lunedì 14 dicembre 2015

Coste dell'Anglone - La piccola piramide

Zona: Dro
Sviluppo: 12 lunghezze
Esposizione: S-E
Difficoltà: VI
Protezioni: Cordoni e spit
Materiale: 10 rinvii
Discesa: Doppia da 20 m
Tempo: 4 h
Partecipanti: io, Teo, Sandro


Via molto ripetuta e conosciuta, alle info che circolano in rete posso solamente aggiungere che nel traverso boscoso dopo il caratteristico tetto fessurato è possibile sbagliarsi seguendo delle tracce su terra che conducono ad un cordone su un albero a sinistra, non avventurarsi sulle rocce al di sopra di questo albero, la via prosegue oltre lo spigoletto tutto a destra. Confermiamo che l’ultimo tiro è quello più duro, un bel VI pieno ci sta. 


Il tetto fessurato, molto bello


Traverso delicato sul penultimo tiro

Tiro chiave, l'ultimo




mercoledì 9 dicembre 2015

Malga Cornetto, Via dei Serenissimi (V, 100 m)

Zona: Malga Cornetto
Sviluppo: 4 lunghezze
Esposizione: N
Difficoltà: V
Protezioni: chiodi e clessidre
Materiale: NDA
Discesa: Doppia e sentiero
Tempo: 2 h
Apritori: M.Leorato, D.Presa (2014)

Salita tradizionale che segue una linea naturale in camino-fessura sulla Torre Ovest del Vajo Tricorno, attacca qualche metro a destra della via La Vigliacca aperta successivamente. Il nome vuole ironicamente ricordare, vista anche l'assonanza con la via "Sérénissime" al Petit Capucin, i "pericolosi sovversivi" che pochi mesi prima dell'apertura della via tentarono maldestramente di occupare piazza S. Marco a Venezia con una ruspa camuffata da mezzo blindato, il cosiddetto "Tanko", nessun fine politico quindi sta all'origine del nome ma solo autoironia e spirito goliardico.

Accesso: da Malga Cornetto prendere le indicazioni per la Falesia Montagna Viva. Salire diritti i prati continuando lungo il sentiero che entra nel bosco. Dopo 50 m abbandonarlo e seguire una traccia a dx (diversi ometti) che dopo pochi minuti in salita porta direttamente all'attacco nei pressi dell'avidente colatoio-fessura. (10 minuti).

Descrizione: si sale la facile placca che si fa via via sempre più verticale, ben proteggibile con friend medio grandi (ore sono presenti cunei e qualche chiodo, agosto 2022), entrare nel camino e sgusciare sulle placche a destra, sosta su clessidra e 2 chiodi. Seguendo le placche sopra la sosta rimontare la compatta costola rocciosa che permette di superare sulla destra il masso incastrato, traversare quindi sopra al masso verso sinistra per risalire un bel spigoletto fino alla sosta. Da questo punto, con un tiro di raccordo verso destra, si scavalca un breve risalto alla base dello spigolo ovest (chiodo segnavia) per raggiungere così la lavoratissima parete Ovest, sosta su masso incastrato. Da qui con divertente arrampicata non obbligata (cordoni) rimanendo a destra di un piccolo gendarme e successivamente per una forcelletta si guadagna la vetta della guglia.

Discesa: con una doppia da 25 m  scendere verso sx (faccia a monte) fino ad una sella terrosa. Da qui risalire la traccia nel bosco (ometti) che dopo 2 min porta nel Vajo del Tricorno. Percorrere il sentiero di discesa fino al parcheggio.

Attenzione: il primo tiro rimane bagnato a lungo dopo abbondanti piogge. Affrontarla solo in periodi secchi.




In apertura


In apertura su L1

In apertura


In apertura sull'ultima lunghezza

Relazione aggiornata 8/2022



mercoledì 2 dicembre 2015

Prove di alpinismo invernale..

Via Attacco diretto allo spigolo Noaro

Zona: Valli del Pasubio
Sviluppo: 3 lunghezze + 1 lunghezza dello spigolo
Esposizione: N
Difficoltà: V
Chiodatura: Alpinistica
Materiale: 10 rinvii, cordini, friend, dadi
Discesa: Doppia da 35 m
Tempo: 4 h
Partecipanti: Io e Damian ovvero il "Pirelli Winter Team"


Prove tecniche ti arrampicata invernale; da tempo volevamo cimentarci in questa affascinante disciplina ed ecco finalmente il momento propizio: temperature rigide ma non estreme, neve si ma non troppa (solo a Nord) ed un obbiettivo, ovvero lo spigolo Noaro integrale con la variante di attacco dal sentiero, purtroppo essendo dei pivellini in questa arte la lentezza ci ha sopraffatto e ci siamo dovuti accontentare della sola via di raccordo, anche se il pilastro sembrava bello pulito l'ora ormai tarda ci ha fatto desistere. Considerazioni? 

Arrampicare in inverno è veramente tutta un'altra storia, solo provando con mano ci si rende conto di quanto grandi uomini hanno salito le nostre montagne, anche in solitaria, con quanta caparbietetà e forza interiore, questa piccola avventura è stata un tributo a tutti loro.