Pagine

giovedì 29 aprile 2021

Guglia degli Operai, Pasubio selvaggio

Zona: Pasubio, Sgralaite
Sviluppo: 75 m (la parte in roccia)
Esposizione: N
Tempo: 7-8 h
Difficoltà: III+
Discesa: doppia
Materiale: NDA

Ascensione completa nella natura selvaggia del Pasubio attraverso la via comune da Nord (Padovan, Busato, Bortolan, 1926). In vetta, dal Primo Maggio 2000 è stata eretta una bandiera rossa in ricordo della prima salita avvenuta 80 anni prima la quale fu dedicata a tutti i lavoratori. E' presente oltre al libro di vetta anche una buona bottiglia di grappa per tutti gli audaci alpinisti che raggiungeranno la cima.

Accesso: dal Pra dei Penzi si risale parzialmente il Voro dei Toni per poi lasciarlo e continuare per il sentiero-traccia dei Contrabbandieri (Lora). Seguire la indicazioni per il Vajo del Pino e oltrepassare il Tavolo dei Contrabbandieri (grosso masso piatto) fino a raggiungere il Passo del Gobbo in vista della Guglia e del sottostante Vajo del Motto. Attraversare e discendere con attenzione nel vajo del Motto attraverso un canale, verso la fine si trova un chiodo con anello per superare le ultime rocce montonate con una eventuale corda fissa. Attraversare il vajo e puntare alla forcella della Guglia degli Operai, con neve si trovano pendenze fino a 60°, possibile tratto scoperto a metà canale che si supera sulle toppe e rocce rotte a destra (friabile), continuare per neve sempre meno ripida fin sotto alla fessura camino, sosta con due chiodi. Qui ci si lega e si inizia ad arampicare:

L1.  Salire per i gradoni a destra fino ad una grossa lama che si supera stando all’interno (2 spunto), successivo ballatorio che si attraversa verso sinistra (chiodo), uscire per fessura. Sosta in forcella con 2 chiodi. 25 m III+
L2. Superare due muretti viscidi ma con buoni appigli, chiodo nascosto. Poi per rocce facili si trova la sosta nascosta da uno spuntone. 15 m, III+
L3. Superare direttamente i pilastrini e poi per erba e paretine si giunge ad un canale roccioso che conduce ad una sella (1 chiodo). Sosta su mugo. 40 m, III.
Da qui si prosegue a piedi fino alla bandiera di vetta.

Discesa: CD1 dal mugo alla forcella (45-50m). CD2 dalla forcella al nevaio. Da li si disarrampica con attenzione fino al Vajo del Motto e si risale il canale fino al Passo del Gobbo. Da qui a ritroso per l'itinerario di salita.










mercoledì 28 aprile 2021

Boomerang - Babilonia (7a, 160 m, 6a obb.)

Zona: Valdadige (Boomerang)
Sviluppo: 160 m
Esposizione: E
Tempo: 4 h
Difficoltà: 7a, 6a obb.
Discesa: doppia
Materiale: 12 rinvii

Meritevole via con ottima chiodatura mista e tiri entusiasmanti: il terzo su canne e concrezioni che supera intelligentemente la fascia strapiombante e il successivo (il quarto) che presenta una splendida placca a buchi di tutte le dimensioni, in stile Verdon.

Accesso: Dal parcheggio lungo la strada in Loc. Turan, prendere il sentiero con sbarra che conduce sotto la parete in corrispondenza della via " il Segreto della grotta".
Seguire la parete verso destra per 500 metri circa fino a trovare il nome sbiadito della via in prossimità di un breve stapiombino con piastrine verdi artigianali.

Descrizione
L1 Partenza bulderosa poi placca e sosta su albero, concatenabile al tiro successivo. 5c 15 m.
L2 Spostamento a destra e poi placca rotta con movimento da studiare, uscita su ramp appoggiata. 6a, 20 m.
L3 Intelligente aggiramento a sinistra dello strapiombo su canne, sosta appena sopra. 7a (A0), 25 m.
L4 Muro fantastico, tecnico ed esposto con gocce profonde di verdoniana memoria, 6b 25 m.
L5 Continuazione del muro e superamento atletico dello strapiombo nella parte più debole. Segue roccia più articolata, sostare nella sosta più a destra. 6b+ 30 m.
L6 Traverso ascendente verso sinistra sotto allo strapiombo con rari appoggi, chiodatura mista con cordoni, sosta subito dietro allo spigoletto. 6a+ 25 m.
L7 Bella uscita stile Tessari con roccia erosa a lame. 6a, 25 m.

Discesa con 3 doppie: S7-S5, S5-S2 (expo), S2 fino a terra.








martedì 20 aprile 2021

Vajo di Giano, direttissima alla torre omonima

Zona: Tre Croci, Salbarana
Sviluppo: 280 m
Avvicinamento: 1 h
Esposizione: N
Difficoltà: D, 70°
Materiale: Piccozza-Ramponi
Quota: 1600 m

Vajo semplice e divertente nello stile dei più ripetuti Diagonale/Dal Cengio ma meno battuto dalle cordate, presenta un breve tratto a 70° con buon innevamento, oppure risaltino di III, sosta a fix e cordone presenti. Molto consigliato per l'ambiente e la vista sulla Rocca di Giano, nome ispirato al castello Scaligero di Arzignano. Appena fuori dalla strozzatura chiave a metà canale è ben visibile l'angusto camino della Salbarana, mentre più in basso dove le pareti si avvicinano e la pendenza aumenta, sulla sinistra, attacca la via di misto Lupi Grigi.

Accesso: raggiunta Malga Morando, proseguire per mulattiera, percorrere la base dei vaji fin sotto alla Bella Lasta, in prossimità di un faggio isolato si risale il canale come per accedere al Vajo Salbarana, in prossimità della prima fascia mugosa svalicare a destra e si entra comodamente del vajo di Giano. Questa soluzione più rapida con cui si guadagna quota e permette evitare di attraversare ancora e prendere il vajo dal conoide di base talvolta scoperto. 
Discesa: si cala per bosco alla mulattiera di arroccamento e si raggiunge comodamente il facile Boale del Mesole









lunedì 19 aprile 2021

Vajo Potteghe: nuovo "baby vajo" nei Monti Lessini

Zona: Cima Potteghe, Parparo di Sopra 
Sviluppo: 150 m
Avvicinamento: mezzora 
Esposizione: N
Difficoltà: F, 45-50°
Materiale: Piccozza-Ramponi
Prima salita documentata: M. Leorato 
Quota: 1400 m

Breve canale incassato ed estetico, ben visibile dalla vicina Cima Grolla ma che resta celato tra le pieghe della parete rocciosa se si percorre il vicino sentiero che conduce a Malga Malera partendo dal parcheggio di Malga Parparo di Sopra. L'abbondantissimo innevamento di questo inverno ha contribuito allo slavinamento e alla formazione di un fondo ghiacciato che rende la progressione divertente e sicura ed insolita per l'ameno altipiano dei Lessini.
Purtroppo il canale vista la brevità non è concatenabile a nessun altro delle vicinanze, a meno che si scenda dal Vajo del Trappola e si cavalchi la cresta fin oltre Cima Grolla oltrepassando passo Malera. Pubblichiamo la relazione per il solo piacere della conoscenza e dell'esplorazione delle nostre montagne.

Accesso: posteggiare al parcheggio di Malga Parparo di Sopra, prendere la strada che conduce a Malga Malera, oltrepassare la pozza recintata antincendio, giunti al passo tra il Grola e il Potteghe, scendere verso E in discesa e oltrepassare il muretto grazie ad una scaletta ed ad un cavo fisso che conduce al Baito Pigaroletto, non raggiungerlo ma scendere di 50 metri costeggiando la fascia rocciosa più bassa verso destra faccia a valle fino a raggiungere l'attacco nei pressi dello spigolo con caratteristico strapiombo (Via della Cresta del Potteghe, 3L, VI).

Discesa: senza percorso obbligato in direzione della pozza e poi all'auto



Visto da Cima Grolla

Scaletta di accesso per il Baito Pigaroletto







Parte terminale

Uscita


Rosso avvicinamento, Blu discesa