
Tempo: 6 h
Esposizione: E-N
Difficoltà: D
Materiale: NDA+4 viti da ghiaccio
Condizioni Top quest'anno per questa breve ma
divertentissima goulotte sulla nord del Molare in Piccole Dolomiti, sottogruppo
di cima Posta. L’abbondante innevamento seguito alle piogge e al rialzo termico
hanno contribuito alla rara formazione del candelino di attacco che permete di
superare lo strapiombo di misto.
L'accesso più veloce da Campogrosso, per evitare la risalita del Pissavacca, consiste nel risalire il Vajo dei Camosci, raggiungerne la forcella e attraversando a sinistra sotto parete raggiungere la candela di attacco. Altra soluzione, risalire il Vajo Bianco per intero, poi il Canalino sud di Forcella bianca e svalicare nel Pissavacca attraversando a destra sotto parete (soluzione un pò più lunga). Il primo tiro verticale per 3 metri circa su candela segue goulotte molto incassata con un paio di risaltini di ghiaccio, quando il canale si allarga sostare sulla destra, fix in alto, altrimenti spuntone con fessura da attrezzare sulla verticale in basso in base all'innevamento. Da qui in canale diventa più facile e con pendenza costante, si può procedere in conserva prestando solo attenzione all'eventuale cornice di uscita, sosta su nicchia sulla destra. Giunti alla forcella la sosta a chiodi è attrezzata sulla sinistra.
Rientrare scendendo brevemente verso destra e risalire alla
seconda forcellina per svalicare facilmente sul Pissavacca e risalire il canale
della Sfinge posto a sinistra giungendo così in vista delle tracce di discesa da
seguire in direzione Bocchetta Fondi. Da qui a Campogrosso.
Vajo dei Camosci |
Verso la forcella dei Camosci |
Canalino nord |
Fuori dalla goulotte sopra la candela |
LA sosta 1 |
Verso l'uscita |
Il Molare con il Canalino sud e le due forcelle |
Vajo dal Cengio e Vajo Sanbabu
Zona: Fumante, Piccole Dolomiti
Sviluppo: 250+80 m
Tempo: 4 h
Esposizione: N
Difficoltà: AD
Materiale: NDA
Sviluppo: 250+80 m
Tempo: 4 h
Esposizione: N
Difficoltà: AD
Materiale: NDA
Inusuale e originale concatenamento che consiste nel salire
il blasonato e gettonatissimo Vajo dal Cengio al termine del quale
attraversando a sinistra in cresta si scende dal Giaron della scala per un
centinaio di metri fino all’evidente risalto roccioso che sbarra di soprastante
Vajo Sanbabu sulla Cresta Alta del Fumante. L’attacco è esattamente di fronte
alla Guglia Cesareo posta sull’altro versante, tra le due evidenti forcelle della
Cresta Alta. Il risalto iniziale è un diedro camino con masso incastrato,
pochi metri di IV (clessidra e friend medio), agganciando con delicatezza il
ghiaccio soprastante. Sosta da attrezzare su nicchia dopo 40 m. Segue un altro
tiro verticale su facile pendio nevoso fino a passare dentro ad un
caratteristico foro posto in cresta. Seguire la cresta verso sud con attenzione
disarrampicando fino alla forcella Lovaraste. Da qui è possibile
completare con logica l’ascensione proseguendo su cresta esposta fino a Punta
Lovarante, da qui ridiscendere seguendo la traccia appena salita.
Dal Cengio Classics |
Attacco del Vajo Sanbabu |
Nicchia di Sosta |
Il caratteristico foro |
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