Zona: Cala Gonone
Esposizione: SWSviluppo: 180 m
Difficoltà: V
Discesa: a piedi
Materiale: friend e cordini.
Tempo: 1h30’–2h la via
Classica salita di carattere esplorativo sulla parete ovest del Monte Chessaruia (o Budino dei Giganti), a Cala Gonone. La via “Turbamento Inguinale” si sviluppa lungo l’evidente pilastro sinistro che precede la grande parete ovest, ben visibile anche dalla strada a tornanti che scende verso il mare.
I primi due tiri offrono arrampicata di qualità, su calcare solido e scolpito, con movimenti eleganti e ottima aderenza. Le sezioni successive sono in cresta quindi più facili e disarticolate, ma conservano il fascino dell’ambiente isolato tipico del Supramonte costiero.
Nonostante siano stati infissi degli spit di passaggio sulle sezioni più impegnative è consigliabile proteggersi a friend vista l'attrezzatura ormai vetusta e corrosa. La via è ideale nelle mezze stagioni, quando il calore del sole sardo diventa sopportabile.
Accesso
Dal distributore di Cala Gonone prendere la strada asfaltata in salita (Via Cartoe) fino all'incrocio con via Monte Ruiu. Da qui una strada sterrata con buche molto profonde porta nei pressi di uno slargo di fronte ad una cava con edificio dove si parcheggia.
Si prercorre la sterrata in direzione del Budino in leggera salita, ignorando il bivio a destra per il Budinetto. Prima di arrivare ad un ovile si prende una traccia con ometti che tra la macchia porta alla base dello spigolo SPQR (chiodo). Da qui si sta sotto parete fino al seguente pilastro dove inizia la via nei pressi di una placca. Scritte IV e V incise nella roccia.
Descrizione
L1 Se si sale per la variante di V si affronta una placca tecnica con spit arrugginiti. La variante di IV ha solo un paio di chiodi. La sosta si trova un po' nascosta appena le rocce si abbattono sulla sinistra. 5a, 30m.
L2 Per rocce abbattute si punta il camino diedro che si affronta direttamente. Sosta comoda in uscita. 5a, 30 m.
L3 Seguire fedelmente la cresta per 50 m e sostare su spuntone. IV.
L4 Ancora per cresta, via via più facile per altri 60 metri. III.
Discesa
Dalla sommità si seguono gli ometti che teoricamente dovrebbero portare alla sosta finale della via Giusys dalla quale con una calata di 60 m sul versante est deposita alla base. Noi questa sosta non l'abbiamo trovata.
L'alternativa è salire quindi seguendo altri ometti per quasi tutta la cresta fino ad un evidente intaglio che permette di disarrampicare e scendere per ghiaione e macchia sotto alla parete ovest (altri ometti) e da qui fino al punto di attacco. 50 min.




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