Sviluppo: 320 m
Esposizione: S
Tempo: 6 h
Difficoltà: III-IV+
Discesa: doppie
Materiale: NDA
Il percorso oggi proposto non rispecchia sicuramente gli standard di sicurezza e qualità della roccia pretesi oggigiorno dagli scalatori, ma si tratta di una via dal grande valore storico per l'alpinismo vicentino. La prima aperta sul Sojo Rosso nel 1928 dalla cordata di pionieri Bortolan-Padovan e teatro di numerose vicende tra cui la famosa prima ripetizione invernale del giovane Mario Noaro del '41 terminata quasi in tragedia: il giovane sopravvisse alla bufera improvvisa e dopo un terribile bivacco riuscì a scendere a valle ma fu necessaria l'amputazione di entrambe le gambe. In passato la via era molto ripetuta: numerosi segni di roccia quasi lisciata lo testimoniano, ma purtroppo al giorno d'oggi versa in uno stato di quasi abbandono. Recentemente sono stati aggiunti dei fix inox alle soste (in aggiunta ai golfaroni) e per questo è possibile calarsi da ogni punto ma la chiodatura rimane quasi come l'originale, è necessario integrare e "pedalare" sui tratti (sovente eccessivamente erbosi) dove proteggersi non è possibile. L'erba prepotente sulle lunghezze del vero e proprio solco nasconde gli appigli e appoggi migliori, molti passi sono obbligati su erba quindi da non prendere sottogamba il terzo e quarto grado che si legge in relazione. I tiri più belli si sviluppano sui camini terminali.
Accesso: parcheggiato in località Prà dei Penzi (Ponte Verde), percorrere la carrareccia che passa sotto ai soji, abbandonarla nei pressi della palina CAI per il Sentiero Voro D'Uderle. Seguirlo in ripida salita fino alla targhetta commemorativa della SAV che indica l'attacco della via.
Discesa: in caso di nebbia si consiglia il rientro a doppie per le difficoltà di orientamento nel raggiungimento della Bocchetta d'Uderle. Altrimenti raggiungere Bocchetta (soluzione non provata) e da li fino al punto di partenza, inizialmente per mezzo di catene e poi per il sentiero CAI.
Relazione consigliata |
Primo tiro |
Secondo tiro |
Terzo tiro |
Nel Gran solco |
la variante in placca che porta ai camini finali |
La targa della SAV all'attacco |
Chiodo originale |
Il gran solco dai camini |
Relazione di G.Casarotto, utile per le calate |
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