martedì 3 giugno 2025

Prima Torre del Camp, Via Raffaele Conedera (400 m, VI)

Zona: Moiazza
Sviluppo:400 m
Esposizione: W
Tempo: 6 h
Difficoltà: VI R3
Discesa: a piedi
Materiale: nda, doppiare i friend m.p.
Disegno seguito

Via firmata Massarotto-Conedera, famosa per l’impegno psicologico dovuto al mix di esposizione e scarsezza di protezioni. In realtà, a parte la sosta 5: un solo chiodo piantato a metà, che conviene rinforzare, le altre soste sono presenti e attrezzate con due protezioni ciascuna. Noi l’abbiamo gustata solo a metà: da L8 in poi ci siamo ritrovati sotto una pioggerellina insistente, mentre il temporale infuriava sul vicino massiccio dell'Agner con grandine e fulmini. Da affrontare con meteo stabile in quanto da L7 non è più possibile una ritirata.

Accesso: 
Da Malga Framont imboccare l’Alta Via n. 1. Oltrepassata la Forcella del Camp, proseguire sul sentiero in discesa finché, sulla destra, si nota una traccia che scende sotto le pareti. Risalire il canale che sale verso il Tridente del Camp, quindi traversare a destra lungo la cengia ascendente verso sinistra (tratti di II) che conduce all’attacco su una cengia mugosa, cordino nero. 1h 30.

Descrizione:
L1 Per rocce facili raggiungere un gradino alla base del diedro; sosta su solido spuntone. 30 m, IV
L2 Seguire il diedro e uscire quasi al termine verso destra, sosta attrezzata in cima al pilastro. 50 m, V
L3 Disarrampicare verso destra fino alla base di una marcata fessura/lama dove inizia la sezione successiva; sosta attrezzata. 20 m
L4 Salire la fessura/lama sino al suo termine, spostarsi a destra sotto un tettino accennato, quindi traversare a sinistra sotto l’evidente tetto triangolare e sostare subito sopra. Sosta attrezzata. 35 m, V+
L5 Traversare nettamente in leggera salita verso destra alla base di un diedro aperto, sosta su un chiodo mal piantato. 20 m, V.
L6 Rimontare il diedro aperto, poi portarsi sulla parete sinistra sfruttando una fessura poco evidente e sostare su terrazzino. 25 m, VI-
L7 Traverso a destra poi leggermente dritti (cordone) e poi ancora nettamente a destra su roccia giallastra fino a bissare lo spigolo. Sosta attrezzata. 35 m, VI
L8 Per placca lavorata raggiungere un breve diedro, quindi obliquare a destra fino a una comoda sosta. 35 m, VI-
L9 Superare il breve diedro fessurato sopra la sosta, poi traversare per circa 15 m a destra fino alla base di una rampa sotto gli strapiombi. 30 m, V+. Possibile via di fuga a destra percorrendo la cengia mediana (Cengia alta) che conduce direttamente al Vant delle Nevere. 
L10 Salire integralmente la facile rampa fino alla successiva sosta. 45 III+
L11 Proseguire sulla stessa rampa che diventa un diedrino friabile appoggiato, bissare lo spigolo fino alla forcella dove si sosta e termina la via. 50 m, IV

Discesa:
Seguire la cengia, segnalata da ometti e con un breve tratto attrezzato, fino a incrociare il canale che separa le Torri del Camp dal Campanile dei Zoldani. Scenderlo fino a incontrare il sentiero di rientro della ferrata Costantini (neve ad inizio stagione), quindi riprendere l’Alta Via 1 fino a Malga Framont. 2 h.

L7

Canale di accesso

La prima lunghezza


Diedro aperto

Canale di discesa


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