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martedì 28 maggio 2024

Val d'Adige Plaisir: nuova guida per Idea Montagna

Siamo entusiasti di annunciare che, a giugno 2024, verrà pubblicato il frutto del nostro impegno pluriennale: Val d’Adige Plaisir. Quest’opera, nata da anni di dedizione tra ripetizioni, aperture, scatti fotografici e manutenzioni, è stata fortemente voluta ed edita da Idea Montagna, una delle più importanti ed attente case editrici del settore in Italia. Una collezione esauriente e meticolosamente organizzata, arricchita da eccellenti descrizioni e immagini di tutte le vie di arrampicata della Val d’Adige Veronese, fino al grado 6b. Non mancano alcune splendide eccezioni, che raggiungono il 7a, troppo belle per essere escluse. La guida offre itinerari con accessi e discese (quasi sempre) agevoli, percorsi sportivi classificati S1 e S2, e vie alpinistiche, dalle più semplici per principianti fino a quelle che richiedono una solida esperienza.

Inoltre, includiamo le storiche Grandi Classiche della valle, con dettagli aggiornati. Il volume è impreziosito da racconti, interviste a noti chiodatori e ripetitori, un’approfondita analisi geologica e naturalistica, e una cronistoria dettagliata degli eventi salienti dell’ultimo decennio.

Il nostro desiderio è che questa guida ispiri l’arrampicatore-alpinista appassionato a cui è dedicata, a scoprire le meraviglie nascoste della Val d’Adige, ‘oltre Tessari’, avvicinandosi con rispetto e consapevolezza al magnifico patrimonio verticale che rende Verona giustamente fiera.

La guida al momento è pre-ordinabile al seguente link

Gli Autori




domenica 19 maggio 2024

Pilastro Bianco al Boomerang: una via dell'accademico Silvio Campagnola

Zona: Valdadige, Boomerang
Sviluppo: 115 m
Esposizione: E
Tempo:2-3 h
Difficoltà: 6b+(6a obb.)
Spittatura: S1
Discesa: a piedi o in doppia
Materiale: 12 rinvii, mezze

Bella via del 1995 aperta con poche protezioni e dal basso dal prematuramente scomparso accademico veronese Silvio Campagnola (Ciba), autore della ben più nota 31 agosto, apritore-ideatore della via capolavoro Perla Nera e grandissimo esploratore del Vallone delle Lede in Val Canali (Pale di S.Martino). Il sapore classico della linea si intuisce dalla ricerca della linea naturale di minor resistenza, tuttavia le varianti sportive su L4 e L5. aperte (giustamente) per evitare i tratti appoggiati che inesorabilmente si inerbiscono qui a basse quote, ne snaturano un po' la "classicità".

Accesso: dal parcheggio bordo strada in località Turan, si prende la traccia con sbarra sulla destra prima della fabbrica. Seguire il sentiero lungamente fino a superare il traliccio e in corrispondenza di un grosso ometto si sale per lecceto a sinistra. Dopo vari tornanti e alcuni tratti di corde fisse si giunge al bivio con il sentiero Tomelleri (targa). Costeggiare le pareti verso sud per un centinaio di metri (fisse) fino all'attacco in corrispondenza del n°4.

Descrizione:
L1 Partenza lichenosa e friabile poi spiana e quindi si vegeta, tenere la linea di spit a destra. Sosta su comoda cengia. 20 m 6a.
L2 Partenza difficile data in A0 con poco per mani e piedi, poi anche qui sgrada (cordoni) fino alla spettacolare traversata che conduce sotto al diedro bianco, catena. 30 m 6b+ A0 passi, poi 4c.
L3 Bellissimo diedro fessura aereo con tratti atletici, sosta su clessidre in nicchia. 25 m 6a+.
L4 Non seguire l'originale dismessa verso destra (cordone e tasselli senza piastrine) ma la linea di spit sulla sinistra. Bella placca inerbita fino alla sosta con catena su cengia comoda sulla destra. 20 m 6a e 5c
L5 La linea originale è quella di destra: partenza di equilibrio, sezione facile e poi muro strapiombante dato in A0 fino alla catena. 20 m 6a e 6b+ A0.

Discesa: consigliata in doppia (CD1 20m CD2 55m  CD3 15 m). Per i più avventurieri è possibile scendere a piedi non sostando sull'ultima catena ma su alcune clessidre 5 metri sopra al ciglio della parete. Si prosegue poi verso destra fino ad un passaggio tra le rocce a sinistra. Da qui in verticale e poi verso sinistra andando ad intercettare la forestale. Seguirla verso sud fino ad un ometto sulla sinistra: inizio Sentiero Tomelleri. Inizialmente il sentiero è invaso dall'erba ma man mano che ci si avvicina al ciglio migliora (zecche!). In prossimità di una radura in vista del Cordespino il sentiero scende ripido (ometto e fissa), dopodichè costeggia tutte le spettacolari pareti strapiombanti verso nord con qualche tratto esposto (fisse) fino a giungere alla targa Tomelleri. Da qui a ritroso al parcheggio. 1 ora. 





Relazione da Guida Zanini, anni 2000




domenica 12 maggio 2024

Monte Cengio, Via del Centenario (6a+, 210 m, 5c obb)

Zona: Monte Cengio, Asiago
Sviluppo: 210 m
Esposizione: S
Tempo:2-3 h
Difficoltà: 6a+(5c obb.)
Spittatura: S1
Discesa: a piedi
Materiale: 12 rinvii, corda singola

Recente bella via sportiva di medie difficoltà dedicata ai 100 anni del CAI Thiene. Spittatura plaisir, soste tutte con anello di calata e tracciato ottimamente ripulito. Ottima qualità della roccia sui tiri compatti, sull'appoggiato un po' meno; da evitare con bagnato a causa di alcuni passi obbligati su terra ed erba. Un plauso al team di apritori per la recente valorizzazione delle bastionata orientale del Monte Cengio con questo tipo di itinerari che ha visto un notevole aumento della frequentazione in un fenomeno del tutto simile (anche se diverso) al boom di Tessari in Valdadige: si corre il rischio di trovare coda agli attacchi, quindi consiglio di partire presto.

Accesso: dal parcheggio del Rif. Al Granatiere prendere il sentiero in discesa comune per l'attacco della via Postazioni e Garemi; giunti alla base costeggiare le pareti lungamente verso est. Oltrepassato l'attacco della Garemi si nota una traccia con ometti su canale terroso in salita. Una targhetta indica l'attacco.

L1 Partenza su facile placca poi diedro strapiombante (6a+) 
L2 traverso a sinistra per superare un pilastro, tiro erboso (5b) 
L3 diedro con strapiombino all'inizio seguito da un diedro tecnico (6a+) 
L4 si prosegue del diedro e poi rampa erbosa (5c) 
L5 placca di aderenza in diagonale verso destra fino alla cengia (5c) 
L6 traverso a sinistra e poi risalire il pilastro staccato fino alla cengia (5a) 
L7 placca di movimento, più facile se affrontata sulla sinistra (6a) 






Relazione apritori

martedì 7 maggio 2024

Masùa, Acciughe e Bottarga (6a, 160 m, 5c obb)

Zona: Porto Flavia, Masua
Sviluppo: 160 m
Esposizione: S
Tempo: 1-2 h
Difficoltà: 5c (6a 1 passo)
Spittatura: S1+
Discesa: in doppia
Materiale: 12 rinvii, corda singola
Relazione qui

Via che non ha bisogno di presentazioni, si parte direttamente dagli scogli per arrivare quasi in cima al pilastro. Purtroppo pecca in continuità ed esposizione ma la qualità della roccia super abrasiva e compatta delle lunghezze superiori ripaga ampiamente. Sul primo tiro bisogna fare attenzione a non prenderela la di spit che sale dritta ma puntare la nicchia, e sul secondo tiro bisogna attraversare nettamente a destra e anche qui ignorare gli spit verticali. Dopo queste due lunghezze non ci sono più incroci. Lo spit al termine della seconda lunghezza con tassello inox e piastrina zincata lascia a desiderare..portare eventualmente un friend medio per sostituire la protezione.

Accesso: parcheggiato l'auto ci si incammina e si oltrepassa il cancello sulla stradina per Porto Flavia. Al termine del muretto in sasso sulla sinistra si scavalca la staccionata (ometto) e si scende per traccia evidente fino agli scogli che si seguono fino alla base della parete. Attacco in comune con Hard & Soft che prosegue diritta.

Discesa: in doppia lungo la via, seconda calata fuori via direttamente nel canale. Penultima doppia molto diagonale, attenzione.


Credits: Pietradiluna.com









lunedì 6 maggio 2024

Masùa, Nido d'amore (6a+, 130 m, 5c obb)

Zona: Porto Flavia, Masua
Sviluppo: 130 m
Esposizione: S
Tempo: 1-2 h
Difficoltà: 5c (6a+ 1 passo)
Spittatura: S1
Discesa: a piedi
Materiale: 12 rinvii, corda singola.
Relazione qui

Via nuovissima attrezzata con materiale "marino" sicuro, il nido lo si trova davvero lungo il tracciato ma non vi svelo in quale lunghezza :-)
Difficoltà contenuta e spittatura da falesia anche se sempre esposta e verticale tanto che a noi ha ricordato molto la "nostra" parete Rossa di Castel Presina nella prima parte. Da lontano all'apparenza la qualità della roccia lascia a desiderare ma il lavoro di pulizia è stato tanto e non si muove praticamente nulla. Molto bella e consigliata spacialmente per la sua sezione di roccia bianca bellissima e super abrasiva nella parte alta. Discesa panoramica che permette una fermata alla falesia.

Accesso: parcheggiato l'auto ci si incammina e si oltrepassa il cancello sulla stradina per Porto Flavia, salire le scalette sulla destra (segnavia prima e varie scritte "Multipitch" poi). Si prosegue costeggiando le reti paramassi e poi più ripidamente nella macchia fino alla base della parete rossa, scritta alla base.

Discesa: seguire la traccia prima verso sinistra e poi verso destra fino a raggiungere un ben più ampio sentiero che riconduce alla base della falesia facendo attenzione a mantenere la destra al secondo bivio. 

Credits: Pietradiluna.com





Placca dell'Elefante, Via Kawaii (6a+, 130 m, 5b obb)

Zona: Sarrabus, Sette Fratelli
Sviluppo: 130 m
Esposizione: E
Tempo: 1-2 h
Difficoltà: 5b (6a+ 1 passo) 
Spittatura: S2
Discesa: in doppia
Materiale: 10 rinvii, corda singola.

Via decisamente di stampo plaisir e abbastanza discontinua nelle difficoltà e nella verticalità. Bel granito rosa tipo del massiccio del Sarrabus (7 Fratelli) a poco meno di un ora da Cagliari. Ideale per il concatenamento con le vie adiacenti. Consigliata anche la via Zoè (linea di spit che parte sulla sinistra) con caratteristiche e difficoltà analoghe.

Accesso: Parcheggiare l'auto in un ampio slargo sulla sx orografica del Rio Picocca, in prossimità del ponte già in vista della struttura rocciosa. Attraversare la strada statale e scavalcare il guardrail in prossimità di un ometto fino a raggiungere facilmente il greto del fiume.

Discesa: in doppia lungo la via

Fotografia da post FB autori




Placca del Frate, Via Frati fritti (6a+, 90 m, 6a obb)

Zona: Sarrabus, Sette Fratelli
Sviluppo: 90 m
Esposizione: E
Tempo: 1-2 h
Difficoltà: 6a+
Spittatura: S3
Discesa: in doppia
Materiale: 10 rinvii, mezze

Linea sportiva e di soddisfazione per estetica e chiodatura: Pietra di Luna la da S2, ma gli spit a 7 metri su placca di spalmo a noi è sembrata più un S3. 
Consigliabile smezzare il primo tiro sull'albero alla base del diedro per non avere le corde che tirano. E smezzare pure il secondo tiro su una sosta posta poco sotto al tettino di partenza della placca per lo stesso motivo. In questo modo le lunghezze diventano 4. Possono risultare utili dei friend medio piccoli per diminuire la distanza tra gli spit su L1 se si trovano punti bagnati e scivolosi come successo a noi.

Accesso: parcheggiata l'auto in uno degli spiazzi prima o dopo l'evidente struttura rocciosa si noterà una doppia striscia in vernice bianco-rossa sul guardrail ad indicare la partenza della traccia poco evidente che conduce ripida fino al greto del torrente (ometti).

Discesa: in doppia lungo la via.






Fotografia da post FB autori