Sviluppo: 300 mt Vajo Tibet, 150 mt Vajo Lioy
Esposizione: S-E Vajo Tibet, N Vajo Lioy
Difficoltà: AD Vajo Tibet, D Vajo Lioy
Chiodatura: Possibilità di integrazione nel Lioy
Materiale: Doppie picche, ramponi
Discesa: Vajo della Sfinge, Canalone della Teleferica
Tempo: 6 h
Partecipanti: io, Seba
Un bel concatenamento nel cuore del gruppo del Carega, mosso
dall’anomalo rialzo termico che ci ha fatto optare per vaji in alta quota e con
esposizione nord.
L’idea iniziale era quella di bivaccare al Fraccaroli e
concatenare i canali sul rovescio di Cima Posta ma durante l’avvicinamento
abbiamo improvvisato risalendo un canale non citato in nessuna pubblicazione ma
comunemente salito da noi locals che qui chiameremo Vajo di Cima Tibet. Grazie
all’ora antelucana e alle numerose valanghe passate prima di noi troviamo le
migliori condizioni: neve completamente trasformata e molto compatta per tutta
la lunghezza del vajo fino in prossimità di Cima Tibet. Con un unico risalto
scoperto gli conferirei un bel AD.
Proseguendo per il classico sentiero delle creste
raggiungiamo il Rifugio Fraccaroli. Da li caliamo attraversando sotto alla cima
fino alla Sella della Sfinge, scendiamo il Vajo della Sfinge fino ad arrivare
nel Vallone di Pissavacca e da qui atrtaversando in quota raggiungiamo la base
della Guglia Paolo Lioy.
Alla base della guglia scegliamo il canale di sinistra,
leggermente meno difficile per non incontrare problemi con la neve non del
tutto trasformata. Due tiri di corda per superare il risaltino tecnico in
piolet traction e siamo nuovamente sul pendio sotto cima Posta. Da qui
risaliamo al Fracca e poi giù a rotta di collo per il Vallone della Teleferica
con neve ormai trasformata in granatina.