Zona: Catinaccio
Sviluppo: 360 m
Tempo: 5 h
Esposizione: O
Difficoltà: IV, V
Materiale: NDA, set completo di friends raccomandato
Relazione seguita qui
La Dibona alla Roda del Vaèl è una via apparentemente inesistente, fintanto che non sbatti il naso sui camini chiave, invisibili dal
basso, celati da una piega della roccia. All’attacco non ci si spiega come
possa esser possibile, passare con difficoltà classiche in mezzo ai quei gialli
immani camini strapiombanti. Eppure il genio della guida cortinese ha trovato
il “sentiero verticale” celato tra le rughe della Roda e per di più senza l’ausilio
di chiodi, nel 1908. Lo zoccolo, come risaputo non presenta roccia buona, ci si
inizia a divertire dalla grande cengia dalla quale partono le tre fessure
parallele. Segue il tiro corto della “parete bianca” a cubetti, leggi
friabilissimo. Se si pensa che le difficoltà siano terminate ci si trova a
lottare poi con un tiro di V continuo vecchio stile, liscio e unto (unica parte
unta di tutta la via..sigh) con 1 solo chiodo, gli altri 2 si sono spezzati con
gli anni. Segue tiro di traverso verso destra su bellissima placca a buchi fino
ad un esile cengia che ci conduce sul camino/intaglio finale che ci porterà con
arrampicata elegantissima e d’altri tempi sulla forcelletta terminale, dalla
quale con una decina di metri ci si troverà sulla cresta posta poco sotto alla
cima.