Zona: Val Revolto
Sviluppo: 140 mt
Esposizione: E
Difficoltà: IV
Chiodatura: Spit molto distanziati
Materiale: Corda, Rinvii, cordini
Discesa: Doppia
Tempo: 3 h
Partecipanti: io, Damiano
Si tratta della seconda via tracciata da A. Bosaro nel 2004 sulla placconata che sale dalla destra idrografica all’uscita del Canyon sopra il lago Secco (Enghetal in lingua Cimbra) di direzione Malga Campobrun.
La zona è conosciuta per la formazione di alcune colate di ghiaccio neglio inverni particolarmente freddi e altrettanto tristemente nota per il macabro ritrovamento, negli anni '50, del corpo di un escursionista scomparso due anni prima, precipitato dal ciglio superiore del Canyon e ritrovato in posizione seduta e privo di testa, probabilmente mangiata dagli animali selvatici; questa vicenda è citata nel bel libro di Antonia Stringher: "Storia delle storie di Boskangraube".
Tornando a noi, la via si sviluppa per 4 tiri di corda sulla destra della Via del Mostro, precedentemente relazionata su questo blog. Il chiaro carattere esplorativo, che si intuisce già dalle prime lunghezze la rende meno accattivante, il grado non sfora mai il IV grado superiore e solo l’ultimo tiro con la chiodatura distanziata (anche oltre i 7 metri) unita ad un singolo passo strapiombante rendono l’arrampicata assai peperita. La discesa si svolge in doppia lungo la via, l’anello della prima calata è in acciaio inox ed è affidabile, i rimanenti sono su anelli da “ferramenta” un pò vecchiotti ormai e personalmente per una ripetizione li sostituirei di persona. In conclusione consiglio la via per completare la trilogia del Canyon Enghetal, visto lo splendido ambiente in cui si svolge ricco di storia e mistere, magari con qualche amico alle prime armi, magari dopo aver letto il libro della Stringher.
Sviluppo: 140 mt
Esposizione: E
Difficoltà: IV
Chiodatura: Spit molto distanziati
Materiale: Corda, Rinvii, cordini
Discesa: Doppia
Tempo: 3 h
Partecipanti: io, Damiano
Si tratta della seconda via tracciata da A. Bosaro nel 2004 sulla placconata che sale dalla destra idrografica all’uscita del Canyon sopra il lago Secco (Enghetal in lingua Cimbra) di direzione Malga Campobrun.
La zona è conosciuta per la formazione di alcune colate di ghiaccio neglio inverni particolarmente freddi e altrettanto tristemente nota per il macabro ritrovamento, negli anni '50, del corpo di un escursionista scomparso due anni prima, precipitato dal ciglio superiore del Canyon e ritrovato in posizione seduta e privo di testa, probabilmente mangiata dagli animali selvatici; questa vicenda è citata nel bel libro di Antonia Stringher: "Storia delle storie di Boskangraube".
Tornando a noi, la via si sviluppa per 4 tiri di corda sulla destra della Via del Mostro, precedentemente relazionata su questo blog. Il chiaro carattere esplorativo, che si intuisce già dalle prime lunghezze la rende meno accattivante, il grado non sfora mai il IV grado superiore e solo l’ultimo tiro con la chiodatura distanziata (anche oltre i 7 metri) unita ad un singolo passo strapiombante rendono l’arrampicata assai peperita. La discesa si svolge in doppia lungo la via, l’anello della prima calata è in acciaio inox ed è affidabile, i rimanenti sono su anelli da “ferramenta” un pò vecchiotti ormai e personalmente per una ripetizione li sostituirei di persona. In conclusione consiglio la via per completare la trilogia del Canyon Enghetal, visto lo splendido ambiente in cui si svolge ricco di storia e mistere, magari con qualche amico alle prime armi, magari dopo aver letto il libro della Stringher.
Primo tiro |
Terzo tiro, la placca seguita da un bel camino |
Canyon Enghetal |