Sviluppo: 320 m
Esposizione: SW
Tempo: 4-5 h
Materiale: cordini, un paio di friends, 13 rinvii.
Difficoltà: VI- (V obb.)
Protezioni: fix, chiodi, clessidre
Accesso: dal grande parcheggio prendere la traccia evidente sulla sinistra del prato
soprastante che conduce alla falesia Montagna Viva (attenzione numerose tacce e
ometti anche fuorvianti), la traccia corretta la si riconosce perché al limite
tra prato e bosco attraversa il recinto di filo spinato attraverso un cavalletto
in legno. Salire tenendo la destra al primo bivio (bolli gialli, traccia più marcata) poi salire lungamente sempre verso sinistra. Prima di arrivare alla falesia e all’attacco della via “Le do More”
mantenersi bassi e tenere una taccia verso sinistra. La via attacca 2 tiri più
in basso e a sinistra della via Le do More partendo dal bosco nel punto più
basso in prossimità di una larga fessura umida che porta ad un intaglio, cordini
e ometto alla base. Qual’ora si sbagli e si risalga leggermente verso sinistra
si troverà un altro cordino che indica l’attacco della via “Spigolo del Fogo”,
evidente perché presente un largo e profondo camino sulla destra (Camino della
Luna, variante di attacco alla via stessa). 20 min.
Descrizione:
L1: risalire la fessura umida fino a sostare sull’intaglio. 25 m, III, IV
L2: vincere la bella placca soprastante poi per gradoni si perviene nei pressi dell’attacco della via “Le do more”. 25 m, V, III
L3: Salire parallelamente alla via
sopra citata ma stando sulla sinistra dello spigolo, sostare su uno spuntone,
sosta in comune. 25 m, III, IV
L4: Tiro in comune con la via Le do More, a al termine del tiro l’altra
via si stacca e prosegue verso destra. Sosta ancora in comune oppure se affollata
se si sale ancora un po' sotto alla placca con cordone si può sostare su radici.
25 m, III, IV+
L5: Bella placca tecnica con
traverso verso sinistra per riprendere lo spigolo, presente l’unico chiodo
della via. Poi più facile fino a sostare su comoda cengia sempre su radici o
più in alto nei pressi del libro di via.
40 m, V
L6: Facili gradoni per poi
spostarsi a sinistra per sostare sul filo dell’aereo spigolo con numerose
clessidre. 30 m, IV
L7: Ultimo risaltino facile poi
cresta verso destra in cui si cammina fino alla sosta di calata su spit posta
sulla vetta. 20 m, III, II
Discesa: con una doppia da 30 m fino alla base, successivamente una breve fissa porta nel vajo “Cassa da Morto” che si scende tra grossi massi fino alla falesia. Da li per traccia evidente nel faggeto a ritroso fino al parcheggio.
Attacco della via. Ph. Emiliano Nalli |
L2. Ph. Emiliano Nalli |
Ph. Emiliano Nalli |
Ph. Emiliano Nalli |
Ph. Emiliano Nalli |
Ph. Emiliano Nalli |
Ph. Anton Colportore |
"Spit in Dolomiti: 40 anni di battaglie" è un libro straordinario che ti catapulterà nel controverso mondo delle chiodature moderne a spit nelle Dolomiti. Gli spit, quei piccoli pezzi di metallo infissi con un trapano che hanno fatto la loro comparsa negli anni '80, evoluzione dei chiodi a pressione piantati a mano con un punteruolo sono stati i protagonisti di una rivoluzione tecnica e culturale che ha cambiato per sempre il panorama dell'arrampicata.
Dalla loro comparsa sono trascorsi 40 anni, e questo libro ci porta a rivivere i momenti salienti di questa tumultuosa avventura. Dalle falesie iniziali, che hanno dato vita ai primi miti dell'arrampicata sportiva, alle vie sportive sulle grandi pareti, il panorama verticale delle Dolomiti è esploso in migliaia di itinerari che si estendono dalle valli fino alle pareti più famose. Tuttavia, nonostante la loro diffusione, gli spit non sono sempre accolti a braccia aperte in tutte le zone delle Dolomiti, creando un vero e proprio tabù.
Attraverso una narrazione coinvolgente, il libro ripercorre la storia dell’evoluzione del loro utilizzo con uno sguardo attento ai diversi atteggiamenti che si sono sviluppati nel corso degli anni. Dai proclami puristi di figure iconiche come Preuss e Messner, alle sfide estreme delle direttissime, fino alla visione romantica e coraggiosa di generazioni di alpinisti, e all'arrampicata sportiva di alta difficoltà, il mondo dei climber è stato completamente trasformato.
"Spit in Dolomiti: 40 anni di battaglie" è una raccolta di documenti storici, proclami, racconti, polemiche ed interviste..un mix avvincente che non lascia nessun protagonista fuori dalla storia. Ogni personaggio ha un ruolo cruciale, e la trama si sviluppa intrecciando le loro vite in modo indissolubile. Non si può escludere neanche uno di loro senza alterare il senso profondo di tutto il racconto.
L'autore, Alessio Conz, è un esperto nel campo
dell'arrampicata, con anni di esperienza sulle montagne delle Dolomiti. La sua
passione per queste vette si riflette in ogni pagina del libro. Conz ha vissuto
l'arrampicata in prima persona, esplorando la Valle del Sarca e affrontando le
sfide delle Dolomiti. La sua esperienza come Geometra, disgaggiatore, gestore
di rifugi e infine Guida Alpina contribuisce ad arricchire la sua prospettiva
unica.
In definitiva, "Spit in Dolomiti: 40 anni di battaglie" è un libro che ti terrà incollato alle pagine, emozionandoti con le sue storie di avventure verticali e rivelando i segreti e le trasformazioni del mondo dell'arrampicata. Se sei appassionato di montagna o semplicemente desideri conoscere ed approfondire questo argomento, questo libro è perfetto per te.