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giovedì 1 ottobre 2015

Un approfondimento sul gruppo del S. Sebastiano


Dopo l'apertura della via Labirintite sul S. Sebastiano, nonostante le difficoltà incontrate dovute all'orientamento, al freddo e alla roccia mediocre, è rimasta nascosta in me comunque una voglia di ritornare ad esplorare quelle forcelle e cenge selvagge percorse solo da Camosci. Mi sono documentato ed ho trovato una vecchissima monografia dedicata a questo gruppo semi sconosciuto, di seguito una sintetica descrizione del versante ovest, così come lo si contempla da Passo Duràn.

Il versante occidentale del S. Sebastiano verso il Passo Duràn, dalla Croda Spiza m 2066 (NO), da sinistra a destra: Cima dei Gravinai m 2299, Cime delle Lastie m 2370-2421, Cima Nord di S. Sebastiano m 2488, Cima Livia m 2366, Sasso di Càlleda m 2132.
I tre canaloni principali sono rispettivamente: C1, Canalone di Cima dei Gravinai, C2, Canalone di Cima Nord di S. Sebastiano, C3, Canalone di Cima Livia. 
Le forcelle più importanti sono rappresentate dalla Forcella di Cima Livia e la forcella del Sasso di Càlleda. 
Tratteggiato il Viàz dei Cengioni (o Cengioi) percorso per la prima volta ufficialmente da P. Sommavilla, G., C. e M. Angelini, G. e F. Arrigoni, 1965). Vi è presente anche una traversata dei cengioni alta, marcata in blu (Viaz Aut), ma ne se sconsiglia la percorrenza perchè non segnata e i pochi ometti sono stati per la maggior parte spazzati via dalle valanghe.
Le principali vie di arrampicata sono:
A, Via Sommavilla-Angelini, 1964. B, Beaco-Crepaz-Mejak, 1961. C, Zanetti-Bogo, 1922. D, Via Angelini, 1959. E, Via Sirch-Zacchi-Lise, 1921. F, Via Crepaz-Diena, 1960. In rosso il nuovo tracciato della Via Labirintite di Gianesini-Leorato, 2015.

Informazioni tratte dalla publicazione di G. Angelini, TAMER S. SEBASTIANO, Ed. Le Alpi Venete.

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