lunedì 6 ottobre 2025

Cima di Valtorta, Via Normale (120 m, III)

Zona: Agner
Sviluppo: 120 m
Esposizione: NE
Tempo: 4 h
Difficoltà: III
Discesa: a piedi e in doppia
Materiale: friend e cordini

Itinerario d’ambiente, consigliato a cordate esperte nel muoversi su terreno non battuto e privo di riferimenti, da affrontare in periodi asciutti e con condizioni stabili. La via, non segnata né attrezzata, si svolge tra mughi, cengette e brevi risalti di roccia compatta, richiedendo intuito e capacità di muoversi fuori traccia. L’impegno non è tanto tecnico quanto ambientale e d’orientamento.

Accesso:
dal Rifugio Scarpa raggiungere Malga Agner in discesa. Da qui una debole traccia (aiutarsi con carta e gps) conduce sempre in costa verso il baito dei cacciatori nominato "Casel del Nenti" posto esattamente sotto alla est della Cima di Valtorta. Da qui puntare la base della parete per tracce di camoscio e puro "ravanage". Quando il terreno si fa più aperto si supera un passo di roccia sulla sinistra fino ad arrivare per prato ripido alla Forcella Scura. (1h30’). 

Descrizione:
L1 Dalla forcella rimontare un muretto nel punto più facile a destra e con breve traverso andare ad aggrappare i mughi sui quali ci si issa prima e si galleggia sopra poi. Si giunge ad un canaletto che crea un tunnel tra mughi che porta ad una zona libera con albero secco dove si sosta. (30 m, II)
L2 Traverso a destra su cengetta e si risale il canale umido ed erboso. Lo si risale con passi di III, traversando poi a sinistra fino a uno spigoletto e a un terrazzo con massi e spuntoni dove si sosta. Presente cordino di calata su mugo che ci servirà al rientro. (40 m, III)
L3 Si prosegue a piedi per lasta inclinata verso sinistra fino ad una forcelletta dove si sosta su friends. (40 m, II)
L4 Guadagnare la cresta ed in breve ci si trova sulla sommità. (10 m, III)

Discesa:
Dalla cima si torna per cresta disarrampicando prima e percorrendo a ritroso la cengia inclinata fino alla sosta di calata su mugo. Con una doppia da 30 m si è di nuovo al mugo secco dove si percorre a ritroso con attenzione il primo tiro tra i mughi fino alla Forcella Scura. Da qui stare sotto ai Denti (o Torri) di Valtorta fino alle reti paravalanghe (traccia di camoscio). Percorrere tutte le reti verso ovest rimanendo in quota fino ad intercettare sentiero che scende a Malga Agner.


Casel del Nenti

Forcella Scura

L4 con i Denti di Valtorta sullo sfondo

Spiz de la Lastia e in primo piano il Dente di Satanasso


Monte Chessaruia, Turbamento Inguinale (180 m, V)

Zona: Cala Gonone
Esposizione: SW
Sviluppo: 180 m
Difficoltà: V 
Discesa: a piedi
Materiale: friend e cordini.
Tempo: 1h30’–2h la via


Classica salita di carattere esplorativo sulla parete ovest del Monte Chessaruia (o Budino dei Giganti), a Cala Gonone. La via “Turbamento Inguinale” si sviluppa lungo l’evidente pilastro sinistro che precede la grande parete ovest, ben visibile anche dalla strada a tornanti che scende verso il mare.
I primi due tiri offrono arrampicata di qualità, su calcare solido e scolpito, con movimenti eleganti e ottima aderenza. Le sezioni successive sono in cresta quindi più facili e disarticolate, ma conservano il fascino dell’ambiente isolato tipico del Supramonte costiero.
Nonostante siano stati infissi degli spit di passaggio sulle sezioni più impegnative è consigliabile proteggersi a friend vista l'attrezzatura ormai vetusta e corrosa. La via è ideale nelle mezze stagioni, quando il calore del sole sardo diventa sopportabile.

Accesso
Dal distributore di Cala Gonone prendere la strada asfaltata in salita (Via Cartoe) fino all'incrocio con via Monte Ruiu. Da qui una strada sterrata con buche molto profonde porta nei pressi di uno slargo di fronte ad una cava con edificio dove si parcheggia.
Si prercorre la sterrata in direzione del Budino in leggera salita, ignorando il bivio a destra per il Budinetto. Prima di arrivare ad un ovile si prende una traccia con ometti che tra la macchia porta alla base dello spigolo SPQR (chiodo). Da qui si sta sotto parete fino al seguente pilastro dove inizia la via nei pressi di una placca. Scritte IV e V incise nella roccia.

Descrizione
L1 Se si sale per la variante di V si affronta una placca tecnica con spit arrugginiti. La variante di IV ha solo un paio di chiodi. La sosta si trova un po' nascosta appena le rocce si abbattono sulla sinistra. 5a, 30m.
L2 Per rocce abbattute si punta il camino diedro che si affronta direttamente. Sosta comoda in uscita. 5a, 30 m.
L3 Seguire fedelmente la cresta per 50 m e sostare su spuntone. IV.
L4 Ancora per cresta, via via più facile per altri 60 metri. III.

Discesa
Dalla sommità si seguono gli ometti che teoricamente dovrebbero portare alla sosta finale della via Giusys dalla quale con una calata di 60 m sul versante est deposita alla base. Noi questa sosta non l'abbiamo trovata.
L'alternativa è salire quindi seguendo altri ometti per quasi tutta la cresta fino ad un evidente intaglio che permette di disarrampicare e scendere per ghiaione e macchia sotto alla parete ovest (altri ometti) e da qui fino al punto di attacco. 50 min.

Attacco via SPQR


L1 variante di V


L2

Cresta finale




Monte Oddeu, Quindicesima Legione (170 m, V)

Zona: Surtana
Sviluppo: 170 m
Esposizione: SO
Tempo: 2 h
Difficoltà: V max
Discesa: a piedi
Materiale: friend medi, cordini.


Classica linea di spigolo nel cuore del Supramonte, che si sviluppa lungo la cresta centrale del versante occidentale del Monte Oddeu. Dopo due tiri di raccordo, la via entra nel vivo con arrampicata elegante e continua, su calcare compatto e scolpito, tipico della zona. L’itinerario è logico e mai banale, con tratti centrali entusiasmanti e movimenti sempre interessanti, talvolta esposti quanto basta per rendere la progressione appagante.
Pur senza difficoltà elevate, l’ambiente selvaggio e il carattere d’avventura le conferiscono un sapore da via classica completa. Ideale in mezza giornata e perfetta nelle stagioni intermedie, quando non fa troppo caldo. Le soste sono a fix e sulla parte bassa è presente qualche tratto detritico.

Accesso
Dal ponte Sa Barva (strada per le gole di Gorroppu) si attraversa il torrente e si segue la pista sterrata in direzione est. Dopo circa 300 m si trovano le indicazioni per Tiscali (sentiero 481) dove si parcheggia.
Si risale la Scala di Surtana, ripido sentiero a tornanti, fino a un tratto pianeggiante e a una breve discesa. Poco prima di entrare nel Doloverre, una traccia a sinistra segnata da ometti porta verso la base della parete.
L’attacco si trova in corrispondenza dello spigolo centrale del versante ovest del Monte Oddeu, nei pressi di una placca piatta sgombra da vegetazione e un grande ometto che segna anche la discesa dalla vetta. Seguire la traccia verso sinistra nella macchia per alcune decine di metri fino a un masso da cui parte la via. XV inciso nella roccia. 1h15’.

Descrizione
L1 Si sale lo spigolo restando leggermente a destra all’interno. Sosta su fix. (40 m, III, passo III+)
L2 Partenza a sinistra del filo, lo si scavalca subito (1 chiodo) per raggiungere un albero con cordone. Poi si prosegue sulla sponda destra di un canale e si supera una breve placca compatta (1 chiodo). Sosta su fix sotto un albero. (35 m, III, passo III+)
L3 Si aggira a sinistra uno strapiombo (1 chiodo), quindi traverso a destra fino alla sosta su fix. (15 m, III, passo IV+)
L4 Breve muretto, traverso a sinistra verso una sosta di altra via, poi muretto verticale (1 chiodo) in piena esposizione. Sosta su fix. (25 m, III+, passo IV+)
L5 Traverso a destra, poi diedro (1 chiodo) su roccia lavorata e appoggi minimi. Passaggio più tecnico della via. (25 m, III+, passo V-)
L6 Cresta finale con qualche roccia mobile. Si aggira un ginepro, poi breve canalino fino alla sosta. (30 m, III+)

Discesa
Dalla vetta si segue una cengia per circa 50 m (due passaggi leggermente esposti), quindi si prosegue in discesa seguendo attentamente gli ometti fino al sentiero di avvicinamento. 45’.

Lo spigolo

Scritta alla BASE