Per un appassionato di trekking (ma anche per il medio
alpinista), c'è un'esperienza che non bisogna davvero perdere: il Sentiero n°1
dell'Adamello, meglio conosciuto come Alta Via dell'Adamello. Questo percorso
escursionistico per esperti è una delle gemme nascoste delle Alpi italiane,
offrendo un'indimenticabile combinazione di maestosità alpina, natura
incontaminata, storia e un'intensa dose di passaggi spiccatamente alpinistici.
Introduzione all'Alta Via dell'Adamello
L'Alta Via dell'Adamello è un sentiero escursionistico per
esperti che attraversa le magnifiche valli che si sviluppano a ventaglio dai
piedi dell'Adamello (Caffaro, Daone, Adamè, Salarno, Miller, Avio, Paghera) in
una delle catene montuose più affascinanti delle Alpi italiane. Situato nella
regione della Lombardia, il percorso offre un'esperienza unica per gli
escursionisti che desiderano immergersi nella bellezza intatta della natura
alpina. E’ stato ideato da Adriano Floreancich della sezione CAI di Brescia nel
1969 e nella sua versione originale comprendeva 7 tappe da Passo Croce Domini a
sud fino a Temù a nord, successivamente è stato prolungato con una tappa
iniziale da Breno a Rifugio Malga Bazena (Passo Croce Domini) nel 2012 e verso
Edolo con 2 nuove tappe passando dal Passo delle Gole Larghe che da accesso
alla Val Paghera, quindi Rifugio Sandro Occhi e Malga Stain attraverso il passo
Gallinera.
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Il tracciato originale |
Una sfida per gli amanti del trekking
Il sentiero N°1 è una sfida affascinante e gratificante per
gli appassionati di trekking. La sua lunghezza complessiva, che supera i 70
chilometri, richiede una buona preparazione fisica e mentale. Durante il
cammino, gli escursionisti affronteranno diversi dislivelli con molti passi
alpini (bel 12 sulle prime 7 tappe classiche) su terreno quasi sempre
accidentato, ma ogni passo sarà ricompensato dalla vista spettacolare di
panorami mozzafiato dalle creste granitiche ai ghiacciai del Pian di Neve, il
più esteso ghiacciano interamente su territorio Italiano.
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Tracciato attuale conl'aggiunta di una tappa all'inizio e 2 alla fine |
La bellezza naturale dell'Adamello
Questo itinerario escursionistico offre una panoramica
completa della varietà paesaggistica dell'Adamello. Dagli imponenti ghiacciai
alle distese di pascoli alpini, dalle acque cristalline dei laghi alle maestose
vette, ogni tappa dell'Alta Via regala uno spettacolo della natura che lascia
senza fiato.
Incontro con la storia
Oltre all'incredibile bellezza naturale, l'Alta Via
dell'Adamello offre anche un'opportunità unica di entrare in contatto con la
storia. Durante il percorso, gli escursionisti incontreranno resti di trincee e
postazioni militari risalenti alla Prima Guerra Mondiale, testimonianze di un
passato tormentato ma importante. Questi siti storici aggiungono una profondità
emotiva all'escursione, ricordandoci il valore della pace e della libertà che
oggi possiamo godere.
Un'esperienza autentica e lontana dal turismo di massa
Una delle caratteristiche più affascinanti dell'Alta Via
dell'Adamello è la sua autenticità. A differenza di altre mete turistiche di montagna,
questa zona è ancora lontana dal turismo di massa. Lungo il percorso, gli
escursionisti avranno l'opportunità di immergersi nella tranquillità e nella
serenità della natura, lontani dalla frenesia della vita moderna.
Consigli per gli escursionisti
Prima di intraprendere l'Alta Via dell'Adamello, è
essenziale prepararsi adeguatamente. Ecco alcuni consigli per rendere
l'avventura ancora più piacevole e sicura:
- Allenamento fisico: Preparati con un adeguato allenamento
fisico, includendo escursioni più brevi e dislivelli per migliorare la
resistenza.
- Equipaggiamento adeguato: Assicurati di avere un
abbigliamento adatto alle escursioni in montagna, comprese scarpe da trekking
robuste e impermeabili, abbigliamento a strati per adattarsi ai cambiamenti climatici
e uno zaino confortevole per trasportare tutto il necessario.
- Acqua e cibo: Porta sempre con te una buona quantità di
acqua (magaria anche un potabilizzatore portatile) e snack energetici. Lungo
l'Alta Via, non sempre ci saranno punti di ristoro disponibili, quindi è
fondamentale essere autosufficienti.
- Carte e navigazione: Non affidarti solo al GPS (il telefono
non prende quasi mai, se non in prossimità dei passi di alta quota), ma porta
con te carte dettagliate e una bussola. La copertura del segnale potrebbe
essere debole o inesistente in alcune zone.
- Rispetto per la natura: Lascia solo impronte e prendi solo
ricordi. Rispetta l'ambiente e segui le regole dell'escursionismo responsabile.
- Attrezzatura: fondamentali un paio di bastoncini, scarpe adeguate,
ad inizio stagione un paio di ramponi leggeri possono tornare utili per
superare alcuni nevai residui. I tratti esposti sono tutti attrezzati con
catene nuove, tuttavia, un imbrago ed un kit da ferrata possono tornare utili
(ma non indispensabili) per superare alcuni passaggi.
Le tappe
Tappa 1: Centro Storico di Breno - Conca di Bazena
L’avventura inizia dal pittoresco centro storico di Breno, a
un'altitudine di 340 metri sul livello del mare. Il percorso ti porterà a
un'altitudine di 1.800 metri nella Conca di Bazena, con un dislivello totale di
1.460 metri. Questa tappa richiede circa 5 ore. Il paesaggio cambierà
gradualmente mentre guadagni quota, passando da suggestivi paesini a prati
alpini spettacolari. Nota bene: questa tappa è stata aggiunta successivamente e
non farebbe parte del percorso originale che inizia dal rifugio Tassara.
Tappa 2: Dal Rifugio Tassara al Rifugio Tita Secchi
Dopo aver trascorso la notte al Rifugio Tassara (1.800
m.s.l.m.), ci si dirige verso il Rifugio Tita Secchi situato a un'altitudine di
2.367 metri. Con un dislivello di 567 metri, questa tappa richiede circa 2,30
ore di cammino. La vista panoramica e l'atmosfera sempre più di alta di
montagna renderanno questa breve tappa un'esperienza indimenticabile passando
per il passo delle Terre fredde e il famoso Passo della Vacca.
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L'inconfondibile vacca |
Tappa 3: Dal Rifugio Tita Secchi al Rifugio Maria e Franco
Da un rifugio all'altro, questa tappa ti porterà da
un'altitudine di 2.367 metri a 2.574 metri attraverso ampi spazi desolati di alta
quota. Il tempo di percorrenza varia da 5,30 a 8 ore a seconda delle
condizioni. La difficoltà è classificata come EE, incontrerai tratti più
impegnativi che richiederanno attenzione e determinazione specialmente nel
superare il Passo Brescia dove sono presenti delle catene fisse, dal lato
opposto è presente un facile nevaio già in vista del Rifugio Maria e Franco.
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Le prime fisse del Trekking proprio sotto al Passo Brescia |
Tappa 4: Dal Rifugio Maria e Franco al Rifugio Lissone
Lasciati affascinare dalla natura incontaminata mentre
percorri questa tappa che va da 2.574 metri a 2.020 metri. Attraverso la Sega d’Arno,
il Lago Avolo e le insidiose Creste di Ignaga fino alla riposante Valle Adamè.
Ci si impiega tra 4,30 e 6 ore per completare il percorso. La difficoltà è
ancora valutata come EEA, quindi assicurati di essere preparato per i tratti attrezzati
che incontrerai lungo il percorso.
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Le creste di Ignaga, il tratto più insidioso del Trekking |
Tappa 5: Dal Rifugio Lissone al Rifugio Prudenzini
Dopo aver passato la notte al Rifugio Lissone (2.020
m.s.l.m.), ti aspetta una tappa che ti porterà al Rifugio Prudenzini, situato a
2.235 metri attraversando l’ardito Passo Poia in circa 4,30 - 6 ore. Questa
tappa è ancora classificata come EE e non ci sono tratti di corde fisse ma
bisogna saper destreggiarsi nel cammino sui grossi massi di tonalite.
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Quasi in prossimità del Passo di Poia |
Tappa 6: Dal Rifugio Prudenzini al Rifugio Tonolini
La tua avventura continua e questa volta dovrai superare il Passo
Miller tra i massi granitici scendendo al Rifugio Gnutti. Da qui per sentiero
in discesa e attraverso il caratteristico Passo del Gatto ti permetterà di raggiungere
prima il Rifugio Baitone e poi il Rifugio Tonolini. In alternativa è possibile
giungere al Tonolini attraverso il passo del Cristallo, più alpinistico. Questa
tappa presenta Il tempo di percorrenza varia da 5 a 7,30 ore e sono presenti
alcune corde fisse.
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Lo Gnutti visto dal Passo Miller |
Tappa 7: Dal Rifugio Tonolini al Rifugio Garibaldi
Preparati per una giornata di avventura mentre percorri
questa tappa che raggiunge il passo più alto di tutto il trekking: il Passo di
Premassone. Ambiente di alta quota e scorci da cartolina con l’inconfondibile
profilo dell’Adamello. In discesa sono presenti alcune catene fisse. Raggiunta
la diga è necessario superare lo stretto e ripido Passo del Lunedì.
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Spettacolo al Passo di Premassone |
Tappa 8: Dal Rifugio Garibaldi al Rifugio Occhi all'Aviolo
Da qui in poi si tratta di due 2 tappe aggiunte: il sentiero
originale terminerebbe al Garibaldi per poi discendere completamente la Val d’Avio
fino a Temù. In ogni caso se si vuole proseguire oltre questa tappa ti condurrà
attraverso il Passo delle gole Larghe. Preparati per una camminata di 5-7 ore,
con una difficoltà valutata come EE.
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Il termine dell'Alta via classica al Rifugio Garibaldi |
Tappa 9: Dal Rifugio Aviolo a Edolo
L'ultima tappa ti porterà da 1.930 metri a 720 metri di
altitudine, mentre ti avvicini alla fine del tuo viaggio. Dovrai affrontare l’ultimo
passo del Trekking: il Gallinera e la Malga Stain.
L'Alta Via dell'Adamello è un'esperienza straordinaria per
gli amanti della montagna e dell'avventura. Attraverso panorami mozzafiato,
natura selvaggia e un'atmosfera autentica, questo percorso escursionistico
rimarrà impresso nella memoria di chiunque voglia intraprenderlo. Tuttavia, è
essenziale prepararsi adeguatamente e affrontare l'avventura con rispetto per
la natura e per se stessi. Buon trekking e buone avventure!