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lunedì 30 gennaio 2017

Cascate del Vajo Paradiso


L’eccezionale freddo secco di questo inverno ’16-’17 ha contribuito alla formazione di tantissimi flussi glaciali nella media/bassa montagna, uno dei casi più eclatanti nella provincia di Verona è quello del Rio (o Vajo) Paradiso, tra Breonio e S. Anna d’Alfaedo sul bordo occidentale dell’altopiano della Lessinia. Evento talmente fuori dal comune da meritare un trafiletto sul giornale L’Arena (Link). La rarità dell’evento (si parla di una frequenza di formazione ogni 10 anni) e l’esposizione mediatica ha generato una vera e propria “corsa alla scalata” tra i Local Ice Climbers di Verona e provincia. Noi ovviamente non potevamo perderci il gusto di spiccozzare a 40 minuti da casa quindi ecco il report fresco fresco.

Zona: Breonio, altopiano della Lessinia
Sviluppo: 4 risalti dai 20 ai 40 mt
Esposizione: N-O
Difficoltà: 3, 4+
Materiale: da cascata
Discesa: A piedi
Tempo: 2-3 h
Parcheggio: 45.630186° 10.914466°

Parcheggiare in prossimità della posizione GPS idicata sopra e seguire la segnaletica locale fino al punto più basso del canyon, prestare attenzione, in certi punti il sentiero è molto esposto e scivoloso. 30 minuti di cammino in discesa.









Cascata 1
Arrivati in fondo al sentiero nei pressi di uno slargo entrare nella forra. la prima cascata è un facile risalto di 3° grado, con ghiaccio abbondante e facilmente proteggibile, segue piccola goulotte e successivo ginocchio. 30 metri circa, sosta su albero.




Cascata 2
Facile risalto di 3° un pò più ripido rispetto al primo ma sempre con ghiaccio abbondante, 25 mt circa, sosta su pianta. Proseguire nel fondo del canyon fino al cospetto della terza imponente colata.


Cascata 3
Doppia candela verticale di 30 metri, affrontabile a destra dove risulta leggermente più appoggiata ma con strapiombino iniziale (ci si può aiutare in spaccata con le rocce laterali). Noi abbiamo preso la verticale candela di destra, continua, esigente e difficilmente proteggibile se non con dispendio di energie a causa dei numerosi e fragili cavolfiori di ghiaccio. Arrivati in uscita la soddisfazione è assicurata, a nostro giudizio un 4. Sosta su pianta a sinistra. Possibile anche la top rope abbandonando l'alveo grazie ad un sentiero che porta alla sommità.



Ph per gentile concessione di Michele Cimolini



Ph per gentile concessione di Michele Cimolini


Ph per gentile concessione di Michele Cimolini

Ph per gentile concessione di Michele Cimolini

Ph per gentile concessione di Michele Cimolini

Cascata 4
Proseguendo nell'alveo del torrente arrivare nei pressi dell'ultimo divertente risalto di 3° grado, qui il ghiaccio può essere sottile ma le difficoltà non impongono una chiodatura abbondante. Sosta su albero o su spit nei pressi del sentiero di rientro.




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