mercoledì 22 luglio 2020

Spigolo Zero, Tofana di Rozes

Zona: Tofana di Rozes
Sviluppo: 370 m
Tempo: 3 h
Esposizione: S
Difficoltà: V-VI (A0)
Materiale: NDA
Relazione seguita

Itinerario recentissimo firmato Mario Dibona, dalle difficoltà classiche ben protetto con chiodi a pressione, un ottima alternativa al vicino ed affollato Primo Spigolo. Aperto nel 2019 conta già un gran numero di ripetizioni, percorre una successione di tre torri molto evidenti già dal parcheggio del Rif. Dibona. La prima parte si sviluppa su colatoio nero, spesso bagnato dopo le piogge, appigli un pò stondati ed un passo non facile in uscita per arrivare in sosta. Segue tiro chiave sempre in colatoio con eventuale cordone per l’azzero; tiro successivamente in facile camino seguito da muretti che porta alla prima grande cengia. Sopra alla cengia con roccia bianchissima due tiri corti verticali e tecnici, la partenza del primo abbastanza friabile e strapiombante ma ben chiodata, conducono ad una cresta da percorrere corda alla mano per raggiungere l'ultima torre. Qui la roccia cambia ancora e diventa giallo brunastra all'apparenza friabile ma con buoni appigli si percorrono 2 tiri verticali intervallati da un tiro facile su canale camino detritico, l'uscita con passi su piccole prese e roccia ora grigia e molto lavorata depositano sulla testa della torre staccata, in prossimità della sosta di calata (mimetizzata di grigio).

Discesa a doppie laboriosa, è da evitare l'unire i tiri a causa delle cenge detritiche. Le soste sono tutte individuabili facilmente e bollate di rosso. la sequenza è: CD1:40 CD2:40 CD3:25 CD4:25 CD5: 30 CD6: 50








lunedì 20 luglio 2020

Arco: Cresta del Pezol (280 m, V+)

Zona: Arco, Monte Pezol
Sviluppo: 280 m
Tempo: 4 h
Esposizione: S
Difficoltà: IV-V+
Materiale: NDA
Apritori: Brighente-Bogoni-Dal Cerè

Salita di stampo esplorativo che permette di conoscere un ambiente particolare della Valle del Sarca. Bellissimi boschi di castagni secolari fanno da cornice ai sentieri di accesso e discesa del percorso. La via sfrutta i tratti di parete con roccia più bella, collegando tiro dopo tiro una cresta piuttosto articolata con passaggi in roccia a volte molto belli. Protetta in maniera mista, con protezioni a fix su buona parte delle soste e sui tiri ove si rendeva necessario, con molte clessidre cordonate, necessita comunque saper integrare su diversi tiri con cordini. Il percorso, visto il suo andamento da sinistra verso destra a seguire la linea della parete, presenta alcuni tiri su traversi delicati, chiudono il conto due diedrini finali, l'ultimo purtroppo un pò terroso, attenzione. Bellissima la vista continua sul lago di garda e sulla piana di Arco e Torbole, ideale anche in estate nonostante l'esposizione Sud grazie alla Ora che soffia dal Lago di Garda per tutte le ore pomeridiane. Dopo l'apertura di questa via sono stati aperti altri due percorsi ad opera della guida alpina Florian Kluckner, più diretti e verticali alla cima.

Avvicinamento: 
Dal paese di Bolognano (frazione di Arco) prendere la strada che porta al monte Velo (segnaletica marrone) e dopo km 3,7 esatti dalla chiesa si arriva  su di un secco tornante (curva di Ir) cipresso e strada forestale con sbarra chiusa. Parcheggiata la macchina vicino al tornante si procede per duecento metri per stradina non asfaltata che si abbandona per prendere sulla sinistra un sentiero segnalato che porta prima in discesa per poi superare tra leggere salite e discese un tratto roccioso (parete dell'Ir), dopo questo lasciare sulla destra una traccia di sentiero fino al castagneto secolare. Arrivati in vista di un poco evidente roccolo per uccellagione (20 minuti), continuare a seguire i bolli rossi ignorando vari bivi fino a sotto la parete del Pezol. (30/40 minuti complessivi). Partenza della via in basso verso il termine della parete a pochi metri dal sentiero, sulla sinistra della via "Sulle pance del Pezol". Nome alla base.

Discesa: 
dall’ultima sosta salire per erto pendio tra roccia e piante sino a un boschetto in piano, da questo verso destra sino a individuare una spigolo roccioso di facile salita, (bolli rossi) attraversato un prato un breve tratto di roccia accompagna con facilità al grande traliccio Enel sulla vetta del Pezol. (10 minuti) Dal traliccio un sentiero in discesa accompagna dolcemente in basso tra boschi di castagno sino a una deviazione a sinistra che porta al sentiero iniziale poco prima del parcheggio. (25 minuti).

Vista magnifica sul Garda


Primo tiro

Secondo tiro

Quinto tiro

La bella fessura di L7

Super placca di L6

Del diedro di L8






venerdì 17 luglio 2020

Castiglioni-Detassis alla Pala del Rifugio

Zona: Val Canali
Sviluppo: 800 m
Tempo: 6 h
Esposizione: NO
Difficoltà: IV+ V 
Materiale: NDA
Relazione seguita

Uno degli spigoli simbolo della Val Canali, a pari merito sul podio con quello del Sass d’Ortiga: il Nord Ovest della Pala del Rifugio, quel pinnacolo di roccia che sembra nascere direttamente dai comignoli del Rif. Treviso. La via si può suddividere in tre parti, corrispondenti alle tre spalle. La prima spalla facile, appoggiata e più delicata in confronto al resto del percorso termina con un camino verticale liscio ed infido in piena parete nord che permettere di accedere al terrazzo sottostante la seconda spalla. Il secondo terzo del percorso è abbastanza facile e non obbligato ed è rappresentato da camini/diedri superficiali molto ammanigliati. Giunti al terrazzo della terza spalla si è all'incrocio con la Frisch-Corradini in corrispondenza della clessidra-pilastro e da qui si sale via via con esposizione massima su roccia grigia da favola che ha reso famose queste pareti delle Pale, sicuramente la parte più bella della via. Se ne deduce che i tiri migliori dello spigolo NW si percorrono anche se si salle dalla Frisch. Discesa consigliata, con prudenza nella prima parte, tramite le doppie che si accedono calando in prossimità della Torre S. Anna molte delle quali non conducono da sosta a sosta ma bisogna camminare in discesa su pietraia smossa fino al ciglio da dove partono le ultima 5 calate verticali che depositano nel Vallone delle mughe.


Lo spigolo

Zoccolo infido

Terzo tiro


Il primo camino, molto infido

Seconda spalla




Terza spalla


Tiri terminali: roccia da urlo

Penultimo tiro con strapiombetto di V


Ultimo tiro

Doppie vertiginose

martedì 14 luglio 2020

Tutto quello che avreste voluto sapere sul Campanile di Val Montanaia, ma non avete mai osato chiedere

Zona: Val Cimoliana, Spalti di Toro
Sviluppo: 260 m
Tempo: 3 h
Esposizione: SO
Difficoltà: III-V 
Materiale: NDA
Relazione seguita

Di seguito non una relazione tiro per tiro ma un resoconto di tutto ciò che non si trova sulle altre relazioni..

Acqua: durante la lunga risalita del ghiaione della Val Montanaia è possibile trovare acqua fino a quasi sotto il Campanile (una mezzora circa dal Biv. Perugini), non serve quindi portarsi molti litri nello zaino.
Chiodatura: parsimoniosa ma presente nei tratti più impegnativi, un set di nut, 3 friend medi e qualche cordino bastano ad integrare specialmente gli ultimi due tiri “liberi”.
Tiro 3: arrivati alla grande banca ghiaiosa se non trovate la sosta è perché dovete ancora risalire un ultimo muretto: è nascosta la dietro.
Pulpito Cozzi: il traverso è abastanza marciotto, prestare attenzione alle cordate sotto.
Fessura Cozzi: non mi è sembrata così unta come tutti la descrivono, 1 friend incastrato e un friend la risolvono egregiamente. Molti la superano sulla sinistra trovando maggior grip (soluzione non verificata).
Traversata: magnifica, chiodi dove servono e sosta intermedia in caso di affollamento.
Camino Von Glanvell: la partenza esposta e strapiombante è mitigata da un chiodo resinato.
Tiri finali: da proteggere: varie soste sparse.
Calata Piaz: su anellone gigante, ci sono doppie più esposte in giro, arrivati alla base ci si slega e si cammina verso la prossima calata che deposita nell’intaglio.
Rientro: se dovete tornare al Biv. Perugini non serve scendere dal ghiaione che conduce all’attacco della via per poi risalire, è una perdita di tempo! Basta scendere dal lato opposto per 3 metri e risalire l’intaglio con foro che sale subito a destra (tracce). Arrivati ai mughi per traccia pianeggiante e poi in discesa si giunge al pianoro prativo del Bivacco.





Cozzi crack




Piaz abseil

Ultima calata

L'intaglio di rientro al Perugini

lunedì 6 luglio 2020

Tessari - Cà di Sopra, Via Aquarius & Poison Ivy

VIA "AQUARIUS"
Tessari, Cà di Sopra
Christian Confente, Manuel Leorato
A comando alternato il 17 Maggio 2020
Sviluppo: 120 m   
Max: V+ 
Materiale: singola, cordini e friends medi


Avvicinamento: dal ponte sul Biffis in Loc. Tessari di Rivoli Veronese prendere la stradina asfaltata subito a destra che conduce alla contrada Cà di Sopra (pochi posti auto, parcheggiare a Tessari). La traccia parte sulla destra del grande traliccio a fronte parete, al bivio mantenere la destra (ometti, nome alla base).

L1: Superare lo strapiombino protetto da chiodo, segue terreno appoggiato e altro muro verticale sulla sinistra poi trasferimento a destra, sosta su grosso leccio sulla dx dello spigolo. 15 m, IV+, 2 chiodi.
L2: Salire il diedro verticale e poi per placca amma-nigliata, salire il masso appoggiato e successiva placca di aderenza con piccoli appigli, superare lo strapiombo fessurato fino alla sosta con anello e clessidra. 30 m, V+, 3 chiodi, cordoni.
L3: Traversare a sinistra puntando a un diedro con due piante, segue rampa e strabiombo ammani-gliato che si scavalla a destra, sosta su due grosse clessidre. 30 m, V, 2 chiodi, cordoni.
L4: Per placca elementare verso destra fino al bosco, sosta su grosso leccio. 20 m, III+, 1 chiodo. Attenzione una volta finita la placca, sassi instabili.
L5: Superare l’ultimo muretto su calcare affilato, sosta su due clessidre. 15 m, III, cordoni.

Discesa: seguire le tracce in direzione del traliccio fino ad una radura e da li in direzione sud fino al sentiero di accesso alla Grattugia, da li per sentiero fino alla frazione di Tessari.



Secondo tiro, in apertura 

Partenza del terzo tiro in apertura


Partenza secondo tiro, in apertura



Bellissima uscita del terzo tiro

Tiro finale, in apertura

Autostrada deserta e silenziosa, effetto Lockdown
 


VIA "POISON IVY"
Tessari, Cà di Sopra
Christian Confente, Manuel Leorato
A comando alternato il 31 Maggio 2020
Sviluppo: 100 m   
Max: V+/5c 
Materiale: singola, friends medio-piccoli

Avvicinamento: dal ponte sul Biffis in Loc. Tessari di Rivoli Veronese prendere la stradina asfaltata a subito a destra che conduce alla contrada Cà di Sopra (pochi posti auto, parcheggiare a Tessari). La traccia parte sulla destra del grande traliccio a fronte parete, al bivio mantenere la sinistra (ometti).

L1: Risalire lo zoccolo dapprima per rampa levigata e successivamente per risalto ben ammanigliato, passare poi sotto l’arco formato da un grosso masso. 30 m, III, cordoni.
L2: Superare il diedro con bella arrampicata in fessura da dita, traversare a sinistra sotto allo strapiombo fessurato con passo atletico e conti-nuare in verticale per paretine levigate fino alla sosta. 30 m, V+, chiodi.
L3: Continuare per il diedro formato da due fessure parallele, raggiunta la fascia di roccia nera prenderla di petto e poi verso destra alla sosta. 25 m, V e 5c. Chiodi e 3 fix.
L4: Superare lo strapiombo di petto o più facilmente raggirarlo a sinistra poi per roccia lavorata fino all’uscita. 20 m. V-. Chiodi.

Discesa: seguire le tracce in direzione del traliccio fino ad una radura e da li in direzione sud fino al sentiero di accesso alla Grattugia, da li per sentiero fino alla frazione di Tessari.