Zona: Presanella
Sviluppo: 500 m
Esposizione: N
Difficoltà: AD, III-IV 55°
Protezioni: 2 chiodi in via
Materiale: Rinvii, friends medi, cordini
Cordata: Leorato-Rini
Avete presente quelle vie che si
vedono sempre sulle relazioni ma che per un motivo o per l’altro non si
prendono mai in considerazione?
Ecco,
sfogliando il nuovo libro di Andrea Lucchi “Wild Climbing Routes” edito da
Vividolomiti, salta subito all’occhio una grande via, poco percorsa, su una
parete molto conosciuta, sicuramente “wild” e ardita, per l'anno in cui è stata
salita ovviamente (1909), essa viola il pilastro centrale che sorregge la
grande muraglia nord di sua maestà, la Presanella. Dal bel Rifugio Denza si risale completamente la morena ad
orari antelucani fino a quando ci si trova nei pressi dello scivolo ghiacciato
che, sotto alla Muraccia della Presanella, permette di rimontare l’ormai sofferente
ghiacciaio, qui già in vista delle rocce di attacco dello sperone, lo si punta sul
lato sinistro scavalcando qualche crepaccio. La via presenta in loco 2 chiodi
ed un cordone, può essere affrontata in conserva protetta senguendo sempre lo
spigolo e cercando i tratti rocciosi più divertenti da arrampicare. Cordoni e
friends medio grossi bastano.
Unica raccomandazione, da non prendere sotto gamba, è il fatto che su questa crestona si trovano adagiati macigni che vanno dalle dimensioni di una berlina, ai più piccoli forni a microonde che comunque, se innescati (e vi giuro che basta poco..), in direzione dei compagni sottostanti possono arrecare serie conseguenze. Quindi bisogna arrampicare tastando sempre appigli ed appoggi con molta delicatezza e cautela. Sul termine della via, già in vista della cima, ci si rampona e si percorrono gli ultimi entusiasmanti metri dello scivolo nord, qui con pendenze inferiori, fino a raggiungere la croce della panoramicissima vetta. Discesa per la facile ma lunga via normale per una birra ed uno Jodel assieme simpatico Mirco!