Sviluppo: 120 m
Tempo: 3 h
Esposizione: O
Difficoltà: 6b
Materiale: Singola e rinvii
Relazione seguita qui
La prima via aperta nel settore dell’Orso da A. Bosaro, logicissima nel suo sviluppo e dallo spirito indubbiamente esplorativo. Attrezzata inizialmente con fix artigianali da 8 mm è stata di recente risistemata aggiungendo piastrine nuove. Caratteristica della via la presenza di fittoni che servivano a fissare le reti paramassi a protezione dell’ex tratto ferroviario sottostante, oggi rimossi. Arrampicata non banale su roccia giallastra nella prima metà con canne, rovesci e protuberanze, un bel traverso ascendente sul secondo tiro rappresenta il tratto chiave, segue un bel diedro divertente ed un camino finale “old style” purtroppo un pò invaso dalla vegetazione. Se non si sbuca in cengia per proseguire fino al forte con altro tiro trad, ci si cala con 3 doppie dalla sosta su albero usufruendo, per l’ultima calata, di una sosta di servizio sulla parete a destra del primo tiro. Conoscendo l’evoluzione delle vie in questo settore fa un pò di tristezza il veder comparire come funghi monotiri da falesia seriali ad un metro di distanza gli uni dagli altri, che rendono di difficile individuazione le vie più "anziane", corde fisse posizionate sulle altre vie presenti dello stesso apritore, insomma un pò di mancanza di rispetto per la “storia” da parte degli stessi detrattori dello spit selvaggio.
Diedro di attacco |
Tiro chiave |
Diedro sul penultimo tiro |