Via Gianleo (200 m, IV)
Zona: Croda Negra
Sviluppo: 200 m
Esposizione: SW
Tempo: 2 h
Difficoltà: IV
Discesa: a piedi
Materiale: nda
Relazione seguita qui
Dal rifugio Fedare imboccare il sentiero cai che passa sotto alla seggiovia. Dopo cento metri al primo bivio tenere la destra. Puntare per prati ad una croce metallica sopra una grotta e poi a sinistra verso un’altra galleria posta sotto ad un evidente torrione. Da qui salire il ghiaione fino alla forcella e puntare la parete. Non abbassarsi ma restare alti, l’attacco si trova sul lato destro della parete, su un piccolo ballatoio erboso, a cento metri dalla sella che divide la parete dalla Torre Esperia, nome sbiadito in rosso alla base.
Primo tiro poco protetto rispetto al resto della via ma tuttavia ben integrabile, ignorare la prima sosta intermedia. Alcuni fix purtroppo sono posizionati inutilmente vicino ad ottime clessidre. La banca detritica centrale interrompe la continuità della scalata e può essere pericolosa se presenti cordate sotto la parete. Molto belli invece i 2 tiri finali.
Discesa: scendere con attenzione a piedi fino al sentiero che con dei sali scendi raggiunge la forcella della seggiovia dalla quale si scende per ghiaione e recente frana fino al sentiero che conduce nuovamente al Fedare.
Via Elisabetta (110 m, V)
Zona: Croda Negra
Sviluppo: 110 m
Esposizione: SW
Tempo: 2 h
Difficoltà: V
Discesa: a piedi
Materiale: nda
Relazione seguita qui
Bella via continua e senza interruzioni su roccia super, prestare attenzione alla vicinanza della via centrale la quale potrebbe confondere. La seconda sosta presenta solo un piccolo fix da 8 mm, prima del traverso. Portare qualche chiodo per rinforzare le soste ad un solo punto (singolo fix da 10 mm). Il fix che protegge l'uscita della nicchia è allentato.
Avvicinamento: parcheggiare al Rifugio Fedare e prendere la mulattiera che passa sotto alla seggiovia. Seguire la strada fino ad un incrocio segnalato da tabelle CAI, e prendere la direzione del Rifugio Averau. Si punta l’antro di una galleria-trincea sovrastato da una croce metallica, un centinaio di metri superata la croce si prende una traccia erbosa con muretti a secco e radi gradini in direzione della torre Esperia, si sale ora per ghiaione fino all'attacco della via contrassegnato da una clessidra forata (poco visibile) ma esattamente di fronte alla Torre Esperia. (Attenzione: un'altra clessidra piu a sinistra indica l'attacco della Via Centrale).
Discesa: scendere con attenzione a piedi fino al sentiero che con dei sali scendi raggiunge la forcella della seggiovia dalla quale si scende per ghiaione e recente frana fino al sentiero che conduce nuovamente al Fedare.