Sviluppo: 165 m
Esposizione: NW
Tempo: 3 h
Difficoltà: VIII R2 (VI+ obb)
Discesa: a piedi
Materiale: nda, doppiare i friend grandi
Relazione seguita
Nuova via di arrampicata inaugurata il 1° maggio 2025 da Ceriani, Garavaglia, Taghipour e Polidori: ambiente selvaggio e decisamente di montagna, quota 1500 m tra i larici, con il castello di Sabbionara proprio di fronte anche se, a sensazione, pare di scalare in Valdadige. Via completamente trad, fatta eccezione per le ottime soste a fix con anello. Proteggibilissima con friend medi e grandi; nei passaggi impegnativi si può sempre “azzerare” sugli stessi. Calata possibile lungo i tiri ad eccezione dell'ultimo. Abbiamo avuto l’onore di firmarne la prima ripetizione: fessure e roccia prese singolarmente sono entusiasmanti, ma le cenge alla fine di ogni tiro spezzano un po’ la continuità. Va sottolineato che il tracciato non è stato ripulito dalle toppe d’erba per appigli ed appoggi, quindi è sconsigliata a chi ha il palato troppo raffinato.
La via interseca, alla terza sosta, la famosa e poco conosciuta Cengia del Corno Bettio-Tedeschi, una vera "via" orizzontale che proprio da questo pilastro comincia e termina oltre il Passo della Morte più a nord.
Accesso: Dal grande parcheggio "Tommasi 2" posto poco prima dell'agriturismo Le Coste (S. Anna d'Alfaedo) si prende il sentiero CAI 234 per il Corno d'Aquilio, seguirlo in falsopiano ignorando i vari bivi. Quando questo diventa ripido e a tornanti continuare in salita fin poco prima del sesto tornante contraddistinto da un muretto a secco, nei pressi di una evidente barriera rocciosa. Da qui prendere una traccia sotto parete sulla sinistra e seguirla per 350 m fin sulla verticale del pilastro, un chiodo evidente identifica l'attacco (GPS: 45°41'6.220"N, 10°56'49.901"E). 1 ora circa.
Descrizione:
L1. Muretto iniziale con chiodo, poi seguire una larga spaccatura (cordone) che conduce alla cengia ripida con Larice abbattuto. 45 m. V-/IV+.
L2. Prima fessura che si abbandona subito per prenderne un altra sulla destra (cordone) 2 passi impegnativi in partenza e poi su fino alla seconda cengia erbosa. 35 m. VI+ (p. VIII).
L3. Salire delle fessure stondate a cui segue una rampa inclinata dietro lo spigolo, uscita su cengia nettamente verso destra. 35 m. VI.
L4. Bella fessura ad arco, passo di aderenza (VII) segue terreno delicato fino alla base del camino. 35 m. VII/VI.
L5. Qui la roccia cambia rispetto ai tiri precedenti e diventa meno intuibile. Salire interamente il camino fino al bosco sommitale (nostra variante, altrimenti da relazione buttarsi sulla placca a destra). 25 m. VI+.
Discesa: traversare a destra faccia a monte mantenendo la quota fino a raggiungere in breve il sentiero 234 che si segue a ritroso fino alla macchina. 1 ora 15.
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