venerdì 3 luglio 2020

Monte Pastello: Pilastro Centrale (VI+, 200 m, V obb.)

Zona: Monte Pastello 1.128  m, 
Esposizione: W
Apritori: Confente, Leorato, Gianesini 
Sviluppo: 200 m 
Tempo previsto: 3 h
Max: V, VI+ passi
Materiale: NDA, friends medio-piccoli
Roccia: Calcare lavorato sui tiri sommitali


Via inizialmente individuata e aperta per i primi due tiri nel 2008 dalla cordata A.Serpelloni-G.Pinamonte e poi abbandonata a causa del lungo avvicinamento che avveniva a piedi da Dolcè. Dopo l’apertura delle Quaranta Galee la cordata Confente-Leorato-Gianesini si è presa in carico, con il consenso degli apritori, la conclusione dell’itinerario mantenendone inalterato lo stile a chiodi, aggiungendo solamente i fix alle soste.
La via assume così un sapore classico e di ricerca dei punti di minor resistenza della parete; il secondo tiro abbastanza erboso è il pegno da pagare per accedere alla bella roccia dei tiri sommitali: sempre esposti, tecnici e di soddisfazione. Necessario qualche friend medio piccolo, cordini e serie di nuts.

Accesso:
700 metri prima di Forte Masua arrivando da Cavalo (frazione di Fumane, VR) prendere una strada sterrata sulla sinistra in località Molane (880 m), palina CAI del sentiero Molane-Dolcè. Parcheggiare al bivio o seguire brevemente la sterrata fino alla sbarra con slargo. Si segue il sentiero CAI in discesa prima per pascoli, poi per faggeto e poi per ripido sentiero in discesa con fune metallica e gradini. Arrivati al cospetto dell’imponente spigolo del Pastello quando la mulattiera si fa ora più larga e pianeggiante nei pressi dei resti di un ex cava, seguire i bolli azzurri e gli ometti che in salita puntano allo spigolo. Costeggiare e superare tutto il grande zoccolo verso sud, arrivando così con un’ultima salita terrosa, nella sezione centrale della parete si troverà la Via delle 40 Galee. Continuare in leggera discesa lungo la parete fino all'evidente pilastro di attacco. Nome e cordone blu. (50').

Relazione :
L1: Salire verticalmente dall'albero attraversare a sinistra per appigli minimi per poi rientrare in centro per superare lo strapiombetto e aggirando il pilastrino a destra con movimento tecnico. Seguono poi roccette abbattute e facili. VI, 30 m - 8 chiodi, 2 cordoni. Sosta 3 chiodi. Tiro aperto da Serpelloni-Pinamonte.
L2: Tiro delicato: traversare a sinistra, risalire i gradini erbosi poi prendere la placca compatta che termina in una zona friabile, superarla fino ad una breve fissa che aiuta nell'uscita erbosa fino alla sosta su due chiodi e un fix con anello. IV+, 25 m - 7 chiodi. Tiro aperto da Serpelloni-Pinamonte.
L3: Da qui in poi i tiri sono stati aperti con lo stile dei nuovi apritori dalla cordata Confente-Leorato. Partire su roccia a strati ma molto sana, appigli svasi, puntare al diedro sulla destra (utili friends medi) e seguirlo fino a superare un pilastro evidente e uno spuntone successivo. Sosta a fix su ampia cengia. V,  25 m - 5 chiodi.
L4: Traverso verso destra in leggera discesa su appigli ottimi, al suo termine alzarsi ancora verso destra per difficoltà minori (roccia delicata). Arrivati all'albero tenere leggermente la sinistra e puntare le successive placche difficili ma ben chiodate. V+, 20 m - 6 chiodi. Sosta su un fix con anello e chiodo.
L5: Risalire la bellissima placca soprastante grazie ad un intaglio orizzontale molto buono, stare leggermente a destra dello spigoletto e risalire i facili gradoni. (sulla dx si vede un cordone su pianta, NO). Continuare facilmente verso sinistra in direzione del diedro tozzo con formazioni calcaree; lo si risale con decisione e si traversa a sinistra passando da un canalino erboso di 2m, attenzione! Rimontare tutto lo spigolo. V, 20 m - 5 chiodi un cordone. Sosta su due fix con kevlar e 2 anelli.
L6: Risalire il diedro fino al chiodo per poi traversare a sinistra in direzione dello spigolo, arrampicata sostenuta ed esposta. Ritornare leggermente a destra fino ad individuare la sosta su 3 chiodi. VI+, 30m - 4 chiodi e due cordoni.
L7: Continuare diritti per l’evidente diedro molto aperto che permette di alzarsi grazie alle due fessure opposte a destra e sinistra; proseguire sempre verticalmente con arrampicata di soddisfazione su roccia entusiasmante in direzione del muretto che si supera grazie alle ottime prese, giungendo così ad una comoda sosta con due fix, uno con anello. VI+, 20 m - 3 chiodi.
L8: Alzarsi in concomitanza di un pilastrino sulla sinistra e la placca adiacente, chiodo e sasso incastrato con cordone. Proseguire su placca fino alla piantina con cordone. Da qui traversare a sinistra qualche metro raggirando lo spigolo per poi alzarsi grazie a buoni appigli e appoggi. Si rimonta su un terrazzino e incrociando un cuneo si scala l’ultimo muretto fino alla sosta su due fix con cordone e anello. Libro di via qualche metro più avanti sotto ad una nicchia di sassi. V, 30 m - 5 chiodi, 3 cordoni, 1 cuneo.

Discesa: 
Risalire con attenzione il bosco, ometti, fino ad intercettare una traccia poco marcata che conduce a destra (sud) fino ad una radura. Costeggiarla in salita sbucando su una seconda più ampia e continuare sulla traccia, individuare un primo albero isolato in mezzo al prato e lasciarselo alla sinistra quindi continuare sulla destra attraversando un gruppo di cardi, rientrare nel bosco fino a un sentiero più evidente in salita. Lungo questo si raggiunge la mulattiera che conduce in discesa all’auto (30').





Nuovo avvicinamento in Viola consigliato: permette di non perdere quota
e dover poi risalire









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