Racconto apparso su Rock Book #2 di Arrampicata Verona APS - Settembre 2024, Per la presentazione della nuova Guida di Arrampicata "Val d'Adige Plaisir" edita da Idea Montagna.
Pareti inondate di sole
Il sole del tardo pomeriggio inondava le pareti rocciose della Val d'Adige in una caduta di luce calda e dorata. I riflessi del grande fiume brillavano come un serpente d'argento, incastonati tra le ripide pareti che dagli anni ‘80 avevano attirato alpinisti e arrampicatori da ogni dove. Lì le maestose pareti del Monte Cimo e la Chiusa di Ceraino erano diventate un terreno di gioco per i più esperti, che, come allenamento alle ben più ambite pareti Dolomitiche, cercavano la sfida e l'adrenalina su vie che cavalcavano scrigni d’argento sempre più inaccessibili. Eppure, già c'era qualcosa di più nascosto e meno esplorato, qualcosa che avrebbe cambiato la percezione dell'arrampicata in questa valle…
"Il plaisir qui non esiste" ripeteva il giovane apprendista ogni volta che cercava una via alla sua
portata tra le pubblicazioni cartacee circolanti nelle prime due decadi dei 2000. Una via dove
potersi allenare usando protezioni veloci e senza stress di spittature artigianali in S3 o avventurosi avvicinamenti più da cinghiali che da umani.
La prima guida di un apprendista
Così iniziò la loro avventura. Ogni fine settimana le genti venute dall’est, armate di corde, chiodi, cesoie, e macchina fotografica, e un insaziabile desiderio di scoprire e ri-scoprire, esploravano queste pareti tracciando sentieri, aprendo nuove vie, ripulendone di vecchie per poter offrire anche ad altri la gioia dell'arrampicata senza sfide estreme. Lungo il cammino, si aggregarono altri appassionati e insieme ampliarono un terreno di gioco inedito, quasi vergine, in parte ancora da esplorare.
In poco tempo, su chat e portali, iniziarono a circolare svariati schizzi fatti a mano di percorsi nuovi, con nomi curiosi e gradi stuzzicanti. Ne venne fuori una miriade di fogli svolazzanti e quindi la necessità di sistemare il tutto, di dargli ordine e chiarezza: nacque così “V per Valdadige”, la prima raccolta, in formato digitale, di quelle vie.
Carta da formaggio
In poco tempo molte revisioni della guida, con la costante aggiunta di novità ad ogni stagione, accentuarono la frequentazione delle vie rendendole conosciute in tutto il Centro-Nord Italia e anche oltre. Tutto questo è continuato in equilibrio e collaborazione tra chiodatori e passione dedicata alla continua e costante opera di raccolta informazioni ed impaginazione grafica fino a quando un famoso Editore, con l’ufficio all’ombra di Rocca Pendice, nel Padovano bussa alla porta delle genti dell’est: “Perché non mettere il tutto su carta stampata? Molti, leggendo le relazioni, vogliono ancora provare il piacere della carta patinata sotto i polpastrelli”.
La raccolta viene così ampliata ed integrata in una stagione di intense ripetizioni e concatenamenti con in una mano carta e penna e nell’altra cesoia e seghetto: questo per conoscere ancora più a fondo le vie che ancora mancano nel palmares delle ripetizioni.
Creazione e manutenzione
Dall’inizio di quest'avventura, svoltasi in una decina di anni, il Monte Cordespino, tra il Cimo e la grande pianura, oggi è diventato un paradiso per gli arrampicatori che cercano un'alternativa più vicina di Arco ma anche il piacere semplice e puro dell'arrampicata. Decine di vie di bassa e media difficoltà hanno preso forma, diventando ben frequentate dai corsi CAI e dalle Guide Alpine. Quelle pareti, un tempo quasi ignorate, sono diventate un rifugio per chi vuole godersi un piccolo angolo di montagna, erosa dai ghiacci e dalle piogge, catapultato nel fondovalle, a pochi metri dal cacofonico ronzio della A22.
“Il plaisir non esiste”, aveva detto quel primo giorno l’apprendista, ma in realtà, lo aveva trovato, e poi condiviso, con il mondo. La guida Val d'Adige Plaisir allora non è solo uno sterile elenco di vie messe in ordine da sud a nord con un tetto di difficoltà massima, ma una celebrazione della bellezza nascosta e della gioia dell'esplorazione. Un invito a guardare oltre alle sfide e a scoprire la serenità e il piacere dell'arrampicata sulle pareti meno conosciute della Val d'Adige.
Un successo non atteso
Così, ogni volta che un nuovo arrampicatore aprirà la guida e sceglierà una via, riscoprirà quella stessa magia che gli autori e i loro compagni avevano trovato. E, mentre le dita scorreranno sul fine calcare mentre il sole tramonta dietro il Lago di Garda, capiranno che il plaisir non solo esiste, ma è lì, in ogni movimento, in ogni respiro, in ogni libro di via firmato.
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