Dislivello: 448 m
Partenza: Campofontana (VR)
Discesa: percorso di salita
Tempo: h 3.00
Vista la sempre maggiore frequentazione dei siti di arrampicata soprastanti la frazione di Tessari di Rivoli Veronese, consigliamo alcune aree di parcheggio alternative ai posteggi in frazione e sul prato di fianco alla Roda del Canal. Da questi parcheggi (Frazione di Canale e cimitero di Tessari/Canale) si può lo stesso raggiungere le pareti camminando semplicemente pochi minuti in più ma contribuendo il benessere e la convivenza con gli abitanti del luogo. Si raccomanda in particolar modo di non parcheggiare ostruendo i passaggi delle aree coltivate a vigneto e frutteto. Confidiamo nel buon senso di tutti.
G.R.V.
Dopo il successo della Cresta delle Postazioni, una nuova via antologica sempre sul tema “guerra” (e come dargli torto vista la location) con la firma degli Schiro sulle pareti, o meglio creste, del monte Cengio sull’altipiano di Asiago (VI).
Lavoro di pulizia ciclopico specialmente sul primo tiro, la via si può dividere idealmente in due parti visto l’erboso tiro di raccordo centrale che interrompe la continuità e per questo a mio parere la pone uno step sotto alla Cresta delle postazioni in quanto a bellezza globale dell’ascensione.
Attacco “500 passi” in discesa oltre l’attacco delle Postazioni, grosso ometto su punto panoramico con evidenti segni di disgaggio sotto ad una placca nera appoggiata. Chiodatura mista fix e chiodi, soste tutte a fix. Discesa “da cartolina” attraverso il sentiero storico verso sinistra per raggiungere in breve il parcheggio del Granatiere, si potrebbe valutare l’accesso dal Piazzale Principe del Piemonte per chi non ha mai percorso interamente la “Granatiera”.
Panchina all’attacco e tricolore di vetta la rendono certamente la via più plaisir del Cengio… per il momento! PS: Vivamente consigliati i concatenamenti.
Nuova chicca del Pinamonte su quello che praticamente è il suo settore a Castel Presina all’estremo bordo destro, quello più grigio. Ricalca un vecchio tentativo, sono visibili 2 chiodi sul primo e secondo tiro e la scritta “progetto” alla base, da qui il nome. Riassumendola potremmo definirla più bella di Evitando il Frio per qualità della roccia, leggermente più facile ma con la pecca di avere un tratto di trasferimento nel bosco pensile, l’unica della parete da questo punto di vista, questo fa perdere la caratteristica principale di Castel Presina data dall’esposizione onnipresente. Chiodatura artigianale e abbondante, soste artigianali alcune senza anello con solo catena, sole dalla mattina fino alle 15.00.L’attacco evidente, 10 m a destra di Evitando il Frio aggirando lo spigolo, scritta sbiadita “Progetto” sotto ad una rossa fessura camino tra il grigio e il rosso che da qui ricomincia verso destra sulla verticale del bosco pensile.
L1 Si parte nel camino su roccia gialla ben appigliata ma da ripulire (1 spit alto, eventuale clessidra da ripassare più bassa), ci si sposta sullo spigolo a sx e dopo qualche metro sosta appesa a dx, 25 m, 5c
L2 Si sale il diedrino e placca con molte tasche, traversino
verso dx un pò ostico, sosta sotto il diedro/camino di "evitando il
frio", 5b-6a
L3 Si traversa ancora a dx e poi dritti su muro ben
appigliato, si sosta o in parete o nel bosco su piante (corde fisse) 30-40 m 5c
L4 Risalito il bosco si attacca la parete finale, pilastro
verticale con ottime prese, uscita aggettante sulla destra, sosta comoda, 20 m 5c
L5 Ancora bellissima placca lavorata con buchi e tasche con
passo finale per l’uscita da uno strapiombino con canne e passo obbligato su
goccia (6a+) 20 m
Rientro classico come per le altre vie del settore, si è a poche decine di metri dal sentiero della soprastante falesia.